Percorso diverso, destini incrociati tra Carrarese ed Olbia in questa importantissima sfida della quinta di ritorno. Quarti loro in solitaria con 39 punti, penultimi noi con 19 punti meno; 11 vittorie loro, in terza posizione dopo il tandem della meraviglie Cesena (17) e Torres (15), 13 sconfitte noi e, manco a dirlo, in questo caso siamo i peggiori in solitudine, visto che la cenerentola Fermane ha perso “solo” 12 volte.
Destini incrociati visto che le due società, quasi in contemporanea hanno deciso di cambiare allenatore, seppur per motivazioni sicuramente differenti.
Dopo la sconfitta casalinga (2-3) con Arezzo, al posto di Alessandro Dal Canto che anche lo scorso lo anno aveva garantito il quarto posto finale, viene chiamato Nicola Antonio Calabro che, per la prima volta allena in questo girone.
LOLBIA dopo il deludentissimo derby di Sassari, ringrazia Greco e passa la panchina a Marco Gaburro che, nella scorsa stagione fece davvero bene col Rimini, ritornato in C dopo due anni di purgatorio, conquistando i playoff.
I due nuovi arrivati, nella loro più che decennale carriera, non si sono mai incontrati.
Per LOLBIA è la prima volta che ha come “avversario” il mister Leccese, mentre Gaburro ovviamente lo scorso anno ha conosciuto la forza della Carrarese visto che, il suo Rimini, ha perso in entrambe le tornate: 0-1 in casa, rete di D’Ambrosio all’88’, 3-1 a Carrara con reti di Imperiale, Capello ed Energe.
Imperiale e Capello saranno della partita anche domani, così come lo sono stati nel 5-1 contro la Torres, il difensore con l’assist deciso per l’inzuccata di Panico dopo appena 4’ e il nostro ex Capello con il timbro personale sul 4° gol e l’assist a Palmieri sul secondo.
Calabro, come mister, utilizza il 3-5-2 che, di fatto, non stravolge gli equilibri del recente passato, perché con Dal Canto il modulo era lo stesso.
C’è da dire che anche i protagonisti di questo girone di ritorno saranno pressoché gli stessi, visto nel marcato di gennaio, a fronte di un “esodo” consistente (Sementa, Castigliani, Cartan, Opoola, Raimo, Simeri) sono arrivati due giovani, il ventenne difensore centrale Maccherini dal Brescia e il ventunenne Boli, anche lui difensore di fascia,  dall’Empoli; amche se all’ultimìora del mercato è ansata in porto l’acquisizione delle prestazioni di Mattia Finotto, attaccante provvenite dalla Trietins, con un passato in cadetteria a Cosenza, Spal, Monza, Cittadella, Ternana fatto di 130 gettoni e 17 gol.
Alla prima apparizione in panchina Calabro, nella trasferta di Pesaro, ha fatto solo alcune sostituzioni rispetto alla sconfitta con Arezzo, con 4 innesti, giusto Imperiale spostato come basso di destra al posto dello squalificato Illanes, Schiavi al posto di Cerretelli e Belloni a sostituire Palmieri nel centrocampo, con Giannetti in attacco al posto di Simeri, in uscita per il mercato.
Il risultato finale 0-0, è stato abbastanza generoso con la prima esibizione del tecnico, tant’è che il migliore in campo è stato Marco Bleve il portiere che in due occasioni è stato decisivo in maniera superlativa su due colpi di testa ravvicinati, anche se nel finale i marmiferi con una bordata dal limite hanno colpito la traversa.
Diverso, molto diverso, l’esordio casalingo contro la Torres.
Intanto perché nello schieramento rientra Illanes che si riprende la fascia destra, con Imperiale a sinistra. Poi per il ritorno degli infortunati , il lungo degente Grassini al posto di Zanon a centrocampo e Capello, fermo al palo per due settimane, a fare tandem con Panico, autore di una doppietta contro i rossoblu.
C’è da scommettere che proprio questo 3-5-2 “clamoroso” domenica scorsa non verrà toccato per la partita di domani.
Anche Gaburro ne è convinto e, con umiltà, ma anche con grande perizia ha detto la sua su questa “impresa”: «Io la loro gara contro Torres l’ho vista ed è stata una gara particolare. Io guardo più il trend di una squadra che la singola gara. Da questo punto di vista troviamo una squadra che è caratterizzata soprattutto dal fatto che prende pochi gol più che dal fatto che ne fa tanti. La Carrarese ha un organico molto consolidato. L’aspetto principale, eventualmente, è proprio della difficoltà di giocargli contro. Loro sono una squadra molto strutturata, che porta bene l’ampiezza e quindi la mia principale preoccupazione sarà questa, ovvero far capire ai ragazzi che questo tipo di squadre vanno attaccate in un certo modo. Se si fa un palleggio troppo lento e sterile e di posizione, il rischio è che si vada a fare una partita di troppi duelli sul posto e il più delle volte queste squadre hanno la meglio per come sono concepite. Però la Carrarese è una squadra che secondo me, concede qualcosina in certe situazioni, poi è chiaro che tu ne devi creare il più possibile. Se però noi dovessimo andare dietro al ritmo che dettano loro tutto diventa poi più difficile. Noi abbiamo fatto poco percorso per pensare troppo all’avversario. Sappiamo che sarà una partita diversa e dovremo fare cose diverse, però dovremo attaccarci alle cose che ci ha dato la prima partita».
Di sicuro, in casa Olbia, la musica è cambiata visto che abbiamo abbondonato il mantra di ogni vigilia, del mister precedente che ci raccontava come: “Abbiamo le caratteristiche per poterli mettere in difficoltà, con il nostro carattere, con il nostro modo di stare in campo, con il nostro gioco e quindi dovremo fare una partita competitiva”.
Gaburro non lo sbandiera, ma quel carattere, quel suo modo di far “stare in campo” i calciatori”, quel “nostro gioco” per essere “competitivi” appena abbozzato nella prima uscita vincente con Arezzo, lo vuole raccontare, non con le chiacchiere, ma dentro la partita, anche nelle sfide impossibili come quella che ci attende domani.

Ad Majora Ragatzi, ora e sempre OlèOLBIAolè,
Tore Zappadu.