SESTRI LEVANTE-OLBIA 2-2
SESTRI LEVANTE (4-2-3-1): Anacoura; Podda(81’ Ghigliotti), Oliana, Grosso, Furno; Sandri, Troiano(81’ Gala); Parlanti(67’ Raggio Garibaldi), Candiano, Forte(81’ Nenci); Margiotta(81’ Toci).
A disp.: Olivieri, Raspa, Pane, Andreis, Regini, Matteucci, Masini, , Busatto. All.: Enrico Barilari
OLBIA (4-3-2-1): Rinaldi; Zallu, Bellodi, Palomba, Arboleda; Dessena, Mameli(46’ Cavuoti), La Rosa(85’ Gennari); Corti(61’Scapin), Biancu; Contini(91’ Montebugnoli).
A disp.: Palmisani, Incerti, Fabbri, Zanchetta, Van der Want. All: Leandro Greco
Arbitro: Jules Roland Andeng Tona Mbei di Cuneo
Reti: 32’ Forte; 70’ Dessena; 77’ Sandri; 91’ Palomba.
Note: angoli 5-2; amm.: Contini, Corti, Parlanti, Nenci e Gala; rec.: 0+5’.

La solita Olbia “double face”: un “deprofundis” nel primo tempo, una squadra vera nella ripresa.
Anche in questa ennesima decisiva sfida per uscire dalle sabbie mobili della ziona retrocessione, siamo sempre lì ad annaspare in attesa del sempre predicato…”salto di qualità”.
Va detto subito che LOLBIA senza Ragatzu è, comunque, una squadra dimezzata e la paura che, potesse dimostrare di essere una “squadra qualunque” l’abbiamo maturata per tutti i primi 45’ quando, ogni maglia correva per conto proprio senza alcun costrutto e dove l’unico tiro in porta lo costruiamo al 22’, con una buona iniziativa di Arboleda (il migliore dei nostri).
Buon per noi se, dopo il meritato vantaggio di Forte servito dall’oriundo sardo Podda, Parlanti al 36’ si mangia un assist stupendo di Margiotta per calciare alto sull’uscita disperata di Rinaldi e se l’arbitro Tona Mbei è bravo a vedere la spinta di Grosso su La Rosa che andava a coprire lo stesso Parlanti che di testa segna il raddoppio, ma l’arbitro annulla.
Bene per noi, soprattutto, che il Sestri non riesca a chiudere l’incontro e che lasci il tempo alla panchina (ma quanto ci ha messo mister Greco?) di inserire Cavuoti e di concedere a quelle “maglie sperdute” di ridiventare la squadra che amiamo e che vogliamo sempre ammirare.
Cavuoti rompe gli equilibri dell’incontro, perché è un talento naturale che dà del Tu al pallone con entrambi i piedi, che sa quel serve per concludere l’azione e che salta gli avversari come birilli. Cavuoti e Arboleda a destra diventano il grimaldello da cui parte la nostra riscossa, per la conquista di questo punticino.
Dal suo piede “più fatato”, il mancino di Cavuoti, arrivano il primo assist (costruito in tandem con Arboleda) per la testolina d’oro dell’intramontabile Dessena (contratto a vita per uno come lui) ed il piazzato che, sempre di sinistro rimbalza dalla capoccia del solito Dessena sulla fronte di un bravissimo Palomba che, in un colpo solo, si garantisce la prima marcatura nella prima da titolare tra i professionisti, rimediando in qualche modo la “sfortunata” deviazione che concede l’assist al raddoppio, sempre di testa di Sandri e, ancor di più, Palomba regala a tutti noi la possibilità di guardare con un po’ di minore apprensione ad una situazione, di classifica e di “organico” sempre troppo problematica.
Siamo alla vigilia del mercato invernale e, NONOSTANTE la presenza di un “extralusso” come Ragatzu, abbiamo il peggior attacco dopo la cenerentola attuale Fermana.
Siamo la penultima anche nel differenziale -8 tra reti fatte e reti subite, insomma è li davanti (troppo corti e comunque ciappini) e lì dietro (troppo pochi in un gruppo da rinfoltire) che bisogna urgentemente intervenire.
Quantomeno per riequilibrare un paradosso che ci rode, e non poco.
A Noi tutti che abbiamo salutato con entusiasmo e convinzione l’arrivo di una solida e prestigiosa proprietà, sembra un assurdo che continuiamo a “vivacchiare” nei bassifondi del girone, in una stagione in cui l’unico indiscutibile e grande successo l’abbiamo conquistato “a vantaggio della Torres”, visto che i “nostri principali antagonisti” continuano ad rimanere in vetta anche grazie ai 3 punti che (unici finora) abbiamo conquistato con merito sul Cesena che, nei fatti, contende, ai rossoblù le speranza della promozione diretta.

Ad Majora Ragatzi, et nunc et semper OlèOLBIAOlè,
Tore Zappadu.