Questo il Comunicato
Ufficiale della Società

«La società Olbia Calcio comunica “di aver sollevato il Sig. Marco Gaburro dall’incarico di Responsabile Tecnico della Prima Squadra”.
La società ringrazia il tecnico e il suo staff per l’impegno profuso e la serietà dimostrata alla guida dei Guardiani del Faro e augura a lui e ai suoi collaboratori le migliori fortune per il futuro. La guida della prima squadra viene affidata momentaneamente al tecnico della Primavera Oberdan Biagioni».

Anche su questo ennesimo “scossone” tecnico, mantengo integro il mio distacco e non commento.
Cionondimeno, rivendicando il mio diritto alla memoria storica di uomini e cose della nostra Olbiabella, trovo utile ricordare quel che accadde nel natale del 2013, l’anno della “stramaledetta alluvione” del 18.11.13,,, di quel diciotto, undici, tredici che, nella testa di ogni olbiese, la ripetizione ossessiva nella memoria di quel terno della Morte, rimane un marchio indelebile e imperituro nella pelle e nei cuori di Tutti noi.
Quella Alluvione non ha avuto pietà neanche del nostro ludico piacere calcistico; non fu solo un caso della sorte se anche quel nostro Novembre calcistico sia stato il più infausto e sfavorevole che abbiamo mai dovuto registrare.
Tutte le partite perse, anche quelle rinviate a Dicembre, per la oggettiva impraticabilità del Nespoli.
Statisticamente: caterve di gol subiti (15) con appena 5 gol della bandiera. 
Conseguenze pesanti anche sotto l’aspetto della guida tecnica.
Quel Natale, Mauro Giorico non mangiò il panettone, per via di un incredibile e “sconclusionato” cammino in campionato: nelle prime 8 gare, fino ad ottobre, siamo primi della classe con 7 vittorie ed una sola sconfitta. Nell’ultima gara di ottobre subiamo il primo 1-1 a Budoni, poi l’assurdo, l’ignoto, il mai visto prima si impossessa anche del calcio nostrano.
Nelle successive otto partite avviene tutto il contrario, con 6 sconfitte, una sola vittoria ed 1 pareggio. Succede così che, per la prima volta, Mauro Giorico venga esonerato e dal 27 dicembre viene chiamato a dirigere i giochi Oberdan Biagioni.
Anche allora la situazione era piuttosto problematica e Lui per primo ne era consapevole….

Eppure fu davvero bravo a “rimettere” il pallone al centro, restituendo a quell’Olbia il crisma che le spettava: 4 vittorie di fila la prima (3-1) in casa con il Selargius, poi vinciamo 2-0 ad Arzachena, 3 punti al Nespoli con Astrea (2-0) e infine uno 0-4 per noi in quel di Portotorres.  
Quattro vittorie nella prime 4 gare… ed Oggi, 11 anni dopo, viene chiamato ad affrontare le nostre ultime 4 gare della flebile speranza di salvarci dalla ormai quasi certa retrocessione.
Il nome “Oberdan” è un nome di origine germanica, che si è diffuso anche in Italia.
Esso è composto da due elementi: “ober” che significa “alto” o “sovrano” e “dan” che deriva da “dano”, un vocabolo germanico che indica una tribù o il popolo dei Dani.

Insomma, la guida verso l’impossibile è stata affidata a un vero “capo”, domenica si va in scena a Perugia…ed all’amico Biagioni, auguriamo tutta la fortuna del mondo e di restituirci L’Olbia che abbiamo sempre ammirato e sostenuto.
Buon Lavoro e ad Majora Mister
Tore Zappadu