Olbia-Albinoleffe 1-1
Olbia: Crosta; Pisano (62’ Mastino), Gozzi, La Rosa, Pitzalis; Muroni, Pennington (32’ Lella), Biancu; Vallocchia; Parigi (62’ Ogunseye), Doratiotto (62’ Manca); a disp.: Barone, Van Der Want, Dalla Bernardina,  Zugaro, , Belloni, Miceli, Lella, Verde, Demarcus; all.: Filippi.
Albinoleffe: Savini; Riva, Gavazzi, Canestrelli; Gusu,Nichetti (78’ Gonzi), Giorgione, Ruffini (78’ Petrungaro); Gelli; Ravasio (57’ Kouko), Galeandro (57’ Cori); a disp.: Pagno, Abagnale, Rasi, Quaini, Mondonico, Genevier, Bertani, Sibilli; all.: Zaffaroni
Arbitro: Emmanuele di Pisa.
Reti: 36’ Doratiotto; 64’ Gelli
Note: corner 0-7 per Albinoleffe; al 93′ espulso Vallocchia per doppia ammonizione; amm.: Pitzalis, Pisano, Kouko; rec.: +2’/+4’.

Un punto e… a capo.

Sì, siamo sempre lì, tra il brusco e il lusco di una classifica che ci condanna ad un’agonia… inesorabile.
Siamo sempre lì, à la recherche du temps perdu, angosciosamente avvinghiati ad un balbettante incedere  che non promette niente di buono.
L’Albinoleffe è squadra tosta, fisica e tecnica allo stesso tempo. Ha enormi difficoltà a fare gol, ma produce gioco ed occasioni potenziali ad ogni pallone che tocca.
Noi che, dopo appena 7 secondi, cioè dalla bella “spolverata” di Muroni, per le mani e la strizza di Savini, fino al 33’ del primo tempo non abbiamo toccato palla, sempre in “attesa” di quel… sarà.
Fortunatamente lì davanti, come detto, gli uomini di Zaffaroni, mostrano tutte le loro lacune.
Cionondimeno, buon per noi che Crosta al 12’ vola al sette per spazzare via un pallone velenoso di Giorgione dal limite sinistro dell’area. E fortunati noi se, al 22’, su un bel cross di Canestrelli, né Ravasio né Galeandro, sfruttano l’uscita a vuoto dello stesso Crosta (comunque unica sua  incertezza in tutta la gara).

Poi… poi capita quel che non ti aspetti.

Entra Lella, al posto di Pennington (infortunio) ed è soprattutto grazie a lui, al suo positivo incedere nel ritmo e nel pressing giusto, che cambia l’atteggiamento di tutta la squadra.
E capita anche che Doratiotto, un altro Baby, dia i primi segni di una vitalità, finora sottotraccia, quando al 33’ spedisce un prezioso invito per la testa di Parigi la cui “capocciata” (unico spunto in tutta la partita) da due passi  finisce, un po’ comicamente, alle sue spalle invece che… nella rete avversaria.
Accade ancora, in quegli scoppiettanti minuti, che sempre grazie a Lella, l’Olbia recuperi una palla su Ruffini (l’ombra di quello visto domenica contro il Lecco) e nella ripartenza su Pisano intervenga Giorgione, procurando un piazzato invitante per Pitzalis che, direttamente o di sponda, finisce sempre per essere decisivo.
Dal suo mancino, infatti, e dalla successiva difettosa respinta di Nichetti, la palla arriva nel tempo giusto, nella posizione perfetta e con la velocità necessaria per consentire al Doratiotto, di cui sopra, di mettere in mostra un mancino al fulmicotone che né la traversa, né Savini possono neutralizzare.

Il bellissimo gesto tecnico di Doratiotto che porta al Gol

Un gol da cineteca, il suo secondo in campionato, probabilmente uno dei più belli che a lui gli sia mai capitato di segnare, ed a noi di vedere.

Da quel momento, la gara prende una china diversa, con gli ospiti che pur pressando, non solleticano più di tanto La Rosa e compagni.
Ed infatti, sia da una parte che dall’altra, si vive di “conserva” e a parte alcuni tiri comunque fuori misura, non succede molto altro.
Fino a che non ci pensa lo scadente arbitro assegnato a questa partita, che non vede un fallo da tergo di Cori su Muroni intento ad imbastire l’azione di ripartenza. Il fallo è netto, ma per Emmanuele tutto può procedere e Galli, bravo come sempre, non ci pensa due volte, accettando l’invito a cavalcare verso il limite dell’area e calciare, more solito, nel modo splendido di cui è capace: niente da fare per Crosta e per l’Olbia che vede svanire, con questo diciannovesimo gol al passivo, l’arcobaleno “ristoratore” delle proprie ambasce.

L’occasionissima di RobertONE nel finale

E, a beffa e a scorno della sequela malefica cui sembra predestinata, l’Olbiabella vede svanire sui predestinati guantoni di Savini, l’ultima chanche apparecchiata da Lella (il migliore in campo) per il piedone di Ogunseye che colpisce bene e a colpo sicuro… ma al 90’ e 32” (come da istantanea che postiamo tra le righe) dice NO alla resurrezione di “RobertONE.
Fossimo nella boxe, ai punti avremmo vinto noi… ma qui nel calcio contano regole e i “punti” altri, vale a dire  quelli che possano trasformare l’inferno di classifica nel quale “affoghiamo”, con quel “limbo” di sicurezza che ogni gara che passa si fa sempre più… lontano.
Ad Majora Ragazzi, nunc et semper Olé Olbia Olé,
Simprie.