Pontedera-Olbia 2-1
Pontedera: Sarri, Matteucci, Piana, Risaliti, Perretta, Catanese (85’ Benedetti), Caponi, Barba, Milani, Semprini (71’ Stanzani), Magrassi. A disp.: Angeletti, Di Furia, Regoli, Pretato, Vaccaro, Giani, Benassai, Rovai, Nero, Bardini. All.: Ivan Maraia.
Olbia: Tornaghi, Pisano (78’ Arboleda), Altare, Emerson, Cadili, Pennington (78’ Marigosu), Ladinetti, Lella (64’ Cocco), Biancu, Ragatzu, Udoh (78’ Doratiotto). A disp.: Van der Want, Barone, Secci, La Rosa, Demarcus, Occhioni, Belloni. All.: Max Canzi.
Arbitro: Carlo Rinaldi (Bassano del Grappa).
Reti: 9’ Udoh, 24’ Milani, 51’ Magrassi
Note: corner 3-2; amm.: Risaliti, Catanese, Semprini, Ladinetti, Doratiotto, Perretta; Rec.:+1’,+3’. All’81’ un cross dal limite destro viene deviato in corner dal braccio di Perretta… rigore netto non concesso, ma almeno non ci hanno negato il corner.

Inattesi e crudeli, ritornano gli incubi del recente passato.

Al Mannucci l’Olbia fa tutto da sola, vale a dire il meglio e il peggio di quel che è in grado di offrire. Giustificazione non da poco, l’assenza di Giandonato. Nessuno, nemmeno il volenteroso e pur bravo Ladinetti, è in grado di sostituire il suo fondamentale apporto. Ma perdere (e per due volte) contro questo Pontedera è davvero un’offesa al buonsenso. All’andata un solo tiro in porta, da oltre 30 metri “coretto” in rete da un maestrale maligno. In questa gara due giganteschi svarioni difensivi, il primo di Candela che si “perde” una ripartenza facile facile e regala il pallone agli amaranto che, dopo un veloce fraseggio, mandano al tiro Milani che, da 20metri segna il suo primo gol da professionista, ad un Tornaghi, non esente da colpe. 
Il facile colpo di testa di Magrassi, nel secondo decisivo gol, è il frutto “avvelenato” di una corale dormita difensiva, sulla fascia destra, quella di Pisano-Lella, dove, sempre Milani fa il bello e il cattivo tempo inventandosi un assist per la capoccia del bomber toscano lasciato solissimo dal maldestramente tandem di Altare-Emerson. 
Ma, ad esser attenti, il peggio e il meglio di noi lo “mostriamo” all’84’ quando Altare, il nostro giovane e forte difensore, sta per combinarne un’altra con un retropassaggio monco verso Tornaghi, che manda ancora Magrassi tutto solo davanti alla porta spalancata eppur, con un recupero prodigioso, salva capra e cavoli ed evita l’onta di un terzo incredibile gol.
Insomma, siamo sempre Noi: l’Olbiabella e, nel contempo, il Suo.. Contrario.

Il segno più evidente di quel che è accaduto in questa garaccia storta, persa da noi con troppa complicità, sta nella contestazione degli Ultras toscani che, a fine gara, hanno criticato pesantemente la società per la sua “assenza” dal mercato di riparazione. 
Ad Olbia questo non accade, probabilmente perché da noi, gli Ultras sono in fascia “arancione” e non compilano l’autocertificazione. 
Prometto solennemente che non parlerò più di Cocco, anche oggi totalmente e fortunatamente per pochi minuti, impalpabile; ma senza un terminale offensivo di caratura, siamo destinati a contare le ferite ad ogni risultato finale. Giochiamo mille palloni e calciamo in porta sempre meno di mezza dozzina di volte. 
Il girone di ritorno è cominciato male, esattamente come quello di andata… e noi siamo sempre qui, a raccontare le stesse trite e ritrite “con-doglianze…” 
Ad Majora Ragazzi,

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