OLBIA-PISTOIESE 3-2
Olbia (4-3-1-2): Ciocci; Arboleda, Brignani, Emerson, Travaglini; Palesi, Giandonato (65’ La Rosa), Lella (65’ Chierico); Biancu (80’ Occhioni); Ragatzu (89’ Pinna), Udoh (89’ Mancini). A disp.: Van Der Want, Pisano, Boccia, Demarcus, Lapia, Renault, Glino. All.: Canzi.

Pistoiese (3-5-2): Crespi; Moretti, Ricci, Gennari; Pertica (63’ Valiani), Minardi (75’ Tempesti), Castellano, Mal (46’ Romano), Martina; Pinzauti (63’ Stijepović), Ubaldi (46’ Vano). A disp.: Pozzi, Sabotic, Biagioni, Taverni, Curami, Tramacere, Renzi. Alle.: Sassarini.
Arbitro: Zucchetti di Foligno
Reti: 13’ e 57’ Emerson, 52’ Vano (r), 60’ Pinzauti, 72’ Ragatzu.
Note: Ammoniti: Giandonato, Ciocci, Ragatzu, Brignani, Valiani, Tempesti. Angoli: 10-4 (6-1). Rec.: 0′+3′.

Benritrovata, anzi… Benennida, Olbiabella.
Tre a due, in un match particolarmente complicato. Una vittoria meritata e cercata, con il gioco, il cuore e, perché no, con gli attributi. La 154ª vittoria nella C unica, festeggia anche il 17° campionato in questa categoria, il 40° in serie C (comunque denominata) nonché l’80° Campionato nazionale dalla fondazione ad oggi. 
Tre i gol per questi primi 3 punti: 1 corner+ 1 piazzato+ 1 rigore.
Ma c’è di più, davvero molto di più, in questa overture  stagionale.
Un confronto che alla vigilia, poteva apparire tranquillo, vista la ancora frammentaria condizione di una Pistoiese rabberciata nell’ultima settimana con un organico, comunque di spessore, ma oggettivamente ancora in fase di rodaggio. Per tutto il primo tempo, questa sensazione di “superiorità” di condizione e di amalgama, il gruppo di Canzi è riuscita a mostrarla con intensità e aggressività: 8 corner a favore, una mezza dozzina di pericoli per la porta di Crespi, con un palo clamorosamente bello e sfortunato di Udoh al 35’ ed un gol, su uno degli angoli, siglato al 13’ dal sempreverde Emerson “Like” Borges che mette dentro direttamente dalla bandierina, con il piccolo ausilio della criniera di Castellano; di contro gli olandesini arrivano vicino a Ciocci solo una volta al 26’ con un tiro debole e senza pretese, ed un piazzato alto e fuori di Martina al 41’. Indiscusso predominio di una partita che sembra incanalata nel verso giusto, anche se… “S’Olbia no la frisciada a bonu prou”.

È così che, nella ripresa, cambiano musica, Pistoiese e, per la verità, anche l’arbitro.
Ed ognuno, per proprio conto, aumenta l’intensità della sfida, l’adrenalina dei protagonisti e i ribaltamenti di prospettiva. Comincia proprio l’arbitro che prima non concede (giustamente) un rigore a Ragatzu comunque “scarpato” a pochi passi da Crespi, eppoi si inventa un penalty per un rinvio perfetto di Brignani sul quale, con palla e pericolo già lontani dall’area, frana un Pinzauti in enorme ritardo e mister Zucchetti rovescia incomprensibilmente ogni prospettiva di regolamento.
Ammonizione sconsiderata per il giovane difensore, che resta a terra dolorante, e palla sul dischetto per il solito Vano (conto sempre aperto quando incontra i bianchi) che ovviamente ringrazia e festeggia il suo primo gol arancione; 52’: 1-1 e palla al centro.

Frizzante la reazione Bianca, prima con l’arbitro che, per questo, ammonisce anche Ragatzu e poi battibecca con un inviperito (ed a ragione) Emerson; poi ancora Udoh che in penetrazione deliziosa sfiora il palo esterno su uno dei suoi meravigliosi allunghi.
Poco dopo, si ritorna sull’Allegro Andante quando al 57’  un guizzo di Biancu viene fermato fallosamente mentre si appresta a fiondar a rete: sul piazzato “ciacolano” in un duetto serrato Ragatzu ed Emerson e, mentre Danielinho sembra il più accreditato alla battuta, riemerge lo splendore del “Like” Borges di cui sopra che col suo mancino ultrabrevettato, spolvera la ragnatela di inizio stagione dal 7 sinistro di un impotente Crespi che, sine culpa, può soltanto raccogliere il pallone del nostro 2-1.


Mica finisce qui.

Pistoia non ci sta e, ad ogni buona occasione, si accalca nell’area di un Ciocci (buono e convincente il suo esordio) che al 60’, sugli sviluppi del 2° corner a favore degli ospiti, intravvede un “assembramento” impressionante di maglie orange nella sua area piccola, con tutti loro che cercano il tapin buono e con il solito Pinzauti (tutto fa brodo) che trova il modo giusto per riacciuffare il pari.
Sul 2-2 tutto appare… assolutamente precario.
Dagli spalti si capisce che quello non sarà il risultato finale e, manco a dirlo, il sigillo conclusivo arriva sempre sui piedi del divin esteta di Quartu chiamato, dagli 11 metri, a calare il sipario sulle sorti di questo piacevolissimo match.
Il rigore, l’unico indiscutibile a prova di VAR, viene concesso dopo che, il solito Biancu “Lanteri” si vede ribattere dal braccio di Valiani la bella stangata da fuori area.
Stavolta vede anche lo scarso e miope mister Zucchetti ed il match-ball di Danielinho chiude davvero tutti i conti di questa prima sfida meravigliosa di stagione.
C’è, comunque ancora tempo per le belle intuizioni di Ciocci sui tiri velenosi di Martina e di Valiani, e per un piattone di Palesi (davvero forte il centrocampista meneghino) che spreca sul portiere un grande spunto di Chierico (fizz’e babbu) che sarebbe stato davvero la ciliegina sulla torta, di una gran bella giornata.

Abbiamo parlato un po’ di tutti, ma non possiamo chiudere senza raccontare, succintamente, l’estro, la forza, la rapidità e, in una sola parola, la CLASSE e di quella freccia-bianca sulla fascia destra (e non solo quella): Christian di nome, Arboleda di cognome, Arcoleta…le di professione. Oggi è stato semplicemente strepitoso, una spanna alta sopra tutti, imprendibile per chiunque, insuperabile da chiunque.
Insomma, per noi è stata lui la ciliegina di felicità, in questo bel battesimo di stagione della Nostra BenritrovataOlbiabella.
Ad Majora piseddos, como et semper OlèOlbiaOlè,
Simprie.