Adesso ci tocca la Capolista, il Piacenza. In assoluto la squadra più costante e quadrata di un torneo abbastanza livellato sia nelle parti Alte (sei o sette squadre al di sopra della media) che in quelle Basse, vale a dire nel fondo classifica dove (come accade alla nostra Olbia) si lotta soprattutto per sopravvivere.

Sulla carta non dovrebbe esserci storia.

LA ROSA COMPLETA DEL PIACENZA PER LA STAGIONE 2018-19

Il Piacenza,pur con una partita da recuperare (quella casalinga della 9 giornata contro l’Entella) è l’unica squadra che, allo stato, è riuscita ad andare in doppia cifra nella colonna delle vittorie, 10 in 16 giornate. Trentatre i punti collezionati, tre sole sconfitte di cui una soltanto in trasferta (con la Pistoiese) e due in casa (contro Novara ed Arezzo). Ha pareggiato 3 volte(sempre in trasferta).

Ha mostrato un buon equilibrio fra i reparti, con 28 reti all’attivo ha il secondo miglior attacco del girone (dopo la straripante Carrarese con i suoi 43 gol all’attivo),con un buon percorso difensivo visto che appartiene al novero delle compagini che,con 16 reti subite, stanno sotto la soglia delle 20 reti al passivo. Alessandro Franzini piacentino di Vernasca , allenatore “fatto” in casa, finora ha allenato per due stagioni alla Pro Piacenza e, dal giugno 2015, per la quarta stagione consecutiva si cimenta nell’avventura di riportare i rossoneri in serie B, giusto per festeggiare al meglio i 100 anni dalla fondazione..

Per arrivare alla meta, la squadra si basa su una forte ossatura fatta di forza, capacità e soprattutto esperienza.  Detto che, finora ha dovuto rinunciare, per un grave infortunio, per questo girone di andata alla bravura e capacità di Simone Corazza, attaccante a suo tempo in odore di Olbia, ad oggi il Piacenza ha potuto schierare complessivamente 21 giocatori di cui solo 6 sono giovani under (nati cioè dopo il 1 gennaio 1996) ed altrettanti, cioè 6 sono ben oltre i 30 anni, con al top i 36 anni di Fumagalli, il portiere classe 1982. Schiera inoltre un solo classe “95, tutti gli altri sono oltre 1 25 anni.

Di control’Olbia ha nei suoi tabellini 20 giocatori impiegati, con soli 6 fuori quota,vale a dire nati prima del 31 dicembre 1996,  un solo veterano (32 anni) Francesco Pisano. Molto significativi sono anche i dati sull’utilizzo della “Lista” nelle prime 16 giornate. Il Piacenza non ha mai cominciato una partita con più di 3 giovani informazione e, quando l’ha fatto (2 sole volte, nel pari con Albissola e nell’ultima con la vittoria sulla Lucchese), nella prima quella gara l’ha conclusa con 1 solo under schierato (Di Molfetta), mentre nella con Lucchese tutte e tre (Troiani, Mulas e Di Molfetta) sono stati sostituiti.  

 Proprio questi tre appena citati sono gli unici giovani che vantano presenze e minutaggio significativi, complessivamente 2503 minuti e 36 presenze in totale. Gli altri tre under utilizzati (Spinozzi, Cauz e Sylla) hanno avuto molto minor “peso” con soli 19 spezzoni di partita e 249 minuti complessivi.

I 55 gettoni complessivi degli under rappresentano  il 23,21% del totale (55 su 237); il minutaggio scende invece all’11,9% sul totale di 23040 minuti finora giocati.

Diametralmente opposto il quadro dell’Olbia che, ad oggi solo dopo l’arrivo di Calamai, quantomeno in 4 occasioni ha potuto schierare, tenendo conto degli “undici” iniziali, ben 4 after  tra cui però due, Iotti ed Ogunseye, sono comunque classe 1995. A Pisa addirittura, cominciammo la gara, con Pisano, Iotti, Calamai, Ragatzu ed Ogunseye:  per una volta 5 “esperti” e 6 giovani. In totale con la maglia bianca i nostri giovani (47,82%) ed anziani (52.18%) si sono suddivisi il minutaggio complessivo, pressoché alla pari; mentre per quanto riguarda le presenze le nostre “speranze hanno accumulato ben il 70,40%,contro il 29,6% di Ragatzu ed i suoi fedales.

Sicuramente diverse le politiche di gestione e prospettiva delle due compagini. Onestamente non sono in grado di dire questi dati inconfutabili, spieghino da sole le pesanti differenze di rendimento.

Quel che è certo è che, questo enorme handicap (a nostro sfavore), non ne sia del tutto estraneo.

Buona partita a tutti,

Tore Zappadu