Siena-Olbia 1-0

Robur Siena (4-3-1-2): Contini, D’Ambrosio, Rossi, Sbrissa (56′ Guberti), Imperiale (77′ Zanon), Gerli, Arrigoni, Vassallo (64′ Bulevardi), Esposito, Gliozzi (77′ Cianci), Fabbro (64′ Cesarini). A disp.: Melgrati, Gorini, Varga, Aramu, Romagnoli, Cristiani, Cianci, Pedrelli.All. Michele Mignani
Olbia (4-3-1-2): Van der Want, Pisano, Bellodi (61′ Pinna), Iotti, Cotali, Vallocchia, Muroni, Biancu (77′ Ceter), Caligara (56′ Pennington), Ragatzu (77′ Peralta), Ogunseye. A disp.: Marson, Romboli, Dalla Bernardina, Pitzalis, Gemmi, Belloni, Maffei. All. Michele Filippi
Arbitro: Michele Giordano sez. di Novara
Rete: 87′ Cesarini
Note: 7-4 per Siena; al 31’ Gliozzi manda sul palo un calcio di rigore; amm.: Vassallo, Cesarini, Ceter; rec.:0/+6’.

Quasi nessuno lo fa più, ma io li riporto sempre nei tabellini.

Qualcuno mi ha chiesto come mai, nei miei resoconti delle partite, riporto con pignoleria il numero dei corner battuti dalle squadre in campo.

Il gol decisivo di Cesarini (Foto Natili)

Se poi si incontrano due squadre come Siena ed Olbia la cosa assume una importanza  decisiva.
Alzi la mano chi non ha mai “tremato” ( da una parte e/o dall’altra) quando si calciavano gli angoli? Cesarini, usufruendo dell’involontario assist di Muroni ha messo dentro il corner battuto da Arrigoni. Il Siena, in questa stagione ha segnato 45 gol, 10 li ha realizzati sugli sviluppi di calci d’angolo. Di contro l’Olbia dei 42 gol subiti, ben 12 li ha “collezionati” a suo discapito nello stesso, maledetto, identico modo.

Insomma c’è chi si allena a far gol con i corner, e chi Non si allena per non subirli.

 Insisto da tempo su questo tasto, ma è diventato stucchevole continuare a soffrire e perdere gare per “episodi”, come qualcuno li chiama, sempre maledettamente uguali a se stessi. Se a questi numeri aggiungiamo i 6 rigori subiti, e le cinque reti subite direttamente da piazzati, scopriamo che su azioni manovrate e ripartenze abbiamo subito gol in 19 occasioni che, in 32 partite, sono una media piuttosto accettabile per una squadra di bassa-media classifica quale noi siamo.
La gara del Franchi, brutta come i debiti, è tutta qui, in questo “episodio” (chiamiamolo così, ancora una volta) che ha premiato il brutto Siena di Mignani e punito la brutta Olbia di Filippi. Dei due scontri e mezzo (quello col maestrale) disputati quest’anno, ad esser generosi, se si salvano 10 minuti di gara è grasso che cola.
I 3 punti, probabilmente, servivano più al Siena per  posizionarsi meglio nella graduatoria dei playoff.
L’Olbia, res sic stanti bus, ringrazia Pro Vercelli, Entella e Novara che battendo le tre attuali “cenerentole” del girone (Cuneo, Abissola e Lucchese) le ha, di fatto, mantenute a debita distanza (-11 per Albissola che è penultima) quando mancano 4 gare alla fine con, ancora, 12 punti a disposizione di ciascuna squadra per rimpinguare questo magro “bottino” di una stagione (per quasi tutte le “pericolanti”) da dimenticare.
Insomma, anche questa stagione, parafrasando il “poeta canterino”, è andata com’è andata la “sfortuna” d’incontrarti ancora.
All’Olbia restano quattro “recite” con la “Giuve-giovane”, il Novara, il Piacenza, e la Pro Vercelli. All’andata con queste “quattro” abbiamo raggranellato un punto, nella nebbia di Vercelli, in una gara parecchio “annebbiata”. 
Insomma, la sensazione netta è che da parte nostra, abbiamo davvero poco da chiedere a queste battute finali del campionato. C’è comunque, e resta da sperare, che almeno il monito di Marino “a fine stagione si fanno i conti e chi non darà quello che si chiede avrà in bilico la riconferma in maglia bianca”, possa stimolare i nostri ragazzi a… farci ritrovare il sorriso smarrito.

Ad Majora ragazzi, nunc et semper Olé OlbiaOlé,

Simprie.