TERAMO-OLBIA 2-2
Teramo (4-3-3): Agostino; Hadziosmanovic, Bellucci, Piacentini, Ndrecka (67’ Lombardo); Mungo, Arrigoni, Fiorani (83’ Pinto); Malotti (67’ Birligea-83’ Montaperto ), Bernardotto, Rosso; a disp. Perucchini, Tozzo, Furlan, Rillo,Soprano, Surricchio, Di Dio. All. Federico Guidi

Olbia (4-3-1-2): Van der Want; Pisano (77’ Pinna), Brignani, Emerson, Travaglini; Lella (88’ Occhioni), Chierico, Palesi; Biancu (88’ Demarcus); Ragatzu (88’ Mancini), Udoh (77’ La Rosa); a disp.: Tornaghi, Renault, Boccia. All. Ivan Moretto (Canzi squalificato)
Arbitro: Marco Emmanuele di Pisa
Reti: 11’ e 63’  Daniele Ragatzu; 17’ Bernardotto, 69’ Birligea.
Note: angoli 6-6; amm. Rosso, Mungo, Arrigoni, Mancini; rec: 0+3’

Pari e patta, nella gioia (poca per entrambe) e nel dolore (tanto da recriminare per entrambe).
Epperò, a dire il vero, siamo stati persino fortunati ad avere un arbitro bravo che seguiva da vicino tutte le azioni ed un segnalinee che sbandierava il giusto, perché anche a causa della nostra classica “cagarella” degli ultimi minuti, abbiamo rischiato di perpetuare le beffa e lo scorno di Siena.
Un altro 2-3 subito per gol in fuorigioco all’ultimo minuto sarebbe stato in-di-ge-ri-bi-le.
E quindi prendiamo questo pareggio, il secondo della stagione dopo il 3-3 di Chiavari, che serve davvero poco per la classifica ma che, per lo meno ci da un po’ di morale, visto anche che lo abbiamo maturato contro una diretta concorrente alla… salvezza.
Se non fossimo stati sull’orlo del baratro in classifica, ci sarebbe stato anche da divertirsi in una gara giocata a visto aperto da tutte e due le squadre.
Il fatto che una buona gara (fatta anche di tanti errori) lasci l’amaro in bocca non è per il brutto sapore di un pomeriggio uggioso, ma semplicemente perché, questa partita lascia le cose esattamente come prima, in quel malessere depressivo di… un sapore di classifica mal spesa.
A questo “sapore”, a questa Olbia con una buona vena realizzativa, siamo la quinta forza d’attacco del girone, ma che incassa reti quanto e più dell’Agenzia delle Entrate, ci stiamo maldestramente abituando, senza trovare alcuna via d’uscita.
La banda del buco  dei – 26 gol in 15 gare, -1,7 gol a partita sul groppone, non riesce neppure a fruire della efficacia di un portiere del valore di Van der Want.
Il nostro «olandolbiese volante» sia a Siena che questo pomeriggio a Teramo è stato protagonista di una serie di interventi che ci hanno salvato dalla… castastrofe. Eppure, dopo sole due gare, registra anche lui la bellezza di 5 pappine sul groppone.
E poco importa alla casistica se uno di questi 5 gol sia arrivato su fuorigioco non segnalato da un arbitro incapace, un altro in autogol, da una “comica” deviazione di petto del suo compagno di squadra più esperto, altri due con Disante al Franchi e Bernardotto al Bonolis lasciati a “pascolo brado” dentro la nostra area allora da Pisano ora da Brignani.
Eppoi in ultimo quest’altra pantomima della nostre marcature al burro, sugli angoli a sfavore. A Pescara sul corner lasciammo Drudi sul palo lontano a fare da sponda per il gol della sconfitta, stavolta siamo stati pure più prodighi visto che sempre su quel palo lontano erano in due smarcati e se, per combinazione, Birligea avesse mancato l’inzuccata, avrebbe rimediato Piacentini che era libero affianco a lui.
Meglio intenderci dunque, con VdW tra i pali abbiamo davvero un portiere affidabile e sarebbe più che giusto non metterlo in discussione.
Quel che non convince è la difesa che, anche oggi per una mezza dozzine di volte ha rischiato il patacrac perché, ora l’uno ora l’altro dei nostri in fase difensiva sbagliavano il passaggio, consentendo ad una caterva di avversari, dentro l’area, di rendere complicata la vita ai guantoni ed ai piedi “fatati” di VdW.
Oggi poi, abbiamo sprecato persino la ritrovata vena golatoria di Danielinho che sia sulla bellissima imbucata di Chierico prima sia sul duetto con Biancu nella ripresa, ha messo a frutto la sua indiscutibile e benedetta (per noi) classe pedatoria.
Peccato che lo stesso Chierico, abbia dimostrato il suo inutile narcisismo, quando al 30’ su una cappellata sfortunata di Mungo, si trova un pallone tra piedi e nell’entrare in area li ritroviamo in superiorità numerica in tre contro due: il nostro centrale, Udoh alla sua sinistra e Ragatzu alla sua destra, su Bellucci e Piacentini, con i nostri bomber che attendono solo di sapere chi avrà la sorte di timbrare un altro gol.
Chierico, fa la scelta più complicata, vuol fare tutto da solo e, pensando di sfruttare un rigore in movimento, si “scopre” Jorginho dei poveri sbattendo la sua ingordigia sulla… traversa.

Peccato anche che all’86’ quando Ragatzu, oggi piede a 18 carati, imbecca la testa di Palesi sul palo lontano, il ragazzo di Melegnano cic-to-cic con Agostino, invece di inzuccare direttamente in rete si inventa una goffa torsione del collo e fallisce, anche lui la nostra terza rete.
Inutile nasconderci, siamo in crisi di identità, e spesso e malvolentieri siamo meno squadra di quel che raccontiamo in giro.
Nonostante tutto e per lunghi tratti, abbiamo subito il gioco del Teramo (loro sì molti uniti) che mostrava di sempre più convinto di noi, nella ricerca della vittoria.
Siamo sicuramente una squadra in convalescenza e, può anche essere, che questo punticino, possa venirci bene per l’immediato futuro.
Nelle ultime 8 partite, con 5 sconfitte 2 vittorie e un pareggio, abbiamo “conquistato” 7 punti, una media inferiore persino ad 1 punto a partita.
C’è poco da stare tranquilli.
Tutti noi siamo convinti che questa squadra abbia le qualità e le capacità di giocarsi qualcosa di più importante che non sia il “razzolare” tra i bassifondi della graduatoria.
Ma il tempo passa, e se è vero che abbiamo ancora 23 gare da giocare, se l’andazzo continuasse ad essere come questo delle prime 15… possiamo chiudere bottega.

Sabato arriva il Pontedera che, sia quest’anno come in quelli precedenti, cammina più veloce di noi. Da tre anni al Nespoli, con loro non riusciamo a vincere.
Con loro, lo scorso anno abbiamo perso sia all’andata che al ritorno, quindi per batterli… occorre cambiare spartito.
E se  così sarà, può anche accadere che cambi tutta la musica di questa stagione, perché con questo andazzo… ci attendono altri pomeriggi uggiosi.
Ad majora ragazzi, nunc et semper OlèOlbiaOlè
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