VITTORIA RICOSTITUENTE…

GRAZIE ANCHE AL GENIO DELLA LAMPADA

Olbia-Sora 2-0
Olbia: Saraò; Doddo, Ortega, Miceli, De Cicco; Steri, Franzese (89’ Falasca); Budroni (72’ Brenci), Moro (85’ Mastinu); Molino, Khalì; a disp. Deiana, Malesa, Varrucciu, Capuano, Ravot, Peana., all. Serreri (squalificato Biagioni)

Sora: Frasca; Maccaroni, Berardi, Bellucci, Lombardo; De Marco (72’ Pagni), De Bruno (80’ Barigelli), Blandino (64’ Cardazzi), Cataldi; Cruz, Soudant; a disp.: Pasini, Anastasio, Simoncelli, Castrone; all. Castiello
Arbitro: Mainetti di Lovere.
Reti: 59’ Khalì, 63’ Molino
Note: 4-4; espulso al 61’ Berardi: rosso diretto per aver interrotto con fallo di mano una chiara occasiona da gol di Khalì; amm.: Lombardo, Berardi, Bellucci, Cruz; De Cicco, Khalì; rec. 0’ e 4’.
Finalmente una buona notizia, dal Nespoli:  l’Olbia vince!!!khalilampada
Tre immense boccate di ossigeno.
Dopo settanta giorni, l’Olbia incassa, infatti, e tutti in una volta, tre punti al botteghino di una stagione disastrata.
L’ultima volta successe con Cynthia il 30 di novembre ed oggi, assieme ai ragazzi festeggiamo, il tanto atteso ritorno del sorriso.
E, a dirla tutta e bene, non è neanche l’unica nota lieta.
Intanto, per la prima volta nella gestione Biagioni l’Olbia non subisce gol. Oddio, il “richiamato” (dal fermo biologico) Saraò ci ha messo molto di suo, sventando nel primo tempo, con la sua riconosciuta perizia e bravura due immense palle gol su Cruz al 29’ e Soudant al 34’. Ma, come si sa, i portieri ci sono proprio per parare e, fortunatamente, anche nell’Olbia ogni tanto accade. Oltre al numero One, giusto parlare subito e senza indugio del furetto di Rufisque, Khalì, ovvero sia l’One+One della giornata. Non solo perché aveva sulla schiena il numero 11, ma perché a larghi tratti e nei momenti topici si è portato sul groppone tutta la squadra. Da quando è arrivato ad Olbia il “genio colored” della lampada bianca ha ripetuto in tutte le lingue che lui voleva giocare lì davanti e che si sentiva pronto per  questa sfida. Alla fine, più per necessità che per convinzione, lo hanno dovuto accontentare ed ora è lui che accontenta noi. Da sturbo la discesa con cui al 14’ del secondo tempo salta il muro avversario e scende, da veterano dell’area, ad impallinare un portierone come Frasca, nel ruolo uno dei più bravi di tutto il girone. Ma il principino di Rufisque non ha fatto solo questo, visto che due minuti dopo mette in apprensione il muro avversario scavando una breccia che costringe il pur esperto Berardi a fermarne l’ardore con un braccio galeotto che lo manda, giustamente ed anzitempo, negli spogliatoi. E Khalì continua ancora. Mica si ferma lì, perché ancora 120 secondi dopo, di tacco magistrale e perfetto regala l’assist a sua eccellenza Molino di Ovilò che con altrettanta classe insacca il secondo pallettone nelle costole dei ciociari per la chiusura di una pratica (la vittoria) insabbiata per troppo tempo. Infine, ci piace ricordare, tra le cose più belle della giornata, lo scalpiccio dei tacchetti di Giuseppe Mastinu sul prato del Nespoli. Dopo due mesi seppure in versione “The Phantom”, per via della maschera, è tornato al proscenio che gli spetta di diritto e che saprà meritare con tutto il suo indiscutibile valore. Ben tornato, bomber di Montelepre. Fin qui la parte buona, anzi buonissima della giornata.
Ma, in questa gara c’è stato anche dell’altro. Per esempio, un primo tempo brutto e condizionato da scelte tecniche che, personalmente, non abbiamo condiviso. Quarantacinque minuti in cui soprattutto a centrocampo e nelle fasce esterne della difesa abbiamo lasciato praterie ed occasionissime agli avversari che, bene per noi, non sono riusciti a concretizzarle, come abbiamo visto, anche per la autorevole intercessione di Beppe Saraò. Domenica si va a Casal del Marmo in un campo ostico e contro un’Astrea che in casa ha conquistato 19 dei suoi 27 punti complessivi. Meglio sarebbe scendere in campo con il piglio dei secondi 45’, provando a non regalare agli avversari niente di quanto fatto invece nel primo tempo, anche con il Sora. Fortunatamente abbiamo dalla nostra la riconquistata serenità di una vittoria che dovrebbe restituirci persino la fiducia nel futuro; una fiducia per troppo tempo accantonata nei risultati e nelle prestazioni. Ed allora, con uno sguardo incantato sul vostro sorriso ritrovato, a voi giunga l’augurio sentito e consueto: Ad Majora, ragazzi. Ora e sempre.
Simprie