Lucchese-Olbia 3-0
Lucchese: Albertoni, Baroni, Bertoncini, Espeche, Russu (92’ Palumbo), Arrigoni (92’ Russo), Damiani, Buratto (79’ Nolè), Cecchini, Fanucchi (92’ Mugelli), Bortolussi (79’ Shekiladze). A disp.: Di Masi, Capuano, Mingazzini, Razzanelli, Shekiladze, Mugelli, Russo, Parker. All.: Lopez.
Olbia: Aresti, Pisano, Dametto, Iotti, Manca (56’ Cotali), Vallocchia, Geroni (76’ Biancu), Feola (86’ Pennington), Murgia (56’ Muroni), Ragatzu, Silenzi. A disp.: Van der Want, Pinna, Vasco Oliveira, Choe, Mossa. All.: Mereu
Arbitro: Giacomo Campione (Pescara).
Reti: 13’ Bertoncini, 24’ Fanucchi, 91’ Russu
Note: corner 4-6 per Olbia; amm. Iotti, Pisano, Fanucchi. Rec.: 0;5’
Eh, vengon le gare che, a volerle guardare, sembran quelle di un gioco che fatichi, anzi, che per niente al mondo riesci ad apprezzare.
Sarà la salvezza acquisita, sarà l sapore di sale e di mare… ma davvero questi ragazzi sono irriconoscibili. E non solo loro. A parole, Mereu lancia da giorni la carica per i playoff, ma poi decide di scardinare una difesa, già traballante di suo e che, con gli innesti inopportuni sulle fasce, balla ad ogni refolo di vento, riuscendo oltreché “offrire” su un piatto d’argento la goleada vincente ad una squadra che, in casa, non vinceva da cinque mesi e, in sovrappiù, è capace di far diventare il mai sbocciato (da noi) Marco Russu, un iradiddio dalle mille risorse che si regala, con grandissimo merito, persino la più bella delle vendette sportive: il gol della certificazione della nostra disfatta.
Insomma cosa raccontare, di una gara nella quale tutti i nostri pargoli avevano la testa altrove e dove, come qualcuno malignamente racconta, non sono solo i giocatori a non volersi sobbarcare gli straordinari dei potenziali playoff.
Di Off, comunque sia, c’è sicuramente una figura barbina di fronte ad una diretta concorrente per la zona prestigiosa della classifica che conta. Per questo diventa quasi stucchevole ricordare l’ennesima occasione persa da un talento come Alessio Murgia che, finché, continuerà a ricercare il “confronto” fisico con i propri avversari, rischia di fare la solita comparsata. Qualcuno dovrà pur spiegargli che, con i mezzi tecnici che si ritrova, potrebbe prendere esempio dalle escursioni, con la palla incollata al piede, chilometriche che uno come Ragatzu è costretto a fare per cercare di inventarsi una parvenza di gioco offensivo che, con RobertONE in astanteria, è davvero l’ultima delle fatiche di sisifo. Silenzi è davvero un giovane volenteroso e, per conto mio, ha persino intuito e movimenti giusti per diventare quel che, lui per primo, e papà Andrea in subordine, desiderano. Deve lavorare ancora (e molto) nella tecnica, perché è con l’affinamento di questi fondamentali che sarà in grado si sfruttare le occasioni che, spesso, è così bravo a crearsi. Infine Vallocchia, l’unico a mio modesto avviso, che (con un sei meno) sia riuscito ad raggiungere la sufficienza in una prestazione agonistica che, lascia ai posteri, il grandissimo piacere di poter essere (immediatamente) dimenticata. Ma il giovane di Cittaducale, ha dimostrato di essere l’anello mancante nella costruzione di quel centrocampo che, nel prossimo campionato, sarà in grado di dare un supporto indispensabile per puntare a qualcosa di più che non vivacchiare nei bassifondi della graduatoria.

Sempre che la società intenda puntarci, a questo qualcosa passo decisivo verso un lignaggio di alto profilo. Ma una squadra con pilastri decisamente di valore e, per giunta, con un orizzonte, anche anagrafico, di grandissimo respiro, non può che consolidarsi attorno ai nomi di certezze come Aresti, Pinna, Cotali, Biancu, Muroni, Ragatzu, Ogunseye, Pennington e, appunto, Vallocchia. Con loro ed attorno a loro, sarà importante costruire un roster di tutto rispetto sia qualitativamente che in quantità necessaria per garantire, anche nei casi fortuiti di malasorte conclamata (sono ben 62 le giornate di malattia, in questa sfigata stagione) una valida alternativa.
Anche noi, come i nostri beniamini cominciamo a pensare al futuro; siamo già con la testa ed il cuore alle meritate vacanze. Ma chissà che, questi benedetti ragazzi, sempre loro, non riescano a smentirci, come tante volte sono stati in grado di fare.
La prossima al Nespoli, arriva una Viterbese con la quale non vinciamo dai tempi di Romolo e Remo, e perché non sognare che anche la più antipatica delle tradizioni possa venire spezzata. Probabilmente, quello contro gli uomini di Sottili è l’ultimo tram che potrebbe condurci ai playoff…

Un tram che si chiama… Desiderio.
Quanto meno per Noi e soprattutto per LORO

Ad Majora Ragazzi, nunc et semper oléOlbiaOlé
Simprie.