OLBIA-GUBBIO 1-2
OLBIA (4-3-3):
Rinaldi; Arboleda (87’ Fabbri), Palomba, Motolese, Montebugnoli (76’ Mordini); Dessena (76’ Bianchimano), La Rosa, Biancu; Cavuoti (23′ Catania), Nanni, Ragatzu. A disp.: Van Der Want, Zallu, Incerti, Scaringi, Mameli, Guidotti, Scapin. All.: Gaburro.

GUBBIO (4-3-2-1): Greco; Corsinelli (76’ Morelli), Tozzuolo, Signorini (60’ Pirrello), Dimarco; Rosaia, Brambilla, Bumbu (56’ Spina); Chierico (79’ Calabrese), Di Massimo; Udoh (74’ Desogus). A disp.: Vettorel, Guerrini, Mancini. All.: Braglia.
Arbitro: Bordin di Bassano del Grappa
Reti: 47′ pt Udoh (G), 83’ Nanni (O), 90’ Di Massimo (G) rigore.
Note: angoli 5-4; Espulso: 89’ Biancu per proteste. Ammoniti: Bumbu, La Rosa, Nanni (diffidato salta Fermana), Dimarco, Montebugnoli (diffidato salta Fermana), Motolese (diffidato salta Fermana). Rec.:+3′,+9′

La cronaca:

«Fase di stanca fino al 12′ quando Rosaia va via sulla destra ed effettua un cross in area, respinge Palomba, prova il tiro Di Massimo in diagonale ma respinge con il corpo Motolese che sbroglia la matassa.
Al 15′ dopo una sortita sulla sinistra di Nanni, la palla arriva nei pressi di Ragatzu che prova il tiro al volo di destro dal limite, ma la sfera finisce tra le braccia di Greco.
Al 22′ assolo sulla sinistra di Nanni che serve per vie centrali Biancu che prova il tiro dai trenta metri di destro con la palla che lambisce il palo alla destra del portiere.
Al 43′ prova il tiro al volo La Rosa di destro dal limite, ma salva tutto con il corpo Tozzuolo con la palla che era indirizzata nello specchio della porta e la palla finisce in calcio d’angolo.
Alla prima vera occasione il Gubbio passa in vantaggio (47′): lancio lungo in area di Rosaia dove Di Massimo fa sponda verso Udoh che si gira e di sinistro calcia rasoterra verso la porta, il portiere Rinaldi in tuffo non trattiene con la palla che si insacca nell’angolino basso.
La ripresa. Al 6′ incursione da sinistra di Ragatzu che prova il diagonale di sinistro con Greco che si salva in tuffo e smanaccia la palla.
Al 9′ altra occasione dei sardi con La Rosa che serve al limite Biancu che si porta in area e carica il destro, la palla sorvola di poco sopra il montante.
Al 12′ sponda di Nanni dalla trequarti in area verso Arboleda che arriva a rimorchio e prova il tiro da posizione decentrata, la palla però si perde sul fondo sorvolando la traversa.
Al 20′ ci prova dai venti metri Nanni con un tiro ma anche in questo caso la palla passa di poco sopra la traversa.
Al 28′ si rischia quando Catania da sinistra mette in mezzo una palla dove Nanni da pochi passi dalla porta di testa mette a lato da posizione molto favorevole.
Al 37′ ci prova ancora Biancu con una fiondata che costringe Greco a salvarsi in tuffo in angolo.
Ma dal corner (38′) arriva il pareggio dei sardi: in pratica Ragatzu pennella in area dove La Rosa di testa colpisce il palo, sulla ribattuta Nanni è in agguato e di testa deposita la sfera in rete dopo che la stessa aveva accarezzato la traversa.
Ma succede di tutto perché al fotofinish il Gubbio conquista un penalty: Morelli cade a terra dopo un contatto in area con Motolese, l’arbitro decreta il calcio di rigore, Biancu protesta e viene espulso. Dal dischetto Di Massimo fa venire i brividi perché il tiro è angolato, ma Rinaldi in tuffo accarezza la sfera, tuttavia nonostante l’estremo tentativo del portiere la palla si insacca in rete.»
Per spiegare quel che è avvenuto negli oltre 100’  minuti di questa maledetta partita, ho voluto “prendere” a prestito la Cronaca del sito dei colleghi di “Gubbiofans.it” che con molta onestà hanno sintetizzato, dalla loro ottica eugubina, la realtà dei fatti di quest Loro Vittoria: 2 “mezzi tiri” in porta: quello debole, deviato da Motolese di Udoh e un rigore sbilenco di Di Massimo, entrambi intuiti, ma non sventati da Rinaldi.

Per il resto SOLO OLBIA, con tutti i difetti di sempre, carenza di “finalizzazioni” dentro la porta, ma FINALMENTE SQUADRA, protagonista e propositiva.

GLI STIMOLI PER REAGIRE
Abbiamo perso, ancora e come sempre, ma per essere chiari, questa OLBIA così protagonista finora non l’avevamo MAI VISTA in questa stagione, a parte il primo tempo con Cesena.
Davvero un gran peccato che questo sia accaduto a sole 10 gare dalla fine e con un ”carico” di penalità assolutamente disastroso alla vigilia dello scontro per L’ULTIMO DUELLO tra Noi e la Fermana.
Una caterva di Indisponibili tra Infortunati (Cavuoti, Schiavone, di Boganini… si sono perse le tracce) e Squalifiche (Biancu, Motolese, Montebugnoli e Nanni), per lo scontro più importante, dell’era Marino+SwissprOLBIA.
Eppure, proprio nel momento più buio e così prossimo al baratro della retrocessione, abbiamo ancora qualcosa sui cui puntare.
Su tutti Marco Gaburro, il mister che ci ha “restituito” una parvenza di Squadra e di Gioco.
La sua incazzatura alla fine di una gara persa, oltre che per un madornale errore arbitrale, anche per colpa nostra (Mordini che si incarta da solo in una semplice ripartenza) e la sua grande voglia di Non Mollare la presa sono la prima certezza su cui contare.
Inutile dire che se fosse arrivato prima, probabilmente non saremmo in questa situazione, ma se Gaburro crede fermamente nel recupero di una salvezza dobbiamo crederci Tutti.
A partire da Daniele Ragatzu, sempre LUI che, per la prima volta in stagione ha ripreso a misurarsi con la porta avversaria in maniera, più continuativa e sempre più finalizzante.
È vero che non ha segnato, ma quel tiro al volo di sinistro nel primo tempo e quel piazzato a giro della barriera nella ripresa, sono il segnale che Ragatzu è tornato ed è soprattuto LUI  CHE DEVE CREDERCI.
In avanti perdiamo Nanni, la nostra punta più affidabile e concreta, ma adesso chiunque, tra Bianchimano e Scapin venga chiamato a misurarsi a Fermana, deve dimostrare di meritarsi questa Maglia e la Nostra Storia. Nelle ultime 6 gare abbiamo comunque segnato 3 gol, cancellando la striscia “deprimente” delle 8 gare di fila senza battere un colpo, 7 sconfitte di fila dopo il misero pareggio di Rimini.
Anche in difesa, nonostante le 4 sconfitte nelle ultime 6 gare, abbiamo subito una media di 1,16 gol a partita, rispetto al filotto delle ultime 9 Greco con 1,78 reti a partita.
Cifre deludenti, insufficienti e persino con poche prospettive di miglioramento, ma dobbiamo crederci fino alla fine, visto che proprio Gaburro ne è convinto.
Gaburro e Uomo e Allenatore di sicuro affidamento, non l’ho riportato al suo arrivo, ma forse (soprattutto per qualche “nostalgico” della conduzione di Greco) adesso è il caso di ricordare il suo curriculum:
«Marco Gaburro è nato a Verona il 23 giugno 1973, è laureato in Scienze Motorie ed in possesso di diploma Uefa A (nel 2001 divenne il più giovane allenatore professionista d’Italia, dopo aver centrato la promozione in serie C con la Poggese). Dopo esperienze in diversi settori giovanili del Veneto, si è messo in evidenza nell’Albino Leffe, dove ha avuto come calciatori dei giovanissimo Valoti e Belotti. E’ poi diventato responsabile del settore giovanile del Mezzocorona. Gaburro è uno specialista in promozioni dalla serie D alla serie C. Ne ha centrate finora quattro, con Poggese, Gozzano, Lecco e Rimini. Si è seduto inoltre sulle panchine di Caronnese, Pontisola, Aurora Seriate, Altavallagarina, Trento e Mezzocorona. In serie C ha allenato Poggese, Portogruaro, Lecco e Rimini»
Insomma la guida è solida, tocca ai VOI Ragatzi Obbedire e…Calciare in Rete, perchè A Fermo Vi vogliamo…COSI’

Tore Zappadu.