ANCONA-OLBIA 2-0
ANCONA (3-5-2): Perucchini; Pellizzari (83’ Energe), Cella, Mondonico; Clemente, Cioffi (55’ Paolucci), Saco ( 83’ Vogiatzis), Prezioso (55’ Gatto), Martina; Spagnoli, Giampaolo (68’ Moretti); a disp.: Vitali, Testagrossa, Marenco, Agyemang, , D’Eramo, Radicchio, Barnabà, Basso; all.: Colavitto
OLBIA (4-3-1-2): Rinaldi; Arboleda (46’ Zallu), Motolese, Bellodi, Montebugnoli; Dessena (67’ Guidotti), La Rosa ( 46’ Biancu), Schiavone; Cavuoti; Ragatzu (67’ Nanni), Bianchimano (67’ Catania); a disp.: Van der Want, Incerti, Palomba, Caringi, , Mameli, Scapin. All.: Gaburro.
Arbitro: Gioele Jacobelli di Pisa
Reti: 10’ Caso; 60’ Paolucci
Note: angoli 5-4; espulsi Zallu al 72’ per doppia ammonizione; Motolese ammonito va in diffida (9 amm.) e col rosso diretto al 78’ salta la prossima sfida con Entella; amm.: La Rosa (diffidato salta Entella), Arboleda, Bianchimano (va in  diffida per somma amm. con il Renate); Gatto, Martina; rec.: +2’+3’.

Continua la maledizione di Ancona e con Ancona….


cominciò già nel 1970, finimmo in 9 anche quella partita, ma (diversi tempi e diversi protagonisti) visto che dopo le espulsioni di Moro e Selleri, con loro in vantaggio per 2-1, Ennio Giuntini, mediano dal tiro impeccabile, decise con una doppietta la nostra prima vittoria in quel campo (allora era il Dorico).
Da allora solo un’altra volta abbiamo vinto ad Ancona (al Del Conero) nei playoff del maggio 2022, il due a zero di Biancu e Chierico, con un arbitro (Carrione di Castellammare di Stabia) che evidentemente si accontentò di non fare il protagonista, decretando la “miseria” di 4 ammonizione, due per parte.
Nelle altre 6 gare 5 perse, compresa questa odierna, ed una pareggiata (1-1 anche in quella assoluta “rarità” solo 4 ammoniti, in quel caso 3 per noi ed 1 per Ancona) si sono collezionati 11 Rossi, con i due di questo pomeriggio, e complessivamente 31 ammoniti.
L’arbitro, quantomeno nel secondo giallo a Motolose, ha preso fischi per fiaschi, ma vivaddio anche l’ingresso di Zallu (in stile calcio giovanile dei Primavera di fronte ai soli genitori e qualche) amico è stato straziante e tragicocomico, visto che sempre di gioco stiamo parlando. 
Lo scorso anno insistemmo fino alla nausea con la dirigenza per il richiamo di Arboleda, in quella zona del campo. Dal suo arrivo cambiammo marcia ed, in quella zona, non c’è nessun altro nella rosa che possa detronizzarlo.
A meno che non si voglia perseverare nelle figurette di questo pomeriggio.
Detto della tradizione e della ennesima DELUSIONE stagionale, è davvero complicato trovare un senso a questa nostra scialbissima prestazione. Continuiamo ad inanellare record su record, ovviamente Tutti Negativi: gli esperti ci raccontano che l’Olbia non segna fuori casa da 540’ vale a dire ben sei partite, visto che l’ultima rete la segnò al 91’ Palomba, nel “preistorico” pareggio con Sestri Levante.
La verità è ancora più amara visto che a quei 540’ vanno aggiunti i 34’ di recuperi giocati nelle ultime 7 trasferte.
Ed allora teniamoci strettoi questi 574’ di record che, a quanto pare, nessuno ha voglia di “rubarci”.
Non segniamo forse perché ci manca un centravanti, una punta che se la cavi in maniera, quantomeno sufficiente con il gol?
Oggi ne abbiamo schierato 3, Scapin l’abbiamo lasciato “a disposizione”, ma tanto conosciamo già la sua “allergia” al ruolo.
Bianchimano ha toccato due o tre palloni senza mai dare la sensazione di… esistere.
Cavuoti, l’unico a dare segni di vitalità lì davanti, si inventa qualche corner ed in uno gli manda la palla sulla capoccia e Bianchimano va ad un pelo dalla segnatura col pallone che rimbalza sopra la traversa.
Catania l’abbiamo testato per altri 26’ e, qualche tentativo (comune fallito) di saltare l’uomo l’ha abbozzato; poi (anche lui) servito da un lancio del solito Cavuoti si trova la palla tra i piedi e la tratta come un tritacarne mancando la più incredibile occasione da gol col portiere battuto. Eravamo al 71’ e la partita maledetta l’avremmo potuta riprendere, se Catania avesse fatto l’attaccante.
Confesso che per un brevissimo istante ho sognato che quel gol mancato “esistesse” per potersi rimaterializzare il sogno di recuperare una partita che si perde per 0-2, giocando in 9, come accadde in quel febbraio del 1970.
In campo, mi è sembrato di vedere anche un certo Nanni che, da troppo tempo a questa parte fa solo la comparsa in un teatrino di “provini” che, non solo nonmdanno frutti, ma penalizzano e non poco la nostra piccola Vena (chiamiamola così) realizzativa.
C’è stato un tempo, una decina di partite fa, che ci sembrava di aver capito che fosse proprio Nanni quello che, in qualche modo, potesse fungere da secondo nel tandem con Ragatzu.
A guardare i numeri, una quarantina di apparizioni in campo, 6 gol e 5 assist in due stagioni, sono comunque un bottino che nessuno dei tre “contendenti” presenti in rosa è stato in grado di portare in dote nello stesso lasso di tempo.
Ma insomma, quella traversa soltanto sorvolata e quel gol mancato non sono riusciti a trasformare l’incubo di una prestazione incolore, in un sogno da tramandare, per questo mi viene pressoché impossibile dare un senso questa gara, perché questa gara un senso non ce l’ha.
Aspettando la prossima occasione, che poi arriva presto (mercoledì) per continuare a sperare che anche ai tempi di oggi, possano materializzarsi le gesta di quei biancolbiesi di un tempo di quando, anche io, avevo più facilità a trovare un senso a questa storia… Anche se QUESTA STORIA, Oggi un senso non ce l’ha.
Avvidecci Sani, con la passione e l’amore di sempre OlèOlbiaOLè,
Tore Zappadu