E’ LA NONA VOLTA TRA TERRACINA E OLBIA

“Sor” Mario Colavolpe ha scritto la storia del calcio di Terracina facendone una ragione di vita. Colavolpe, terracinese doc, è stato considerato una delle colonne portanti su cui si incentrava la squadra del Terracina Calcio nel lontano 1925. Personaggio eclettico e dalle mille risorse, aveva nel suo curriculum un passato da estremo difensore, vantando la presenza come dodicesimo in Nazionale. A lui la città ha dedicato lo stadio nel quale giocheremo la nostra prossima partita. Complicato, invece, sapere chi sia Francesco Di Biagio. Infatti la Terracinese nasce nel 1925 proprio con la denominazione di Società Sportiva Terracinese Francesco di Biagio. Questi nome, probabilmente il reale fondatore della squadra di calcio, la società se lo porta fino al 1937, quando il Direttorio Divisioni Superiori di epoca fascista, certifica la Cancellazione dai ruoli Federali della S.S. Di Biagio, Terracina. La notizia viene pubblicata nel Littoriale, l’organo del partito-governo, assieme ad altre eliminazioni (qualcuna per motivi politici, ma molto probabilmente quella della Terracinese fu dovuta solo a carenza di attività, visto che sin dal ’33 aveva pressoché smesso di esistere. Il nome di Di Biagio ricompare ufficialmente nel 1956, ma c’è da dire che nei tabellini del primo incontro disputato tra noi e loro (nel campionato di IV serie girone F del 1953-54) nei giornali di tutta Italia, compresi i nostri ovviamente, la gara viene annotata come: Terracinese Di Biagio- Olbia 1-1.
Questo il tabellino completo di quella partita:
Terracinese Di Biagio: Baciocco, Ricci, Magliero, Berardi, Barisci, Fiaschi, De Simone, Banci, Gatti, Armillei, Di Spigno.
Olbia: Varrucciu, Frangioni, Lazzara, Isoni, Placchi, Busetto, Linaldeddu, Contu, Remino, Podda Em., Onida.
Arbitro: Santoliquido di Bari.
Gol: 16’ Remino, 59’ Banci.
Va detto che, a Terracina, in quegli anni si giocava nel mitico campo Matthias (nella foto). Noi ci classificammo ultimi e retrocedemmo, loro terzultimi, rimanendo in categoria altri 4 anni. Al ritorno vincemmo noi per 1-0 con rete di Barbaglia, la nostra mezzala destra. Al 32’ del primo tempo, gran tiro da poco fuori dell’area.
Partite invertite in occasione delle altre due sfide, sempre in quarta serie e sempre nel girone F; noi ci piazzammo al sesto posto, loro da ultimi furono retrocessi. In quelle due sfide di campionato, pareggiammo a Terracina 2 reti (quella del pari finale su rigore) del centravanti De Simoni per loro ed una di Juliucci ed un autorete del centromediano Bonfini per noi.
Quell’anno la Terrcinese Di Biagio venne anche penalizzata di 2 punti, per alcune carenze “regolamentari”, una di queste si verificò proprio al comunale di Olbia, quando nel girone di ritorno vincemmo nettamente per 2-0, con reti di Savigni ed Juliucci, ma loro entrarono in campo con soli 10 uomini (all’epoca disponibilità degli atleti , probabilmente, costi, erano davvero molto problematici.
Altri due soli confronti nel secolo scorso: fu nel campionato 1980-81, l’ultimo torneo della serie D, prima della riforma dell’interregionale; finì con loro al terzo posto, noi al 10°, entrambe ammesse al successivo campionato interregionale.
Nella prima gara il Terracina colse la sua prima storica vittoria contro di noi: 1-0 con rete di Pacifici, al ritorno secco 2-0 per noi con gol di Cubeddu e Veglia.
Il resto è storia di ieri. Esattamente nel “novembre nero di Olbia”. La tredicesima di campionato (Terracina-Olbia) si sarebbe dovuta svolgere regolarmente anche al Nespoli nel il 24 di novembre,. Ma il nespoli e, a dire il vero, tutta la città era stato devastato dalla più feroce alluvione mai giunta in questi luoghi. La società laziale, acconsentì subito al rinvio della gara che, come sappiamo tutti noi, si disputò l’11 dicembre ad Arzachena: secco, perentorio, indiscutibile 4-1 per loro. Quel giorno capimmo che i nostri sogni di gloria andava ridimensionati. Diverso all’andata: sempre per loro la vittoria (3-2), ma noi fummo polli a farci riprendere quando seppur in inferiorità numerica, vincevamo per 2-1 e solo con qualche nostra sciocchezza difensiva, consentimmo ai biancazzurri di pareggiare i conti, visto che alla fine della fiera, in 8 incontri disputati noi abbiamo 3 volte, loro lo stesso e due sono stati i pareggi.
Insomma, i bianchi, domenica hanno l’occasione di far dimenticare le controprestazioni della corso e ci provano utilizzando una risorsa speciale, quel Fabio “Ciabi” Oggiano che, lo scorso anno, a parti invertite (lui giocava e come se giocava, nel Terracina) non solo segnò si all’andata che al ritorno, ma ci fece vedere i sorci verdi. Questa arma fumante, oggi e nelle nostre mani…
“Ciabi”, pensaci Tu..
Simprie