Domenica, contro  la Nostra claudicante Olbia, è il turno del Rimini; un altro avversario ostico e, troppo spesso, indigesto.
All’andata cominciò male (due “stronzate” di Minala) e finì peggio con un netto indiscutibile 3-0 per via della deviazione, in tandem  (nel secondo gol) di La Rosa e Brignani, sul tiro di Vano  che consolidò il rotondo ed indiscutibile risultato.
A proposito di Michele Vano, sabato scorso nella debacle contro Entella (1-4 in casa) non ha giocato perché scontava la squalifica delle 5 ammonizioni. rientra di sicuro al Nespoli e, quantomeno per la tradizione, non è una buona notizia per noi.
Il gigante 31enne capitolino è, purtroppo, una nostra antica conoscenza.
Da oltre 10 anni abbiamo “conosciuto” il meglio e il peggio delle sue caratteristiche.

La prima volta accadde  in serie D, l’11 dicembre del 2013 nel recupero della 13ª giornata.
Quella gara si disputò ad Arzachena, perché il Nespoli era ancora indisponibile per via della tragica alluvione di quel maledetto 18 novembre.
In quella gara anch’essa finita per 1-4 a vantaggio degli ospiti, i laziali ci surclassarono sul campo con una sonora lezione, e Vano fu l’indiscutibile protagonista segnando il primo gol e servendo i due assist per il secondo ed il terzo gol.

Nella mia cronaca, tutto lo stupore (non solo mio) per quella sua straordinaria gara, quando scrissi: “Eppoi li davanti un marcantonio di due metri o magari qualcosina di meno che di Vano ha solo il cognome e che non solo di testa, ma anche coi piedi e nella corsa fa quello che vuole.”
Da allora Vano ha incontrato l’Olbia in altre 9 volte (con Terracina, Ostia Mare, Arzachena, Pistoiese e Rimini) risultando sempre e comunque un complicato (per noi) protagonista, per esempio quando, sempre ad Arzachena, nel 2017-18 in serie C, stavolta con la maglia smeraldina lui ed i suoi compagni (tra i quali c’era anche la Rosa) vinsero per 3-0 in cui fece assist di testa per il tapin di Andrea Sanna nel primo gol e si procurò la punizione con cui proprio La Rosa chiuse i conti di quella gara, dove anche Arboleda, anch’egli con la divisa bianco verde, procurò il rigore del 2° gol.
Il Rimini ha in avanti anche Claudio Santini  il capocannoniere del girone, con 13 gol è primo in coabitazione con Simone Corazza del Cesena.
E quello romagnolo, con 30 gol all’attivo, è di sicuro come reparto, la grande forza del gruppo, risultando deflagrante quantomeno nelle prime giornate.
Già perché, allo stato dei fatti, il Rimini ha disputato due fasi di prestazioni in questa stagione.
Una nelle prime 10 gare, la seconda nelle successive 12.
Per questo, abbiamo voluto fissare l’attenzione, servendoci dei numeri e delle graduatorie, su questo andamento piuttosto ”decrescente” degli uomini di Gaburro.
Nelle prime 10 gare della stagione, il fronte offensivo del Rimini era davvero “esplosivo”: con 19 reti ed una media di 1,9 reti a partita i biancorossi erano di gran lunga i più prolifici del girone (seconda Ancona con 17 e terza  Carrarese con 15). Da dire che anche  la difesa se la cavava piuttosto “egregiamente”, con appena 7 gol subiti, tra i quali un’autorete del centrale Pierangeli contro il Gubbio, una punizione magistrale (Giandonato) e un rigore (Fischnaller) nel pareggio (2-2) alla 10ª giornata con Fermana. 
Sta di fatto che, dopo 10 giornate il Rimini con la 4ª posizione, era saldamente in lotta per la promozione diretta in serie B.

Oggi, dopo le prime 22 tappe del campionato, sono invece undicesimi, vale a dire la prima squadra fuori dalla zona playoff.  
Di più, se stiliamo la virtuale classifica delle gare dalla 11ª e 22ª giornata delle ultime 10 squadre della classifica complessiva odierna, scopriamo che il Rimini appare davvero in caduta libera.
In questo “lasso” di stagione ha segnato appena 11 reti, 3 meno di Ragatzu e compagni, subendone 18, esattamente come noi che a Pontedera con quel -5 ci abbiamo messo un forte carico negativo.
A guardar ancora più a fondo, si scopre che nelle ultime 12 i biancorossi hanno pareggiato solo 1 volta a Sassari con la Torres, in una gara dove al gol fulmineo all’8’ di Santini di testa su corner di Tonelli, seguì la bellissima sciabolata di Sanat allo scadere del primo tempo.
Per il resto solo vittorie (4) e tante sconfitte: 7 sconfitte in 12 dopo averne subito appena 2 nelle prime 10.
Arrivano al Nespoli dopo 3 sconfitte consecutive: in casa con il Tavarnelle (1-2) e l’ultima con Entella (1-4) ed una in trasferta a Cesena per  1-0 segnato nel finale con una splendida girata di Prestia su piazzato di Chiarello, una gara in cui comunque Galeotti, l’estremo difensore del Rimini è stato il migliore tra i suoi.
Proprio per questa complicata “afasia” realizzativa, da gennaio è arrivato in organico Mattia Rossetti, attaccante di vaglia, proveniente dal Piacenza che, dopo la mezzora finale contro Cesena, ha trovato il gol della ”bandiera”  la prima volta in cui è stato schierato titolare, contro Entella con un tapin vincente su cross del solito Gabbianelli, sicuramente l’uomo simbolo e di maggior carisma/talento di questo Rimini che, pur ferito e febbricitante, viene ad Olbia con l’intento di invertire la pessima tendenza di questa seconda parte della stagione.
A noi il compito di impedire che questo accada e, pur con le pesantissime assenze di Biancu e La Rosa, trovare una volta per tutte la via di Uscita dal Tunnel della depressione da risultati.
Infine la sintesi dei PRECEDENTI 15 incontri, compreso lo 0-3 dell’andata, ricordando che i primi 14 furono disputati tutti negli anni settanta.
Nelle 15 sfide abbiamo subito 25 gol, segnandone appena 8.
Otto sono anche le loro 8 vittorie, 5 sono stati i pareggi e Due sole vittorie per noi:
-La prima delle 2, arrivò il 5 aprile del 1970: al Nespoli 2-1 con reti  per noi di  Beppe Fazzi ed Ennio Giuntini e per loro Gianfranco Sarti, difensore riminese doc  segnò di testa e, di mestiere, fece anche il Vigile urbano;
-La seconda il 3 ottobre del 1971 sempre al Nespoli per 1-0 con rete vincente di Franco “PelèMarongiu olbiesissimo doc  che, comunque all’anagrafe anche lui si chiama Gianfranco e, curiosamente, come figlio di Vigile urbano anche lui lo è stato nel dopo calcio e, per finire con le analogie, anche  il nostro Pelè segnò di testa e su calcio d’angolo battuto da Bruno Selleri. quella rete che ci procurò l’ultima soddisfazione contro Rimini… 53 anni fa… ed allora…
Ad Majora Ragatzi e sempre e comunque OlèOlbiaOlè,
Tore Zappadu.