Como-Olbia 0-1
Como: Facchin; Bovolon, Toninelli, Sbardella; Iovine, Celeghin (46’ Cicconi), Bellemo, Marano (82’ Raggio Garibaldi), De Nuzzo (46’ Peli); Ganz (58’ Lanini), Gabrielloni. A disp.: Bolchini, Ferrazzo, Vocale, Bianconi, Vincenzi. All. Banchini.
Olbia: Aresti; Dalla Bernardina (57’ Gozzi), La Rosa, Altare; Candela, Lella, Giandonato, Pennington (83’ Manca), Pisano; Cocco (73’ Parigi), Ogunseye. A disp.: Van Der Want, Verde, Zugaro, Demarcus, Pitzalis, Mastino. All. Brevi.
Arbitro: Repace di Perugia.
Rete: 19’ Cocco.  
Note: Corner 4-1; Ammoniti: La Rosa, Cocco, Pennington, Lella, Peli, Marano, Toninelli. rec.:0/+6′.

Adesso sì!!
Anzi, iscusgiade: COMO, EMMO!
Ci siamo anche Noi, in serie C… CI SIAMO e ci vogliamo rimanere. Con questo carattere, questa grinta, questo gioco: Questa è la strada giusta!

Finalmente sul pezzo, difesa super, centrocampo a bomba ed attacco con quei due che sembrano i panzer all’assalto della linea maginot.

La prima immensa notizia è che, abbiamo bissato la doppietta, con cui avevamo cominciato la stagione. La seconda è che da 6 domeniche facciamo punti, la terza che NON ABBIAMO SUBITO GOL e che questa cosa, nelle ultime gare è capitata già due volte (l’altra con Renate finì 0-0).

Ed a far cornice a questa ritrovata primavera (chi se ne frega se il calendario dice che è ancora inverno) ci si mette anche la forza dei nervi distesi di San Simone che una volta ancora, chiamato a dare il suo contributo a questi preziosissimi 3 punti, non ci ha messo un attimo a capire dove… andare a parere.

Quello calciato da Gabrielloni è il terzo rigore contro che ci viene assegnato, sono invece Zero quelli (?) a favore.

Il primo con Alessandria al 93’, rigore ininfluente visto che i grigi erano già sul 2-0, ma cionondimeno VdW intuisce e si tuffa dalla parte giusta anche se non riesce a pararlo, stessa cosa capita con il rigore di Falcone della Pistoiese, tuffo giusto, ma un tantino in ritardo e palla in rete che, grazie al loro 2-1 finale, risulterà decisivo…a proposito è finita adesso la gara degli arancioni con Siena , che hanno pareggiato (meritatamente) con un rigore al 95’, l’autorete di Dametto,  il 9° rigore assegnato ai nostri prossimi avversari.

Quando Gabrielloni è andato sul dischetto ero sicuro da quale parte avrebbe tirato, vale a dire la stessa su cui si sarebbe tuffato Simone; l’unico problema era sapere se, finalmente, non solo la direzione, ma anche il tempo di esecuzione del tuffo  sarebbe stato perfetto.

Così è stato, per i tre punti, per la classifica, per la gioia di questi ragazzi che, hanno tutto il diritto di godersi il sorriso dopo le tante ansie, le troppe lacrime e le delusioni che hanno costellato questa travaglia stagione. E, per chiudere con il “miracolo” di Aresti, debbo anche dire quanto  sia stato bello e sintomatico che questo prodigio il Nostro numero SEI (sic?) l’abbia fatto sotto lo sguardo  sicuramente interessato di Davide Facchin, il nostro ex portierino dei suoi esordi  in serie C (2007-08) che, seppur dall’altra parte della barricata, ha conosciuto per esperienza personale che ad Olbia questo fondamentale per i  portieri viene curato molto (con tutti quelli che storicamente ci hanno dato contro, questo “antivirus” è il minimo sindacale) e proprio lui, a dire il vero, ha dimostrato di averlo assorbito bene, visto che in questa stagione è il portiere che di rigori ne ha parato più di tutti (2 su 4).

Insomma, sarà pur vero che, se non subisci gol non vuol dire che vinca le gare, ma di sicuro non le perdi e quindi, dopo aver detto di Aresti, come dimenticare quello che hanno fatto i nostri “ciuanotti” del reparto arretrato, dove ha giganteggiato (ancora una volta) Altare che non ha sbagliato un colpo, e con lui buonissima ed efficace la tenuta sulla fascia di un Candela che con le infinite incursioni ha sempre tenuto alta la tensione di un Como che, a dirla tutta, di questa gara non ci ha capito granché.

A dire il vero, la spocchia con cui il match era stato preannunciato dalla stampa locale, è adeguatamente ricompensata dall’oggettivo “rodimento di culo” da cui i nostri avversari  sono rimasti colpiti, alla fine della gara: Il Como ha voglia e bisogno di tornare a vincere, e poco conta dire che anche l’Olbia è un avversario pericoloso: non battere in casa l’ultima in classifica sarebbe una frenata difficile da giustificare e da spiegare, punto e basta.”

Che bello, ma che bello, poterlo gridare forte: ”Punto e Basta” lo ABBIAMO detto Noi, anzi 3 Punti e… per non NON Basta così.
Vogliamo e Possiamo continuare ad….esserCI.
Nella gioia di questa splendida domenica di calcio, come dimenticare la bravura e la forza di tutti gli altri nostri piccoli e grandi eroi. Intanto Dalla Bernardina che è stato grandissimo fino a che ha potuto dire la sua ed a cui auguriamo un pronto risanamento fisico. In difesa poi La Rosa e Pisano hanno mostrato che la classe non è acqua, dando una grossa mano a ridimensionare la “coppia più bella del girone (18 gol in due), coadiuvati egregiamente anche da Gozzi che ci ha messo del suo per dimostrare quanto la “banda dei Matusa” intenda accordarsi con questa nuova musica e decidere di provare a suonarle sempre all’avversario di turno, smettendola di essere noi a prender le sberle.

Insomma abbiamo già dato ed è meglio che tutti gli avversari prossimi venturi,  lo sappiano.
Per non dimenticare nessuno, ricordiamo anche la prestazione della nostra linea mediana.
Lo dice anche un vecchio adagio, o almeno così mi sembra, che a “Gian Donato, non si guarda in bocca…” ma perché non rimarcare che quando, un presente così prezioso, ti viene regalato dal mercato di riparazione, questa sia stata una scelta azzeccata dello staff e della società.

E poi, a far da paggetti accompagnatori,  i due miei “motorini perpetui” preferiti. L’uno, il Cangurino Bianco (Nicholas), l’altro, il Murgiano della Steppa (Nunzio), sono stati incredibili in tutte le fasi di gioco, mai battuti nei contrasti, mai domi nella corsa, sono davvero una riserva inesauribile di vivacità tecnica e atletica.

E bravi davvero bravi quei due la davanti.

Dopo tanta attesa Andrea ha ritrovato innanzitutto se stesso, il suo carisma, la sua forza di carattere, e la sua attitudine al gol che, gli e ci, torneranno utili in questi ultime 13 giornate, anche perché a tenerlo in allerta che quel RobertOne che è davvero uno che da solo tiene bloccata tutta la difesa avversaria. Commovente e decisivo, in alcuni momenti, anche l’impegno, seppur limitato nel tempo, di Parigi e Manca.

Bravi, dunque, Bravi Ragazzi e, su Tutti…
Bravo, Bravissimo Brevi che, evidentemente, senza mai alzare la voce, ma con la forza dei nervi distesi ha saputo guidare verso i “nastri di partenza” di questo lungo e difficile cammino di… salvezza, un manipolo di Ragazzi che, in una certa fase, avevano perso persino la fiducia in se stessi.

E, mai come stavolta, Ad Majora ragazzi, nunc et semper….OLEOLBIAOLE’,
Simprie.