Impietose, le cifre delle nostre 5 sfide storiche: 11 reti subite contro 4 segnate; 3 le partite da loro vinte, compresa l’andata di questa stagione, 1 pareggiata ed una sola vittoria bianca, nel terzo scontro quello del novembre 1973 quando Ermanno Beccati e Franco Marongiu garantirono un 2-1 importante.
Prima di questa sesta sfida, sulla carta proibitiva, andiamo a vedere anche ciò che “è stato” nel transito, tra le due maglie, di alcuni protagonisti delle nostre amate.
Del tutto comprensibile il fatto che anche, sotto questi aspetto, non ci siano molti incroci visto il Blasone di una squadra che nei suoi 112 anni di storia occupa la 21ª posizione nel ranking delle migliori compagini italiane con 28 partecipazioni alla serie A, 50 alla B e 26 alla serie C comunque denominata e1 sola volta in serie D, nella stagione 2018-19 della rifondazione dopo il fallimento del novembre del 2017 e la rinascita come Modena F.C 2018.
Se quindi i nostri unici confronti (tutti in serie C) datano i primi anni settanta e la stagione presente, un po’ più lontane, ma certo non meno significative, le “staffette” dei protagonisti.
La più significativa finora sicuramente è stata quella di Franco Colomba, grossetano di nascita, calcisticamente cresce e matura nel Bologna dove esordisce a 18 anni in serie A (9 presenze e 2 gol in due stagioni) prima di passare in prestito al Modena in serie B, nella stagione 1975-76, dove disputa 28 gare con una rete, prima di tornare due anni dopo al Bologna (6 stagioni di cui 5 in A ed 1 in B per complessive 159 gare e 4 reti), poi ancor ain A ad Avellino (137 presenze in 5 stagioni condite da 14 reti), per rientrare a Modena (2 stagioni in C1 con 48 presenze ed 1 gol), dove appese le scarpette al chiodo, cominciando dal 1990 la carriera di allenatore nelle giovanili dei canarini prima ed in quelle biancazzurre della Spal nel ’92-’93.
Ad Olbia arriva grazie ad una da delle tante intuizioni geniali di Bruno Selleri, nell’estate 1993. (Nella foto sotto 4 monumenti dell’Olbia: Colomba, Selleri, Pintus e Zio Palleddu).
Una stagione indimenticabile, quella del “Vola Colomba”, non solo perché è stata l’annata in cui tutta la tifoserie Bianca, con i calciatori in prima fila, si sono riconosciuti e identificati con il carisma del mister, ma perché quello è stato e rimane l’exploit più importante che l’Olbia abbia mai raggiunto nella serie C (comunque denominata): 4° posto assoluto, 58 punti in 34 partite (non li abbiamo mai raggiunti neppure quando ne abbiamo disputate 38), 14 vittorie 16 pareggi e 4 sconfitte, tutte maturate con le squadre di vertice; segnammo 37 gol, subendone 22, vale a dire un +15 che è più del doppio (+7) della stagione 2008-09 (quella dei playoff, quando ci piazzammo 5 e li disputammo perché agli spareggi promozione partecipavano le “seconde” 4 dopo la prima.

Per tutti questi motivi non sembri inopportuno se ricordo lo “zoccolo duro” di quella impresa: Pantanelli in porta; poi Mariani, Fadda, Truddaiu, Secci, Sottana, Giua (Manca), Comiti, Frattin (Biagianti), Cortesi, Molino.
Con l’arrivo di Colomba si materializza anche la prima vera “staffetta” tra i calciatori nelle due maglie. Accade infatti che, quando nella stagione successiva, Colomba viene chiamato sulla panchina del Novara, porti con sé alcuni dei “suoi” ragazzi: Luigi Sottana, Michele Biagianti, Checco Comiti, Emanuele Frattin e Gigi Molino.
Insomma mezza Olbia, “trasmigra” a Novara, dove fecero tutti una buona stagione con un Novara che conquistò la terza posizione in classifica.
Tra loro, Luigi Sottana, giovane centrocampista, nato a Verona nel 1969, totalizzò 33 presenze su 34 e, dopo un’annata, con Frosinone, concluse la sua stagione calcistica con le 22 presenze nel Modena nel campionato di C1 del 1996-97.
Gigi Sottana, è uno di Noi, Olbiese più che adottivo, è stato per anni anche allenatore in seconda nell’ultima parte dell’era Putzu e, con Rusconi, ha condiviso gioie (la prima panchina in coabitazione con Majo) e dolori il declino e la mancata iscrizione alla serie C2 nel 2010.
Questo di Sottana anche è l’unica “commistione” tra i nostri due percorsi storici nel secolo scorso, ma se per tanti anni, tra Modena ed Olbia sono mancati i “contatti”, nel nuovo millennio le cose sono andate diversamente.
Quasi sempre il passaggio è maturato sulla direttrice Olbia>Modena, a cominciare da due grandi, di cui spesso ho parlato, Luca Nizzetto e Alessandro Marotta entrambi ad Olbia, nel 2005-06, per l’esordio nel calcio professionistico, ed entrambi probabilmente “incompresi” dallo staff tecnico di allora, registrano una scarsità di “occasioni” (13 presenze, 1 gol Nizzetto, 5 per Marotta con appena  199’ di gioco).
Nizzetto, negli oltre 3 lustri di carriera ha indossato la maglia “canarina” per due stagioni in serie B, dal 2014 al gennaio del 2016, 49 gare.
Marotta, 36enne giramondo del pallone, veste propria in questa stagione la Maglia gialla degli emiliani, con molta sfortuna, visto che, proprio dopo i 24’ giocati al Nespoli, nello 0-3 dell’andata, il suo dolore al piede che lo aveva tenuto fermo nelle due gare precedenti, è stato operato a metà gennaio in “mininvasia” al primo dito del piede sinistro. ed è tuttora convalescente.
Come tutti sappiamo, Marotta non è comunque l’unico ex in questo Modena.
Il Nostro RobertONE Ogunseye, anche lui piuttosto sfortunato (3 giorni di squalifica, per un fallo assolutamente veniale) e un infortunio al polpaccio lo hanno tenuto spesso indisponibile.
Entrambi comunque, quando vengono chiamati a dare il loro contributo, diventano spesso e volentieri decisivi. 
Incredibile quel che ha fatto Marotta, contro la Lucchese nella gara di andata, quando in svantaggio (meritatamente) per 0-1, con gli avversari toscani motivatissimi e razionali nel difendere il vantaggio e che, dal 73’ sono usufruiscono  dell’uomo in più per l’espulsione di Silvestri, tutto sembra indirizzare verso la seconda sconfitta del Modena dopo l’1-2 di Chiavari con l’Entella.
Marotta, subentrato dalla panchina per un infortunio di Minesso, non è d’accordo ed all’89’ entra in area, viene atterrato da un avversario conquistando un rigore che, lui stesso, calcia fortissimo ed angolatissimo su cui Coletta, che pure intuisce, non ci può arrivare. Marotta riprende il pallone dalla rete ed incita i suoi ed il pubblico, prende l’ammonizione per la maglietta “desnuda” e riprende possesso dell’attacco.
Rimangono 6’ di recupero ed a pochi istanti dal triplice fischio, su una punizione tirata dalla distanza, arriva una spizzata sulla destra che mette al centro dell’area dove Marotta meglio appostato di tutto tocca di testa quel che basta per portare a casa doppietta e vittoria straordinaria.
Da Olbia a Modena ha completato il viaggio anche un’altra nostra “moderna” gloria, Mattia Muroni, l’unico tra tutti i «Double Maillot» ad essere un «after100» in maglia bianca con le 118 presenze ed 1 gol all’attivo.
Col Modena il sardo Mattia, nato ad Oristano nel 1996, ha giocato nelle stagioni dal 2019 al 2021, completando 41 ticket e segnato 6 gol, proprio le stagioni del Covid, in cui tra le nostre fila ha dato il suo proficuo contributo anche Simone Gozzi, da Reggio Emilia, classe 1986, che con noi ha disputato 22 gare nel 2019-20, mentre nella sua carriera (con due apparizioni in A col Cagliari) è stato una vera Bandiera difensiva dei Canarini, con 311 presenze e 4 gol.
Ed, allo stato attuale, è anche l’unico che finora, nel viaggio tra le Maglie, abbia fatto il percorso inverso da Modena ad Olbia.
Tore Zappadu