OLBIA-RIMINI 1-1
Olbia (3-4-1-2):
Sposito; Brignani, Bellodi, Emerson; Arboleda (93’ König), Incerti, Zanchetta, Travaglini, Sueva (59’Fabbri); Ragatzu, Nanni (85’ Babbi); a disp.: Di Giorgio, Van der Want, Gabrieli, Occhioni, Palesi, Sanna, Boganini, Contini; all.: Roberto Occhiuzzi.

Rimini (4-3-1-2): Galeotti; Laverone. Pietrangeli, Panelli, Haveri; Tonelli (72’Rossetti Matteo), Tasana (78’ Pasa), Del Carro (78’ Biondi); Rossetti Mattia (63’ Mencagli); Santini, Vano (63’ Gabbianelli); a disp.: Zaccagno, Regini, Gigli, Accursi, Allievi, Toffanari; all.: Marco Gaburro.
Arbitro: Domenico Mirabella di Napoli.
Reti: 69’ Ragatzu, 86’ Santini
Note: angoli 4-3; amm.: Sueva, Fabbri, Travaglini, Emerson, Vano, Gigli, Delcarro, Panelli; rec.: +1’+6’.

Continua la saga del “fatebenefratelli”, quella “taffazziana” dell’autoflagellazione.
Ancora una volta gli avversari raccolgono punti “gratis et amore dei” o, come si usa dire oggi: “Senza fare un Tasso!”. 

Anche il Rimini più scarso e giù di morale che abbiamo mai incontrato nella nostra storia, resuscita dal  meraviglioso uppercut da KO costruito da Ragatzu (e chi se non lui?) ed interrompe il filotto di sconfitte che lo ha relegato fuori dalla rosa playoff, poco avanti al tunnel dei playout.
Dopo un primo tempo, confuso in un campo pesante e sotto una pioggia battente…. Tutto, compresa la sequela di reiterati pateracchi dei nostri difensori, avviene dal 63’ in poi, con l’ingresso di Gabbianelli nelle fila romagnole.
Siamo fermi sullo 0-0 ed Emerson (fino a quel momento più che positivo) si inventa la puttanata di giornata e nel proporre la ripresa (lenta e noiosa) del gioco dal basso, passa la palla proprio al più talentuoso degli avversari, Gabbianelli (per capirci, il loro Ragatzu) che si invola verso l’area pronto alla stoccata vincente, il nostro capitano prova a metterci una pezza,  lo affronta e ci riesce, ma si becca giallo e punizione.  
La posizione è di quelle dove il mancino di Fano 9 volte su 10 ci azzecca.
Anche stavolta supera la barriera, ma non la schiena del suo compagno Del Carro troppo lento nell’uscire dalla traiettoria del tiro e per Noi va bene così.
Dal primo scampato pericolo, ci risvegliamo sorridendo con la perla di un immenso genio del pallone (Danielinho Ragatzu) che, dall’altra parte del campo mette in mostra, con uno show tutto suo, una galoppatina sontuosa, fatta di finta, contro finta,  ingresso al limite dell’area comprensivo di una “istoccada” rasoterra col destro a giro, che sorpassa una marea di gambe, impietrisce Galeotti che, incredulo, osserva solo la palla entrar dentro la rete.
Il Rimini è alle corde, stenta a riprendersi, un paio di minuti dopo ancora Ragatzu, stavolta a destra, rilancia su Nanni e per contrastarlo Galeotti si inventa un’uscita a “farfalle” fuori area, rinviando anch’egli, la palla sui piedi di Danielinho che di prima intenzione seppur defilato, calcia verso la porta sguarnita, Pietrangeli in ripiego e la sua inzuccata che rintuzza il pericolo evitano la doppietta di Ragatzu e la sicura sconfitta  per i suoi.
Dalla possibile apoteosi, si arriva a piccoli, ma decisi e sconcertanti passi, verso il pareggio.
Con Gabbianelli inoffensivo in panchina, siamo stati bravi a non concedere nessun piazzato (punizione o corner che dir si voglia), con lui dentro mettiamo in mostra, ora dall’una (Arboleda a sinistra) ora dall’altra (Brignani a destra) parte del campo, il peggio della autoflagellazione.
A conti fatti quella buona (per Rimini) è la terza occasione sulla fascia sinistra del loro attacco.
Brignani, pur essendo in vantaggio sulla linea del fallo laterale, commette stupidamente fallo e sul piazzato va ovviamente sua Altezza Gabbianelli, trequartista con una sessantina di gol e più di 50 assist in carriera, il 90% dei quali su palle inattive.
Comunque, siamo all‘86’ ed è il terzo dei 5 tentativi complessivi che gli abbiamo “regalato”, stavolta lo schema funziona a meraviglia con il suo mancino che “accarezza” la fronte di Mencagli che, lasciato solo lì davanti a tutti, colpisce bene imprimendo forza e traiettoria pericolosissime, Sposito si supera deviando la palla che finisce però sul piede dell’altro “uomo in nero”, Claudio Santini, il più pericoloso e opportunista nell’area piccola, defilato e senza alcuna sorveglianza del tandem Arboleda-Fabbri, che si regala il 14° gol in stagione (il terzo contro di noi)…
Uno a uno finale, decimo pareggio di stagione, giusto per pareggiare il conto con le sconfitte.
Le vittorie sono 3, solo 3 sempre poche e sempre quelle… ed anche tutto il resto suona solo e sempre la stessa musica ed… ovviamente anche il direttore ed i suonatori sono sempre gli stessi.  
Dal mercato più silenzi che sonate ristoratrici.
E nel frattempo, si chiude anche il 23° capitolo dei 38 previsti dal calendario, la 4ª giornata di ritorno e non c’è alcuna inversione di marcia, rispetto ad inizio stagione, perché stiamo annaspando con lo stesso “andamento lento-lentissimo” dell’andata. 
Le uniche note “utili”, per noi nel ruolo di Gufi,  ci arrivano da Imola dove, grazie alla Torres, e da Montevarchi grazie al Siena, nostra prossima avversaria, le nostre due dirette contendenti nell’evitare la retrocessione diretta hanno collezionato:
l’Imolese che ha completato il secondo filotto di 5 sconfitte consecutive, intervallate da due miseri 0-0, nelle ultime 12 gare;
il Montevarchi, la sesta sconfitta, tra cui quella contro di noi al Nespoli, nelle ultime 8 gare.
Insomma, finora c’è qualcuno che sta indubbiamente peggio di noi.
E a Noi tutto questo ci arriva gratis, come regalo tardivo delle festività natalizie e, soprattutto, “Senza fare un Tasso!” come direbbero  Elio e le Storie Tese.
Probabilmente sarebbe più utile invertire la tendenza e decidere, una volta per tutte, se non sia il caso di sapere da subito “NOI Che Tasso Vogliamo Fare?
C’è in gioco il nostro IMMEDIATO FUTURO.
Ad Majora Ragatzi, et nunc et semper OlèOlbiaOlè.
Tore Zappadu.