Inutile girarci intorno, a Teramo ci giochiamo una fetta importante della nostra stagione. Allo stato dei fatti e degli impietosi numeri, questa quindicesima puntata del campionato si gioca tra due squadre che, quando abbiamo attraversato un terzo del cammino stagionale, sono entrambe sull’orlo del baratro.
Questi i dati impietosi:
Teramo: 15 punti- 3 vinte; 6 pareggiate 5 sconfitte;  gol: 13 fatti, 20 subiti.
Olbia: 16 punti- 5 vinte;1 pareggiata, 8 sconfitte; gol: 20 fatti, 24 subiti.
Otto squadre ammassate in 3 punti, dai 15 di Teramo (in zona playout) e Pontedera, Lucchese e Vis Pesaro (in zona playoff). Da questo “groviglio” di classifica, Teramo ed Olbia provano ad uscire in una gara che debbono assolutamente vincere.

Nelle ultime 6 partite, appena 6 punti conquistati da entrambe le squadre: 4 sconfitte e 2 vittorie per noi, 2 sconfitte, 3 pareggi ed 1 vittoria per Teramo.
Il Teramo finora ha comunque una maggior costanza nell’andamento di questo primo scorcio di campionato, tra la 5ª e la 10ª di campionato ha inanellato 5 risultati utili consecutivi (3 vittorie e 2 pari), noi solo una volta abbiamo completato quantomeno due risultati positivi di fila (Entella e Gubbio).
Il Teramo, assieme al Cesena, sono le uniche squadre non aver avuto rigori assegnati a loro favore, di contro sono 4 i rigori (1 solo sventato da Tozzo) che gli abruzzesi hanno subito, di cui tre nelle ultime due gare.
Finora il Teramo ha utilizzato 26 calciatori, con una media di 23,3 anni di età per partita, è anche la terza squadra più giovane, dopo Montevarchi ed Ancona.
Sono solo 3 i giocatori sempre presenti, i difensori Hadziosmanovic e Piacentini, l’attaccante Bernardotto che, proprio nell’ultima gara a Pescara, ha siglato la sua prima rete stagionale.
I goleador degli abruzzesi sono Malotti con 3 gol, Cuccurullo e Viero (che salta la gara di domani per squalifica) e altri 6 giocatori, Hadziosmanovic, Arrigoni, Mingo, Rosso,  Birligea e Bernardotto, con una rete ciascuno.

Malotti, Rosso, Vrioni e Cuccurullo sono prevalentemente realizzatori d’area, anche se Malotti uno dei suoi tre gol lo ha realizzato con un bel sinistro dalla distanza.
Dalla distanza ha segnato anche Arrigoni su piazzato e Mungo contro la Fermana.

Di testa il Teramo non ha mai segnato anche se, di testa sono arrivati comunque  due assist (compreso l’ultimo di Mattia Lombardo nel pareggio di Pescara). Sono invece 7 i gol subiti con la Testa dagli avversari, in 3 casi da servizi su corner; ed anche il rigore del Pescara sabato scorso è nato da un colpo di errato colpo testa (e di mano) difensivo di Bellucci. Su rigori e piazzati, punizione e corner, il Teramo ha subito 9 gol, 4 su tiri dalla distanza, 2 su azioni di contropiede e 5 da conclusioni dentro l’area.
Il Teramo gioca con il 4-3-3.
Nelle ultime due gare con Agostini (19 anni, non ancora compiuti) in porta, in difesa ha schierato altri quattro giovani Hadziosmanovic, Piacentini, Bellucci, Rillo con una età media di 21 anni e, a guardar bene, soprattutto  con il Pescara, la giovane retroguardia ha retto bene l’urto concedendo davvero poco agli avanti biancazzurri, a parte una mezza dozzina di calci d’angolo.

A centrocampo i biancorossi contano sulle prestazioni di qualità di Arrigoni, oltre 370 partite tra i professionisti e 71 negli tre anni a Teramo, e l’estro di ragazzi come Mungo, apparso in forma strepitosa sia con Fermana che a Pescara, e Rossetti che, probabilmente sostituirà lo squalificato Viero.
Gli avanti, come visto segnano poco, ma hanno una percentuale di “pericolosità” davvero impressionante che, per esempio hanno lasciato a secco Bernardotto, ex Lanusei con 16 in 33 gare, per quasi 14 giornate, nonostante in ogni partita abbia avuto  sempre occasioni molto invitanti ed abbia anche 3 assist all’attivo.
Insomma Bernardotto, Malotti e Rosso, sono da “osservare” con molta attenzione da parte di Emerson e compagni.

L’ULTIMA PARTITA IN CASA: con Fermana vinta per 3-2
Un bella gara, parte benissimo il Teramo che, al 4’ di gara, arriva al primo vantaggio; concludendo un perfetto assist di Hadziosmanovic,  con un preziosismo di Viero, destro a giro dall’angolo sinistro dell’area che si insacca nel sette lontano.
Al 25’ Bernardotto ha la prima delle sue abituali occasioni da rete: in azione personale si libera del suo marcatore (Scrosta) entra in area e calcia un diagonale fortissimo che Ginestra riesce comunque a fermare. Alcune buone azioni degli ospiti con Marchi prima, che spara alto, e con Frediani che di testa manca di poco il bersaglio. Alla fine un piazzato “a scendere” di Arrigoni viene deviato dal portiere avversario.

Nella ripresa Teramo ricomincia a “macinare” gioco e, come al solito utilizza le fasce.  A destra si è spostato Hadziosmanovic  ed a sinistra Ndrecka che ha sostituito Rillo, a raccogliere e finalizzare i cross Malotti, Rosso e Bernardotto. Le conclusioni finiscono alte o comunque fuori misura, poi tra l’8’ e l’11’ minuto due lampi: il primo di di Bernardotto che sul limite dell’aera serve Mungo che di potenza insacca per il 2-0. Poi Rosso, anche per lui la prima rete stagionale, con un deliziassimo lob a tu per tu con Ginestra finalizza un’imbucata di Arrigoni.
3-0 e tutto sembra concluso.
Capita invece che un impreciso stacco di testa di Bellucci, generi il suo fallo di mano per un rigore che riapre di De Marchi l’incontro.
La Fermana insiste e all’85’ Agostino salva i suoi con un prodigioso intervento su tiro ravvicinato di Rodio.
Il Teramo punge in contropiede e Ginestra fa il paio con il collega avversario, quando respinge con bravura un insidiosissimo destro di Rosso. Prima del fischi finale, in un’azione confusa sulla zona del dischetto, Nepi in rovesciata alla Parola insacca per i suoi e per il 3-2 finale.

TUTTI I PRECEDENTI tra Olbia e Teramo: 
Totale 8 gare- 1 vinta-4 pari-3 perse ;
ad Olbia: 1 vinta- 2 pari- 1 persa; a Teramo: 0 vinte-2 pari- 2 perse
TUTTI I GOL
1939-40:  
2-2 ad Olbia
: reti di Luciano Patalani (2 ); Benedetto Del Re (T), Ludovico Cellerino(T)

1-0  a Teramo: rete Armando Creziato
1975-76:
a Teramo 2-0: Osvaldo Jaconi, Vincenzo Diodati*;
Ad Olbia 1-0:
per noi un’autorete di  Roberto Canestrari, ex del Cagliari.

1976-77:
a Teramo 0-0
ad Olbia 1-1:
reti di Giancarlo Pulitelli (T), Giuliano Niccolai per noi (nella foto di sinistra).

1977-78:
a Teramo 2-0, segnano Maurizio  Simonato e Crescenzo Izzo;
ad Olbia 2-2 con due gol ciascuno sempre con  Giuliano Niccolai (O) e Maurizio Simonato  (T)

Buona partita a Tutti,
Tore Zappadu

*Postoscriputm:
IL CALCIATORE PRETE
Vincenzo Diodati, mezzala con il vizio degli “assist”, aveva anche una profonda fede e prima di ogni incontro si raccoglieva in preghiera nella chiesa più vicina al campo. Diodati classe 1949 smise di giocare a 34 anni, dopo una dignitosa carriera con Lanciano, Teramo, Chieti ed Angolana. Lasciato il calcio la mezzala, seguendo la sua vocazione, diventa prete Don Vincenzo Diodati.
Con l’abito talare morirà nell’agosto del 2018, a 69 anni, non prima di aver lasciato un indiscutibile segno di povertà, generosità e solidarietà visto che, tra le altre cose, devolveva anche il suo stipendio di insegnante, per le necessità dei più poveri.
Come prete “visionario”, quand’era parroco a Montesilvano, fece scalpore per il caso del “mancato miracolo” sulla visione celeste della Vergine, stile Medjugorje.
Il 28 febbraio del 1988, più di ventimila persone si assieparono sul colle della Vecchia di Montesilvano dove secondo le “visioni di una sedicente “veggente” Mariantonietta Fiorilli e le convinzioni del Viceparroco don Vincenzo, sarebbe dovuta apparire la Madonna.
Le cronache dicono che non accadde niente, al di là della dura sanzione che il Vescovo di Pescara che decretò al don Vincenzo, vale a dire «il ritiro in convento per almeno otto giorni e, se non bastano, saranno di più». Insomma quel che a Vincenzo, non gli era mai successo da calciatore molto corretto (non subì mai una squalifica), gli accadde da prete:
visto che, a ben vedere, 8 giornate di “squalifica” sarebbero state un “evento” unico e spettacolare, pur se non un miracolo in senso stretto, anche come calciatore.