Pianese-Olbia 2-2
Pianese: Fontana, Ambrogio, Seminara (32′ Carannante – 85′ Montaperto), Dierna, Simeoni, Catanese, Udoh, Benedetti Giacomo, Momentè (57′ Rinaldini), Gagliardi, Bianchi (57′ Regoli). A disp.: Sarini, Cason, Benedetti Lorenzo, Vavassori, Figoli, Benedetti Luca. All. Masi Marco.
Olbia: Crosta, Mastino, La Rosa, Gozzi, Lella (74’ Verde), Ogunseye, Manca (90′ Miceli), Parigi (65′ Doratiotto), Muroni, Pitzalis, Biancu. A disp.: Barone, Van Der Want, Dalla Bernardina, Demarcus, Zugaro,. All. Filippi Michele
Arbitro: Fabio Pirotta di Barcellona Pozzo di Gotto.
Reti: 47′ Ogunseye (O) 80′ La Rosa (O) 91′ Regoli (P) 93′ Catanese (P)
Note: Espulsi: Al 79′ Gagliardi (P), dalla panchina al 94′ Sarini (P); Amm.: Filippi, Mastino (O); Carannante, Montaperto (P); 66 spettatori paganti, incasso 811 Euro. Rec.:+2’/+6’.

Ripartiamo dall’ultima riga che, volutamente, ho messo in risalto: 66 spettatori paganti, incasso 811 Euro.
…Alle volte, il calcio regala storie che hanno il sapore di favole, ed alle quali anche il più incallito dei tifosi ha il piacere, prim’ancora che il dovere, di soffermasi.
Piancastagnaio, situato alle pendici del monte Amiata, è un paese delle colline senesi, con non più di 3.500 abitanti, più altri 540 divisi in una frazione (Saragiolo) ed in altri 6 piccoli agglomerati rurali; all’incirca il 7% dei residenti sono immigrati.
Il comune, come tutti i piccoli comuni toscani, ha una sua dignità storica legata, soprattutto, al granducato di Toscana.
Parlando di calcio, e ricordando che il match odierno si è giocato alla Stadio di Grosseto, va detto che uno stadio il paese ce l’ha sin dal 1932.
Anzi, lo stadio è arrivato prima della squadra di calcio, visto che solo alla fine dei lavori del campo i giovani del luogo si unirono nella Pianese utilizzando le maglie della più Grande Signora del calcio italiano.
Però, solo dal 1970 la Pianese entra nei ranghi della Figc.
E lo scorso anno arriva, meritatissima la promozione in serie C.
Un miracolo dovuto soprattutto grazie alla concomitante crescita della Stosa Cucine, della famiglia Sani, una realtà imprenditoriale nata nel 1964 in una falegnameria di Piancastagnaio e diventata nel tempo una vera eccellenza nazionale.
Bene, questa è la premessa utile a raccontare come e perché un gruppo di ragazzotti, per la più parte toscani e spezzini (i loro più diretti confinanti), sia riuscito a dimostrare che nessun traguardo è impossibile, quando quel che muove il gruppo è la passione, il cuore e la continua capacità di non mollare mai.
Curioso come, appena 20 ore prima di questo clamoroso 2-2, anche un’altra compagine rappresentante di una comunità (Renate Brianza, 4055 abitanti) abbia rimontato, tra il 93’ ed il 95’, con lo stesso risultato, l’identico distacco di 2 gol, nel derbyssimo (quantomeno per loro) contro la squadra più forte, più favorita per la promozione in B, cioè il Monza dei Galliani e Berlusconi e delle loro “sovvenzioni” milionarie.
A me piace questo calcio che stupisce, quello delle cose impossibili, dove la periferia e i “piccoli” non danno mai per scontata la loro potenziale sconfitta.
MI piace vedere giovani che pensano che tutto diventi possibile e, comunque anche quando il risultato non arriva, hanno la consapevolezza di aver onorato la maglia, la storia di una comunità, i propri speciali 66 tifosi.
Per dirla ancora più semplice, sono convinto che Renate ieri e Pianese oggi, abbiamo scritto una MERAVIGLIOSA PAGINA del gioco del calcio.
Peccato per noi che, dopo le due perle di RobertOne e Luca “terranoesu”, i tre punti sempre più agognati, sembravano alla nostra portata.
Abbiamo fatto una discreta partita per 90’, chiudendo bene gli spazi fruendo della giornata di grazia di due millenials come Pitzalis (migliore in campo) e Mastino, sfruttando al meglio i nostri 3 tiri in porta (1 legno e 2 gol).
Peccato per i minuti di recupero… dove pur essendo in 10 abbiamo commesso l’errore di fare le due uniche cose che in 11 contro 10 non si debbono fare; vale a dire concedere corner o calci piazzati. Ma la Pianese ha strameritato il pari, anche perché non ha alcuna intenzione di interrompere il bellissimo racconto della sua favola.
E, per inciso, mi fa un enorme piacere che delle “imprese” della Pianese, sia parte in causa uno dei nostri “cuori bianchi” quel Luca Simeoni che, prima ancora che ex e gran bel giocatore, è soprattutto un orgoglioso amico della maglia bianca e dell’Olbia: commovente l’abbraccio finale tra lui e Luca La Rosa.
Una favola infine, di cui sono stupendi coprotagonisti quei 66 Pianesi paganti, che si sono sobbarcati 160 chilometri per sostenere i loro idoli, la loro squadra, la loro maglia che, di sicuro, anch’essi portano con molto onore e con grande prestigio.
Pensate che in termini percentuali il 2% dei cittadini di Piancastagnaio sono andati a Grosseto; per capirci è come se, ad un’Olbia-Pianese giocata a Nuoro… ci andassero 1.250 olbiesi.

Per noi ci saranno altre occasioni per riprenderci quello che, in qualche modo, stiamo comunque accarezzando da tre giornate a questa parte.
Per ora, va bene anche questo punto, perché in questa Favola, ci siamo anche NOI..
Ad majora ragazzi, nunc et semper
Tore Zappadu