Il quinto alfiere del’Olbia 4 Mori, ci ha lasciato per affrontare il viaggio… eterno. Nedo Bernardi, classe 1940, arrivò ad Olbia che aveva 20  anni.

A volerlo fu Ivo Buzzegoli l’allenatore toscano chiamato a sostituire Collesi, ma soprattutto a guidare una squadra fortemente provata dal dramma della tragica morte di Bruno Nespoli, accaduto proprio a gennaio di quel 1960, nella stagione precedente di serie D. Nedo, da subito seppe conquistare la stima dei compagni e l’affetto dei tifosi. Un ragazzo elegante e fascinoso dentro e fuori dal rettangolo di gioco, un atleta che ha segnato, con il suo stile e l’indubbia classe, una delle migliori e, persino, epiche stagioni nella storia dell’Olbiacalcio. Tutti gli anni sessanta, comprese la retrocessione “per penalizzazione” in Prima Categoria e la conquista della serie C dopo un’acerrima battaglia con il Latina nel ’67. Una media di 29,1 partite in dieci stagioni consecutive.

Un rendimento di grande quantità e di elevata qualità, scandito anche da 21 reti. Eccezionale, soprattutto per lui e l’amico Misani, la stagione del “castigo”, nel campionato 1963-64, quando assieme a Renzo Sechi, l’indimenticato terzino calangianese, furono i soli a disputare tutte le partite, segnando (Nedo) persino 16 reti, tre più del bomber catalano Botondi, secondo soltanto al mitico “Ugo” Misani.
Indimenticabile la sfida con le loro due personali triplette contro l’Ittiri nel 9-0 che, di fatto, rappresentò il record di gol in una sola gara di quella annata “imbarazzante” (per decisione della cosiddetta “giustizia sportiva”), scandita da 28 vittorie, 6 pareggi e due solo intoppi  in quel di Alghero e Sorso.

Bruno Selleri e Nedo Bernardi ad una..Festa Bianca

Bernardi-Selleri-Favilli, furono in quegli anni un trio di centrocampo che poche squadre potevano permettersi. Ai vari allenatori succedutisi, ma soprattutto a zio Palleddu, il vero e inimitabile timoniere di quelle stagioni, il compito di oliarlo e renderlo sempre pronto per ogni sfida ed ogni traguardo.

Quel gruppo era fatto di uomini veri, di gente che faceva comunità anche fuori del campo, tra le famiglie e con i tifosi della Olbiabella del club Forza Olbia e del Bellarosa F.C. Stanchi o malandati quasi tutti loro non hanno mai mancato un appuntamento con le “vecchie glorie”, o per i 90 anni od ai festeggiamenti del bellissimo “primo secolo del 2005“.
Sono stati e sono rimasti “Cuori ed Anime di Bianco vestuti”.
Ed oggi che, alcuni di loro, si ritrovano  nelle praterie insondabili dell’eternità, è sicuro che, grazie all’alchimia e simbiosi dei loro Cuore Bianco, di indistruttibile lignaggio, avranno di che ricordare e di che sorridere per le gioie e i successi comuni che si sono regalati e che ci hanno profuso con la loro classe e la loro sincera amicizia.

A Dio piacendo: Ad Majora per l’Eternità anche a Te amico Nedo, ed un abbraccio forte a tua moglie Smeralda, ai tuoi figli ed a tutti i tuoi cari.

Con affetto “Mario” & Tore Zappadu & Tutta Olbia.