Oh, non svegliateCi oh, non ancora

e non fermateVi no no oh, per favore no!

Pro Piacenza-Olbia 1-3
Pro Piacenza: Gori, Beduschi, Belotti. Messina, Belfasti (67’ Calandra), Aspas, La Vigna (71’ Monni), Bazzoffia (67’ Starita), Mastroianni, Alessandro, Barba; a disp.: Bertozzi, Avanzini, Battistini, Botti, Cavagna, Cesari, Manini; all. Pea
Olbia: Aresti, Pinna (84’ Pisano), Dametto, Leverbe, Cotali; Geroni, Muroni, Feola, Murgia (77’ Senesi), Ragatzu (84’ Iotti); Ogunseye; a disp.: Van der Want, Idrissi; Manca, Oliveira, Pennigton, Vispo; all. Mereu
Arbitro: Vigile di Cosenza
Reti: 13’ Ragatzu; 25’ Barba; 63’ Ogunseye; 95’ Andrea Feola
Note: all’82’ Alessandro calcia, alto un rigore, probabilmente preoccupato dall’intuito di Aresti che aveva indovinato la traiettoria del penalty. Corner 7-1; amm.: Ragatzu, Cotali, Belotti, Beroni, Beduschi; all’81 per la trattenuta netta in occasione del rigore, Leverbe viene ammonito per la seconda volta e quindi espulso. Rec.: 1’ e 5’
“Paret Faula”….
Da non credere. Eppure è TUTTO VERO.

Che Olbia Ragazzi, un sogno bello, bello, bello da cui sarebbe stupendo… Non svegliarsi mai, o quantomeno troppo presto.
Oggi i bianchi-smeraldo di mastro Bernardo ci hanno persino commosso. Vincere, non è mai facile. Fuori casa ed in questa serie C è ancora più complicato. Se poi ci aggiungete le insidie tafazziane (vero Leverbe?) le cose rischiano di mettersi male.
Su quel pallone maledetto disposto ad undici metri dalla nostra impareggiabile “barriera di calasetta”, probabilmente abbiamo “soffiato” così in tanti, seppure dai teleschermi e persino da molto lontano, che, per forza di cose, la palla doveva andare in alto, in alto… in alto, fino al cielo della felicità pallonara che ci premia per quel che abbiamo meritato.
Perché in questa gara siamo stati più bravi e più squadra degli avversari.
E stavolta abbiamo persino giocato tutti e 11, a parte gli ultimi 14 diarroici minuti finali, dovuti alla “fouitasse” (credo si dica cosa nella sua lingua) di Leverbe che, forse andava sostituito prima, quantomeno dal 53’, subito dopo l’altra occasionissima regalata (piazzato velenoso dal limite) ai piacentini quando appena appena fuori area si era messo a fare le prove generale del… rigore finale.
Siami sani: Tutto è bene quel che finisce come, il rinato Ogun e il sulcitano Feola, ci hanno saputo confezionare. Siamo solitari sul terzo gradino del podio e, se tanto mi tanto, diamo persino la sensazione di volerci e saperci rimanere. Essendoci salvati all’ultima giornata lo scorso anno, pressoché con gli stessi uomini (ragazzi), siamo (a detta di tutti i critici accreditati) la vera sorpresa del girone. Ma forse è esagerato, guardarci come ad una sorta di meteora. Lo scorso anno, con un anno in meno, avevamo fatto uno splendido girone di andata… facendola nelle mutandine sin dall’inizio del ritorno. Come dimenticare quei cronici mesi di gennaio, febbraio, marzo, maledetti tutti fino a quel 13 di aprile… ed alla cura Mereu-VdW-Ogun, per una salvifica resurrezione.
Adesso siamo tornati, molto semplicemente, quel che sapevamo di essere, e sorpresa o meno… proviamo a spiegare a tutti che i conti (anche con Noi) si faranno partita per partita ed fino alla fine della stagione.
Insomma, che piaccia o no agli avversari, ci siamo e ci vogliamo restare. Ma questa gara ha detto anche tante altre belle, belle, belle cose.
Bello per esempio, veder cavalcare l’Andrea sulcitano di cui sopra, verso quel piccolo capolavoro di gol finale, reso ancora più pesante, per lo strapotere fisico di questo ragazzo che, dopo i “cento” chilometri consumati, i “mille” palloni giocati, ha avuto sia fiato che gambe per massacrare (calcisticamente parlando) le ultime speranze degli avversari e le nostre “sturbate”…. Coronarie.
Bello per esempio, rivedere Pinna, il nostro “trottolino” amoreggiare con la fascia destra e confezionare un cross che ha consentito, a quel Ragatzu di nome Daniele (segni particolari: Fenomeno), di strabiliarci ancora una volta, facendoci…. godere, godere, GODERE.
In sovrappiù, l’Esteta di Quartu ci ha deliziato, “torra” ed ancora, con l’assist per Ogun, finalmente anch’egli, tornato ad essere quel grimaldello delle aree avversarie, ridiventando il nostro atteso RobertONE o, se preferite, OGOLseye. Di sicuro questa di oggi è stata la più bella e convincente prestazione che il virgiliano abbia disputato, da quando è arrivato da noi. Se continua così, ci sarà da divertirsi; perché per davvero, l’unica cosa in grado di fermarci può essere, meglio ripetersi, la carenza di organico. Carta ha promesso i rinforzi (ed oggi abbiamo constatato, quanto importanti siano stati i cambi di Senesi, Pisano e Iotti) e prima arrivano e meno tempo perderemo anche noi, nel continuare a rimarcarlo.
Fateci sognare anche Voi, bravi e oculati dirigenti della società; esattamente come stanno facendo gli irriducibili Boys di Mastro Bernardo.
Il campionato è lungo ed occorrono forze aggiuntive… Giusto per continuare a Sognare e non svegliarci Mai, o quantomeno…. Troppo Presto.
Ad majora, Ragazzi! Sempre e per sempre OlèOlbiaOlè,
Simprie.