Olbia-Giana Erminio 3-0
Olbia: Aresti, Pisano (54’ Pinna), Dametto, Iotti, Cotali; Biancu, Muroni, Feola (73’ Pennington); Senesi (82’ Piredda)); Ragatzu (82’ Arras), Ogunseye; a disp.: Van der Want, Idrissi, Manca, Oliveira,Vispo, Maroingiu, Leverbe; all. Mereu
Giana: Sanchez; Perico, Bonalumi, Montesano, Foglio; Chiairello (67’ Degeri ),Marotta, Pinardi (46’ Griselin), Iovine (77’ Sosio); Perna (67’ Bardelloni); Bruno (67’ Gullit); a disp.: Taliento, Concina, Pinto, Seck, Caldirola, Rocchi, Capano; all. Albé
Arbitro: Ricci di Firenze
Reti: 28’ Ogunseye, 57’ (rg) Ragatzu, 64’ Feola
Note: corner 4-5 per Giana; amm.: Dametto, Perna, Sanchez, Montesano: rec.: 1’ e 3’; 887 spettatori.

I “gorgonzola” li conosciamo bene. Non solo perché, dopo 12 mesi hanno cambiato appena 3 calciatori, mentre noi oggi ne avevamo ben 7 di diversi, ma anche perché l’anno scorso anno ci fecero morire.
Ricordate?
Partirono a razzo: Gullit e Bruno insaccarono due pappine nei primi 15’ nella rete di Montaperto, in pratica fecero solo quei tiri. Ma, come ricordiamo tutti, in porta eravamo piuttosto assenti. Vincemmo per 3-2 con un Ragatzu (entrato nella ripresa) che non segnò, che sbagliò persino un rigore parato da Viotti, ma chr fece impazzire gli avversari e gli spalti con un tiro a segno verso la porta “nemica” e due assist meravigliosi per i gol di Geroni e di Piredda.
Oggi è toccato a noi, fare tutto quel che occorreva per spiegare che, davvero, Noi non siamo più quelli di un anno fa.
E così, dopo la sonora lezione con Arzachena, era importante ripartire con decisione e puntualizzare sul rettangolo di gioco anche, e soprattutto, le cose che sappiamo fare meglio. Oddio, a dirla giusta, soprattutto nella prima parte della gara, si capiva quanto fossimo in convalescenza.
Di fluido, nelle idee e nel gioco, c’era ben poco.
Però alcune cose, quelle sostanziali, le abbiamo registrate meglio. Visto che non abbiamo rischiato quasi niente e che, non solo Aresti, ma tutto il pacchetto arretrato ha svolto al meglio il suo compito. Sontuoso Paolo l’Arborense, davvero extracategoria, quando gioca a questi livelli. Il fatto è che con il rientro di Feola e la ricostituzione della “coppia di fatto” con Muroni, abbiamo innalzato quel meraviglioso filtro che a centro campo ci fa recuperare migliaia di palloni e spremere gli stupendi polmoni di questo tandem senza pari per tutto il tempo necessario ad annientare gli avversari.
In avanti, nonostante le ansie e le carenze che tutti conosciamo, abbiamo Lui, l’Esteta di Quartu… l’uomo che tutti vorrebbero, ma che noi soli possiamo vantare.
Parlando di Daniele e per Daniele rischiamo la noiosa riproposizione di aggettivi enfatici e, qualche volta, retorici, ma di certo a questi livelli e con questa grazia divina, nessuno l’aveva mai visto prima. Probabilmente per la semplice ragione che Lui, nella sua spezzettata carriera precedente, non aveva mai avuto una simile continuità di gioco e di rendimento e, perché negarlo, una così trasparente felicità di divertirsi.
Le voci insistenti di telemercato, gli occhi di tanti “guardoni” del mondo pallonaro, in linea teorica potrebbero portarlo verso altri lidi nell’imminente sessione invernale del mercato. Ma, in tutta onestà, pensiamo che proprio per tutte le ragioni che, lo stesso Daniele prova a spiegare quando parla di “famiglia” nello spogliatoio, un ambiente ed una condizione così stratosferici, lo devono far convinto di continuare a viverlo qui questo miracolo.
Perché tutto, ma proprio tutto gira come mai era stato prima di oggi. In qualche modo, anche l’esperienza, del suo precedente fratello (il Daniel di Abidjan che l’occasione se l’è giocata, forse, troppo in fretta e furia), è lì a dimostrare che… Albinoleffe non è esattamente uguale ad Olbia.
La verità è che ogni cosa ha sempre e, probabilmente, solo due facce: una per il presente ed una per il futuro.
Ed il Presente di Danieleddu è Tutto qui, perché solo qui ha funzionato a meraviglia quella empatia, tra ambiente interno ed esterno, che quando si realizza è un’alchimia magica. E se è anche vero che sulla strada per eccellere, non esiste nessun limite alla velocità, siamo anche certi che persino il Futuro di questo stupendo talento è già scritto ed è, nella testa e nei desideri suoi e di tutti noi: Il Cagliari e la Serie A, ed anche oltre.
Ogni altra ipotesi sarebbe un pericoloso ed inutile azzardo.
Insomma, questi ragazzi (Tutti), questo progetto (di Tutti), queste dimensioni di allegria e umanità vanno ben al di là di un 3-0 che ci esalta od uno 0-3 che ci deprime. I valori di questo gruppo, il loro modo di giocare uno per tutti e tutti per uno, sono lì a spiegarci che è bello, davvero molto bello giocarsela alla pari con tutti gli avversari. E quando si vince si vince tutti, così come. con semplicità ed umiltà si impara ad accettare anche le più dure sconfitte.
I loro anni, la loro intrigante e splendente giovinezza (oggi nelle liste dei 22 che ciascuna squadra ha presentato c’erano 100-anni-cento di differenza, tra i nostri e i lombardi) sono il più sicuro viatico verso l’orizzonte che, tutti , siamo in grado di vedere, ma che nessuno è in grado di dire verso quali mete o quali traguardi ci potrà condurre.
Quel che è certo che è il Nostro Orizzonte, il Nostro Futuro esiste ed è solido perché questi ragazzi, assieme a tutti noi olbiesi, stanno facendo di tutto per scriverlo con il sorriso della loro Grande Bellezza.
Grazie, grazie di cuore Ragazzi… e come d’abitudine:
Ad Majora, et nunc et semper OléOlbiaOlé,
Simprie