L’Entella, a buon diritto, può essere considerata uno dei simboli più esemplificativi del pianeta calcio della immensa provincia italica. Come direbbe il poeta Mogol, da sempre.
Su nel cielo aperto, e poi giù il deserto e poi ancora in alto, con un grande salto… nei suoi 108 anni di storia, 68 campionati nazionali ai vari livelli, compresa questa stagione, più 32 competizioni regionali, ha conosciuto in diverse occasioni le luci della ribalta, sprofondando in non poche occasioni e per lunghi tratti del suo cammino nel fallimento e nell’Oblio.
Da oltre due lustri vive un periodo piuttosto florido e interessante di serenità e prestigio. A noi è capitato di incontrarla in alcune fasi: anni settanta ed in questi anni venti del XXII° secolo, in serie C; negli anni 80 in C2 e a cavallo tra i due secoli in serie D.
A CAVALLO DEI MILLENNI
Giusto in questa penultima occasione, vale a dire nella stagione 1999-2000, fu la prima ed unica volta in cui la doppia sfida coinvolse “pezzi” importanti delle nostre rispettive storie, intrecciate.
In quella stagione infatti un claudicante Entella incontrò l’Olbia depressa dopo il “ciclone Trapani e D’Alario”. Noi giocammo in panchina la carta di Damiano Morra, nostro indimenticabile capitano di fine anni 80, ripiegando dopo 8 giornate su Guido Carboni che riuscirà a salvare la squadra all’ultimo fischio nel rettangolo di gioco.
Il 28 novembre alla dodicesima giornata incontriamo l’Entella guidata da Claudio Vinazzani, uno dei più forti mediani che abbiano vestito la maglia bianca.
Vinazzani arrivò nel 1973 ad Olbia, su suggerimento di De Petrillo che, dopo tre anni, aveva lasciato la panchina dell’Olbia per misurarsi in una nuova sfida con la neo promossa Nocerina in serie D.
Con noi il diciannove Vinazzani esordisce tra i professionisti disputando 31 gare condite da 3 reti, chiudendo la carriera con 384 gare di cui 230 in serie A col Napoli e Lazio, con cui giocò anche 30 partite in serie B.
In quell’ultimo incontro del vecchio secolo vincemmo per 2-1 con reti di Rassu che, su rigore, recuperò l’iniziale vantaggio di Jorge Russo e gol vittoria siglato da Checco Milia.
Al ritorno di Chiavari in panchina dei liguri non c’era più Vinazzani, ma Paolo Pannozzo, mentre in campo dava il suo apporto ai biancazzurri Felice Falaguerra, nel 1993 in maglia bianca nella stagione di Colomba in panchina, agli esordi della sua carriera con sole 9 presenze ed 1 gol anche per via di un brutto infortunio.
In quella occasione vinsero i Liguri, proprio con un gol del nostro ex attaccante, inguaiando enormemente le “speranze” dei ragazzi di Carboni. Quella sconfitta con una diretta concorrente alla salvezza, ci relega al terzultimo posto a tre punti dalla zona salvezza con sole 5 partite da giocare.
Ma quell’Olbia seppe reagire in maniera splendida: 4 vittorie nella ultime 5 partite, perdemmo sempre di misura solo ad Aosta, conquistando 41 punti, uno in più proprio dell’Entella che da quartultima, retrocesse in eccellenza Liguria, categoria dalla quale “risorgerà” solo al termine della stagione 2007-2008.
Ricordando quella stagione proprio Falaguerra ebbe a dire: “arrivai a Chiavari dal Cuneo a dicembre, per contribuire alla salvezza quando in panchina c’era Vinazzani, retrocedemmo all’ultima giornata in una situazione nella quale non vedevamo soldi da un po’ troppo tempo.”
IL PASSATO REMOTO
Anche nelle antiche sfide degli anni ‘70 ed ’80, non mancarono gioie e dolori per le due compagini, sempre sull’orlo delle “crisi di… Bilancio”. Forse anche per questo nel campo il carattere e l’agonismo finivano per aver ragione delle dinamiche tecnico tattiche. Sta di fatto che l’Olbia divenne per qualche stagione, la bestia nera dell’Entella. Complessivamente giocammo, nel fine secolo, 12 sfide, comprendendo anche la sfida vinta nel duemila da Falaguerra.
Noi vincemmo le prime 3, loro per batterci dovettero aspettare la sfida numero 10, quella del 23 aprile del 1988 al Nespoli quando una “indigesta” conoscenza del calcio olbiese, Amedeo Monaldo ci castigò dopo appena 6’ su azione di contropiede, come si usava dire allora.
Quel primo 0-1 per loro, era tanto più indigeribile perché quel Monaldo giustappunto 12 mesi prima, esattamente il 27 aprile del 1987 ci dette lo stesso (ancorché più cocente) dispiacere quando con la maglia numero 9 della Torres al 71’ siglò di testa il secondo decisivo gol nel 2-1 finale con cui la Torres vinse quel derby.
Il resoconto di quelle prime 12 sfide resta comunque a nostro vantaggio, con 5 vittorie, 2 pareggi e quelle due sconfitte in casa di cui ho appena rendicontato.
il 2 novembre del 1969 facciamo per la prima volta conoscenza della squadra ligure. Sulla loro panchina siede Guido Cappello, che passerà alla storia per essere stato l’allenatore che “confezionò” la divisa da Libero per il grande Gaetano Scirea. Nostra guida, lì intramontabile Zio Palleddu. Vincemmo con una magia, su punizione, di Gino Merlo. Vincemmo anche a Chiavari, per 2-3 in alternanza di risultati: a loro il primo vantaggio dell’ala sinistra Amedeo Balestrieri, parmense che quell’anno segnò 10 reti con l’Entella, pareggio nostro con Angelo Caccia, ancora in vantaggio i liguri col centravanti Renzo Rossi al 64’; deciso il finale con una staffilata di Ennio Giuntini al 77’ ed un gol su azione d’angolo di Giuseppe Fazzi che ci consegna la vittoria finale.
L’anno successivo al Nespoli un altro 1-0, per noi grazie ad un altro rigore realizzato da Roberto Frenati e concesso per atterramento di Buglioni lanciato a rete su bel servizio di Angelo Caocci.
Tre vittorie di fila eppoi… il pari per 3-3 in quel di Chiavari con un’alternanza di reti che stavolta ci vede sfuggire una vittoria sul finale visto che fino al 77’ eravamo sul 2-3 per noi, quando lo stopper Dolcino di testa ci raggiunse sul 3-3 finale. I nostri marcatori furono Selleri su rigore, Buglioni di testa e Giuntini con il solito fendente da fuori area.
I RIGORI
A proposito di rigori all’epoca ne venivano concessi diversi ed, in queste sfide piuttosto accese, la cosa è piuttosto normale. La curiosità è l’evento calcistico dell’Entella-Olbia del maggio 1972.
Finì in parità per 2-2, ma tutte le reti furono segnate dagli 11 metri. Cominciarono i padroni di casa con due rigore assegnati, a distanza di 4’ l’uno dall’altro, dal 36’ al 39’ dall’arbitro arbitro Mario Iseppi di San Donà di Piave, uno per tocco di mano, l’altro per atterramento del centranti Nilo Bini.
In entrambi i casi lo specialista Renzo Rossi batté Bettella.
A fine primo tempo l’arbitro non perdonò un atterramento di FrancoMarongiu in area che, andò sul dischetto e spiazzò il portiere Bertola che, il nostro “Pelè Bianco” spiazzò nettamente anche nella seconda chance dagli 11 metri concessa dall’arbitro al 12’ della ripresa.
Insomma un 2-2 di… rigore.
Per concludere sui confronti, ricordiamo che, con il 3-3 dell’andata in questa stagione, siamo a quota 15 negli scontri con i liguri: 6 vittorie per noi, 6 pareggi e 3 sconfitte; 22 gol per noi e 18 per i biancazzurri, una media di 2,7 gol a partita.
Di 0-0 ne abbiamo archiviato solo due, e mai al Nespoli.
GLI INTRECCI DI MAGLIE
Abbiamo già raccontato di Falaguerra, ricordiamo l’intreccio di Massimo Ciardella, toscano di Viareggio classe 1949, esordì nei professionisti con Entella in C nella stagione 1969-70 e la cavalcata di Pescara (82 presenze 9 reti segnate) nel salto triplo dalla D alla B, passò al Lecce in C, con destinazione Olbia nel 1975-76, totalizzando 26 presenze e 3 reti.
Cristiano Bacci, difensore viareggino del 1975, con una lunga militanza (256 presente in C2 ) 69 presenze nell’Olbia dal 1995 al 1998, conclude la sua carriera agonistica con l’Entella risultando tra i protagonisti della promozione in serie D nel campionato 2007-08. Dell’Entella Bacci è stato allenatore della Virtus Entella nella stagione del ritorno tra i professionisti 2010-2011.
Il più significativo degli intrecci di maglia, quanto meno per la lunga importante militanza a Chiavari, è di sicuro Luca Nizzetto, veronese del 1986 che arriva ad Olbia nel 2005 con Sorbi in panchina.
Il mister, preparatissimo sotto l’aspetto tecnico, si ritroverà a governare una rosa di nomi dove la concorrenza è spietata e i talenti sono in sovrabbondanza.
Di fatto avvenne che due tra i migliori giovani talenti che l’Olbia abbia avuto tra le sue fila, appunto Luca Nizzetto e Alessandro Marotta, debbano fare le valige a dicembre con poche presenze in campo e scarsi scampoli di minutaggio complessivo.
Nizzetto, come sappiamo diventa uno dei “monumenti” della rinascita dell’Entella (85 presenze, in 3 stagioni di B ed una in serie C) 447 gare disputate 42 gol fatto tra i quali 1 con la maglia bianca in trasferta al Città di Jesolo nel pareggio per 1-1 alla quinta di Campionato.
E Marotta è ancora un perno inossidabile della corazzata Modena.
Un altro talento bianco dei giorni nostri sta trovando la giusta consacrazione tra le fila biancazzurre.
Parliamo del nostro pupillo del 2016-17, Alessandro Cappello, un attaccante che in 34 presenze 2043’ giocati segnò 8 reti in un tridente, con Kouko e Ragatzu, che ci fece davvero sognare.
Oggi Capello è uno dei protagonisti assoluti (spessissimo giudicato il migliore in campo) nell’Entella di mister Volpe, 18 gare disputate 909’ in campo, 2 gol e 3 assist decisivi. Con Montevarchi ha dato forfait, per infortunio.
Non sappiamo se ce la farà per la sfida del Nespoli e, sinceramente, ci dispiacerebbe per lui.
Buona Partita a Tutti
Tore Zappadu.