Puniti da un gran Gol di Ogunseye

Prato-Olbia 1-0
Prato: Alastra; Guglielmelli (87’ Demeleon), Martinelli, Marzorati, Seminara (68’ Badan); Marini, Bonetto (58’ Liurni), Fantacci; Ceccarelli, Orlando (87’ Vangi), Piscitella); a disp.: Reggiani, Cecchi, De Simone, Ghidotti, Giannini, Rozzi; all. Catalani
Olbia: Aresti; Pinna, Leverbe, Iotti, Cotali; Feola, Muroni, Piredda; Biancu (73’ Pennington); Ragatzu, Ogunseye; a disp.: Van der Want, Dametto, Manca, Marongiu, Pisano, Senesi, Vispo; all. Mereu.
Arbitro: De Tullio di Bari
Rete: 65’ Ogunseye (per il Prato)
Note: corner 8-1 per Prato; amm. Piredda, Biancu, Iotti, Martinelli, Marini, Fantacci; rec. 0’ e 4’

Polli, Polli, Polli fortissimamente Polli.
Sportivamente parlando siamo stati in grado di “resuscitare” i… defunti. Vincono (comunque meritatamente) i lanieri, ma lo fanno senza mai fare un tiro in porta. Ci mettono cuore, voglia di “risorgere” ed alla fine trovano un Pollo, più Pollo degli altri. Mi chiedo se, qualcuno degli istruttori di Ogunseye gli abbia spiegato che mai, e ri-sot-to-li-neo, MAI si deve colpire la palla con quella torsione di collo e nuca, quando si è nella fase difensiva.
Incredibile!
Viene persino impossibile annoverare questa rete tra gli Autogol. Perché non è un infortunio, né deviazione sfigata.
Si tratta, inutile negarlo, di una vera e propria rete voluta e trovata.
La perizia e l’abilità di RobertONE ci stanno tutte, in questa capocciata di superba maestria. Solo che l’ha messa in rete nella parte sbagliata.
Ma il problema o la colpa non sono solo sue.
Polli, Polli, Polli fortissimamente Polli.
Questa ennesima ed assolutamente inspiegabile scoppola, è una terrificante botta al morale che rischia di somigliare pericolosamente a quelle, già vissute di questi tempi, nella scorsa stagione.

Facciamo due conti.
Lo scorso anno finimmo a 27 punti il girone di andata. Al ritorno nelle prime tre, ne racimolammo altri 4, poi più niente (a parte il punticino con Como) per ben 11 giornate. Ed in quella fase, anche lì Prato che, si salvò ai playout, ci castigò sia al Nespoli (1-3) che in casa loro (2-1).
Corsi e ricorsi delle alterne vicende del calcio.
Da un po’ siamo fermi al palo dei 23 punti; è vero che ci sono le avversarie, ma quanto ci stiamo mettendo del nostro.
Per dirne una, questo Prato, ultimo in classifica, con la partita odierna ha effettuato 66 (dicansi sessantasei) sostituzioni. Il Livorno che è da sempre Primo, in 15 gare (compresa quella odierna) ne ha messo in campo 69. Per fare un altro esempio, il Pisa che oggi ha battuto gli “odiati cugini”, si è fermato a 56.
Noi, con la “straripante” panchina che ci ritroviamo, con il cambio tra Biancu e Pennington, abbiamo collezionato il trentatreesimo turn-over… una invereconda media di 2 ricambi a partita, nell’era delle 5 opzioni possibili. Siamo i più “scarni” del girone, e non è certo un “primato” di cui andar fieri, visti risultati e, ancor di più le oggettive necessità tattiche.
Polli, Polli, Polli fortissimamente Polli.
In questo quadro continua, senza soluzione di continuità la pantomima delle nostre carenze sui piazzati. Il 90% dei gol li prendiamo da azioni conseguenti a punizioni o corner. Oggi ogni volta che andavano vicini alla bandierina (8 volte glielo abbiamo permesso), ci cagavamo sotto. E questo nonostante Aresti faccia sempre il suo, e anche più del suo dovere.

Al di là delle chiacchiere e dei proclami della vigilia, forse è meglio curar maggiormente queste gravissime lacune tecniche e di schieramento. Sarà un caso, per dirne un’altra, che oggi in almeno 5 occasioni, i difensori azzurri abbiamo fatto benissimo la linea del fuorigioco, in una delle quali per un pelo Ragatzu non riusciva a beffarli. Noi mai, e ridico Mai una sola volta abbiamo impedito che il passaggio smarcante verso gli avanzanti Guglielmelli o Seminara, o vero gli attacanti centrali, li cogliesse in offside.
Abbiamo davvero tanto di cui pentirci. Perché questa partita, e non solo questa, l’abbiamo persa Noi, non l’hanno vinta loro.
Mister, con tutto l’affetto ci cui posso disporre, le chiederei la cortesia di non raccontarmi più che i suoi, che i nostri ragazzi avrebbero “sputato fuoco”, per portare a casa… questa spietata figuraccia. Fuoco e fiamme l’abbiamo sputato tutti noi che abbiamo dovuto assistere a questa agonia.
Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità.
A noi, tocca di dare un senso a questo andazzo, anche quando, questo andazzo un senso non ce l’ha.
Una qualche seduta di “meditazione” e di riflessione critica, sarà meglio che venga fatta.
Un qualche doveroso (magari anche un po’ più di qualche) intervento nel mercato di riparazione, va portato a compimento.
Perché il freddo gelo dell’inverno si avvicina e, noi, di questi tempi, anche storicamente, continuiamo a carburare poco e male.
Lieti di venire smentiti, sin dalla prossima occasione, ma così come stanno andando…
le cose non possono più andare.
Cionondimeno, ancora più di ieri e meno di domani:
Ad Majora Ragazzi, nunc et semper OléOlbiaOlè,

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