Ottima
Reazione
Grande
Abnegazione
Straordinari
Meravigliosamente
Olistici

Pistoiese-Olbia 1-2
Pistoiese (4-4-2): Zaccagno, Minardi (83’ Cerretelli), Quaranta (46’ Nossa), Priola, Regoli; Nardini, Hamlili, Luperini, Picchi (72’ Zappa); Surraco, De Cenco (60’ Vrioni). A disp. Biagini, Terigi, Tartaglione, Vrioni, Zullo, Sanna, Dosio, Nossa, Cerretelli, Luka, Petroni. All. Indiani.
Olbia (4-3-1-2): Aresti; Pinna, Leverbe, Iotti, Cotali; Pennington, Biancu, Feola; Murgia (81’ Geroni); Senesi (23’ Silenzi), Ragatzu. A disp. Idrissi, Wan der Want, Manca, Dametto, Oliveira, Vispo, Choe. All. Mereu.
Arbitro: Nicoletti di Catanzaro
Reti: 26′ De Cenco, 49′ Pennington, 74′ Silenzi. 
Note: Angoli 7-4 per l’Olbia. Ammoniti Feola, Picchi, Leverbe, Silenzi. Al 23’ uscito per infortunio Senesi. Al 81’ Ragatzu calcia un rigore, parato da Zaccagno . Recuperi 4’ pt + 4’ st. Spettatori circa 1000 per un incasso di quasi 7mila euro.

MERAVIGLIOSO
, meraviglioso quando la favola diventa realtà.
Da sotto i tacchi di un morale che sembrava condizionato da mille ed una sfiga, i nostri ragazzi hanno saputo trovare una prestazione degna della loro classe e del loro ancora più radioso futuro. Hanno vinto con il gioco, il cuore e, perché no, la vitalità dei loro ventanni la sfida contro tutte le avversità e persino il maledetto buonsenso che li dava, sulla carta, soccombenti e battuti. Perché contro una Pistoiese che in casa sua aveva ceduto, e di misura, soltanto alla straripante corsara chiamata Siena che, in trasferta, ha collezionato 29 dei suoi 49 punti complessivi, era davvero problematico anche solo sognare all’Olbia vincente, lontana dal Nespoli.

Codardi noi a non crederci, strepitosi loro a smentirci, con una prestazione senza smagliature e un risultato persino striminzito nelle proporzioni della superiorità comunque dimostrata. Abbiamo creato tra le 7/8 palle gol nitide; l’esteta di Quartu si è persino regalato una “vacanza” veniale dagli 11 metri, permettendo al bravo e giovane Zaccagno di parargli il primo rigore sui 7 calciati. Per i toscani di Indiani non c’è stato niente da fare, oggi i nostri ragazzi avrebbero potuto superare qualunque ostacolo. Tutti, nessuno escluso, bravissimi, ma di sicuro alcuni (Pennington, Pinna, Biancu, il Ragatzu assist-men delle due reti) persino al di là dell’ottimo.
Voto 10, come la decima vittoria ottenuta, finalmente in doppia cifra, come solo le grandi (Livorno, Siena, Pisa, Viterbese e Carrarese) hanno saputo fare.
Abbiamo saltato, tutta d’un botto, quella maledetta soglia dei 33 punti che (negli incubi dello scorso anno) ci aveva relegato nei bassifondi della disperazione.
Abbiamo trovato due matchwinner di razza e prestigio, sui quali puntare anche in carenza “forzata” dell’infortunato RobertONE. Nicholas e Christian (tutt’e due con la H) hanno rotto il giovane confine della “verginità” tra loro e la rete.
Il Kangaroo di Terranoa, era da tempo che ci provava, con tempi e spazi di inserimento in zona gol quasi sempre tardivi per centimetri, con significati colpi di testa o bordate dalla distanza. Pennington è uno che ha il gol nelle sue corde vocali ed oggi, ha solo, scavalcato il muro che lo teneva lontano dall’urlo liberatorio, rischiando persino la doppietta e provocando il rigore che avrebbe reso più autenticamente magica questa straordinaria giornata.
Silenzi, subentrato a freddo allo sfortunato Senesi, non ha perso l’occasione per spiegare la sua naturale predisposizione a diventare sempre meno figlio d’arte, e sempre più se stesso per il piacere e l’affetto di tutti noi, cuori Bianchi. Umanissima e umile la sua dichiarazione di fine partita “anche se non ho controllato bene la palla, sono riuscito a metterla dentro”, segno evidente di una capacità di autocritica e di forza di volontà che, glielo auguriamo, potranno portarlo e portarci lontano.

Ma come dimenticare che, quei due palloni, a questi due ventenni (Nicholas li deve ancora compiere) siano stati serviti su un piatto d’argento dal nostro Esteta del calcio con due assist (il primo su Nicholas, strepitoso) che hanno lanciato in paradiso i suoi giovani epigoni. E tutti noi, cuori Bianchi.
Questa Olbia, anche nelle avversità, ha mostrato il suo volto più bello: la compattezza del gruppo.
È da tempo che Mastro Bernardo insiste su questo argomento. Ha chiesto e talvolta non ottenuto (anche da parte nostra) un po’ di pazienza, perché i giovami vanno guidati, spronati, ma anche capiti ed accompagnati nella loro crescita.

Siamo vicinissimi alla meta della salvezza sicura. E questo, in assoluto, è un traguardo strepitoso, per una squadra che è, in assoluto, la più giovane (oggi la media messa in campo era di 22 anni tondi tondi) di tutto il lotto delle concorrenti.
Qualcuno ha storto il naso (in questo caso, mai da parte nostra) perché anche a Gennaio, con l’infermeria sovraccarica di atleti fermi al palo, la dirigenza ha puntato su rinforzi di “primo pelo”, ragazzi imberbi e giovanissimi, di prospettiva inversamente proporzionale alla loro inesperienza. Adesso tutti, anche i dubbiosi, hanno ricevuto dal campo le risposte.
E sono risposte suadenti, piacevoli, naturalmente protese verso un futuro prossimo ed anche più là che è, e garantisce, linfa vitale per altri… 113 anni di un Blasone MERAVIGLIOSO, come la nostra Storia.
Grazie Ragazzi, ad Majora… nunc et semper… OléOlbiaOlé,
Simprie