….ORA LA GUERRA

PAURA NON FA’


Mole Marino-Olbia 2-3

Mole Marino (4-4-2): Cordella; Barluzzi, Muscia, Fusaroli, Cristofari; D’Orazio (55’ Bottoni), Visone, Noviello (79’ Cecili), Spalletta (87’ Saccavino); Federici; Capolei. A disp.: Torraco, Mazzotti, Vespa, Caprasecca, Giorgi, Borrelli. All. Di Petrillo (Rossi squalificato)

Olbia (4-4-2): Sorrentino; Malesa (79’ Doddo), Peana, Farina, De Cicco; Capuano, Varone, Masia (49’ Simeoni), Corona; Pozzebon (83’Carboni), Aloia. A disp.: Saraò, Manetta, Del Rio, Budroni. All. Biagioni.

Arbitro: Manzi di Nocera Inferiore.

Reti: 44’ Pozzebon (O), 47’pt Federici (M), 49’ Corona (O), 55’ Aloia (O), 92′ Capolei rig. (M).

Note: Giornata molto ventilata e soleggiata. Espulsi: 71’ Federici (M) per comportamento non regolamentare ed al 91’ Farina (O) per proteste. Ammoniti: Cristofari (M), Fusaroli (M), Varone (O), Masia (O). Angoli:5-7 per l’Olbia. Recupero: 2’,5’

  UNA

Un’Olbia più pragmatica che bella risolve, come da dovere, l’insidiosa pratica di chiudere i conti con un’avversaria, da tempo, in caduta libera verso una sempre più probabile retrocessione. Come spesso gli capita, sono proprio i bianchi a fare e disfare tutto quel che viene servito, nei 90’ che potrebbero imprimere una svolta decisamente positiva al suo già positivo campionato. Insomma un’Olbia diversa da quella timida e malaticcia di domenica scorsa con l’Isola Liri; una squadra che decide di non farsi troppe domande, perché conosce bene tutte le risposte. Prende il pallino del gioco e, a parte i soliti immarcescibili attimi di amnesia, non molla di un metro, dando da subito l’impressione di essere sempre in grado di governare e portare a compimento il compito prefissato.

DUEAnche perché, e questa è davvero una lieta nuova, a far da fidi scudieri a sua eccellenza cannoniere Pozzebon, ritornano a pungere come da patrimonio genetico, sia bomberino Aloia che furetto Corona. E, davvero, per gli avversari non resta molto. Se non sfruttare alcune palle vaganti in avanti dove, a pochi secondi dalla fine l’interpretazione dell’Arbitro e la rabbia di Farina imbastiscono il solito rituale del rigore avverso che, porta ad un immeritato (e nelle dimensioni assolutamente bugiardo) 2-3 che sembra voler raccontare un match diverso da quello che si è visto in campo. Tant’è! Ed è quel che basta: inutile fare gli schizzinosi. Contava vincere e lo si è fatto meritatamente e anche con buon carattere. Adesso resta il pezzo più difficile.

TERZAPerché, probabilmente, la serenità e padronanza del campo dimostrata al Fiore delle Mole dovrà essere sprigionata senza indugio alcuno anche al Nespoli, fra due domeniche contro gli avversari più indigesti possibili, quelli di Genzano che, come noi, si giocheranno tutto e qual cosina di più in questi penultimi 90 minuti del nostro primo campionato di serie D, al quarto anno dalla resurrezione societaria, ed alla vigilia del 110° anniversario di una storia sportiva che, nei prossimi e definitori 180’ finali della stagione, dovrà essere onorata  con l’ingresso nel purgatorio dei playoff che, quest’anno, potrebbero avere come sorpresina persino il premio di un passaggio strepitoso nell’Eden della prossima agognata e rivisitata serie C.

Ad Majora Steddi, et Bona Paska cumprida…

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