INCREDI… BILE

Viterbese-Olbia 1-0
Viterbese: Iannarilli, Varutti, Atanasov, Sini, Peverelli, Baldassin, Di Paolantonio, Tortori [58’ Mendez e dall’ 84’ Bismark)], Cenciarelli (66’ Sane), Vandeputte (66’ Zenuni), Razzitti (46’ Jefferson). A disp.: Pini, Micheli, Kabashi, Mendez, Mbaye. All.: Stefano Sottili
Olbia: Aresti, Pisano, Dametto, Iotti, Cotali, Muroni, Biancu (76’ Murgia), Pennington, Piredda, Ragatzu, Ogunseye. A disp.: Van der Want, Idrissi, Pinna, Manca, Leverbe, Marongiu, Senesi, Arras. All.: Bernardo Mereu
Arbitro: Giosuè Mauro D’Apice di Arezzo.
Reti: 48’ Vandeputte
Note: corner 5-3; amm.: Sini, Biancu, Baldassin, Varutti, Bismarck; Rec.: 2’; 3’.
Furto, senza scasso in un incontro surreale.
Non c’è stato scasso per via della complicità di un Palo (Iotti) e due Infiltrati (Aresti e Dametto). Grazie e soltanto Grazie a Loro, i Tusci trovano sulla via di Betlemme un regalo assolutamente sproporzionato ai loro inesistenti meriti. Siamo stati capaci di perdere con il Prato, ultima della classe, che pur non tirando mai in porta trovò la testa di RobertONE per segnare un gol ed una partita da… oggi le comiche.
Siamo stati incredibilmente STUPIDI a perdere con una Viterbese che, sarà pure la terza-quarta forza del campionato, ma oggi ha dimostrato che blasone e prestigio sono del tutto fuori luogo, rispetto al suo reale evidente scarsissimo valore.
Cosa sarà saltato in mente al nostro portiere di fare il tiki-taka con Iotti, quando mancavano cinque secondi alla fine? Bastava mandare quel maledetto pallone (che era nei nostri piedi) fuori campo (una tattica che i nostri “fenomenali” avversari hanno usato ed abusato per tutti i 96’) per chiudere il primo tempo sul pari e giocarcela al meglio (in favore di vento) così com’è avvenuto nella ripresa.
Invece, come capitò anche a Livorno, da quella parte lì del campo, la sinistra, e sempre alla fine del primo tempo, ci caliamo le braghe e,da lì in avanti, non siamo mai più capaci di rimetterci in sesto né pantaloni né mutande. Un possesso palla di poco inferiore al 70% della gara, 6 tiri verso la porta contro i due (la rete sul rimpallo e una punizione floscia floscia nella ripresa) dei nostri avversari e loro portano in dote la quarta gara di fila in casa.
E noi perdiamo la quinta gara di fila in trasferta.
Da perderci il sonno. Siamo in linea con gli incubi dello scorso anno.
Non riusciamo a trovare nessuno sbocco al nostro gioco, quando lo facciamo al ritmo funebre del requiem. C’è da mangiarsi le mani ad osservare un fraseggio in cui mai, e sottolineo mai, riusciamo a trovare una interessante stazione di fermata. Nella ripresa, aumentando i ritmi, anche i quattro di difesa hanno smesso di fare le figurine del solito e presepio e, davvero, abbiamo messo all’angolo i nostri, seppur scarsi, avversari. Avremmo meritato ampiamente di pareggiare e, persino, di arrivare qualche filino più in là. Va anche detto che una caterva di palloni (da destra Pisano, da sinistra Cotali e dal centro Dametto) arrivavano in area laziale con la sola presenza di Ogun, unico a sbattersi per riuscire a scardinare il forziere di Iannarilli.
Ragatzu è, con questa solfa di gioco camomilla, ridiventato… un ex attaccante; Piredda è solo l’ombra di se stesso, Biancu e gli altri giovani non fanno molti balzi in avanti. E a poco valgono i tentativi dei comprimari del gol (Muroni su tutti) che provano da lontano tiri per ipotesi più che per convinzione. Insomma se non vogliamo frantumarci le coronarie, dobbiamo essere capaci di non prendere gol, perché in quanto a farne qualcuno, ci mettiamo troppa fatica e siamo, complessivamente, piuttosto… carenti.

Manca una gara per porre fine al girone; non è certo una delle più semplici visto che con Monza non abbiamo mai vinto (un pari fuori e 3 sconfitte, di cui due al Nespoli) nella breve storia di scontri diretti. Insomma, manca solo la cabala a mettersi di traverso nel nostro cammino; ma va anche detto che ai nostri ragazzi le cose semplici non piacciono molto (altrimenti non staremo così spesso a piangerci addosso). Per cui, chiudiamo questa ultima pratica dell’andata, andandoci a prendere questi maledetti 3 punti… quantomeno per arrivare, come lo scorso anno, al tetto dei 27…
Poi aspettiamo Natale, coi doni (da sempre attesi) del calcio mercato.
Ad Majora ragazzi, et nunc et semper OléOlbiaOlé,
Simprie.