PRO PATRIA-OLBIA 1-0
Pro Patria (3-5-2): Mangano; Gatti, Lombardoni, Saporetti; Cottarelli, Nicco, Bertoni, Galli (71′ Colombo), Pizzul (86′ Boffelli), Parker, Kolaj (71′ Latte Lath). A disp.: Greco, Di Lernia, Compagnoni, Le Noci, Molinari, Piran, Boffelli, Colombo, Latte Lath, Ferri, Pisan, Castelli. All.: Ivan Javorcic.
Olbia (4-3-2-1): Tornaghi; Pisano (63’ Arboleda), Altare, Emerson, Cadili; Pennington (68′ Ladinetti),, Giandonato, Lella (68′ Udoh), Biancu (83′ Marigosu); Ragatzu, Cocco. A disp.: Cabras, Demarcus, Larosa, Pisano, Secci, Belloni, Ladinetti, Doraiotto, Udoh, Marigosu. All.: Max Canzi.
Arbitro: Gianpiero Mele di Nola
Rete: 53’ (rg) Kolay
Note: angoli 8-3; amm.: Parker, Gatti, Pennington, Arboleda, Cadili (diffidato salta la prossima).  Rec.: 0+6’.

E Allora Giù, quasi per… caso.
Giù, sempre più pericolosamente giù. Ma forse non è solo per… caso.

Ci sono sempre diversi modi di vedere e “sopportare” le sconfitte. Quello più banale è di considerarle come frutto di semplici circostanze di episodi sfortunati. E di sicuro, quel braccio allargato della spinta di Altare (per il resto il migliore in campo dei nostri) su Kolay, per il giovane bergamasco è per l’Olbia è stato un episodio sfortunato. Così come la svista (la seconda in due partite consecutive) di un arbitro scarso e di un segnalinee orbo che appena tre minuti dopo si dimenticano di vedere un evidentissimo “braccio” armato di Galli che ci avrebbe consegnato l’ennesimo rigore a favore. 
Così non è stato e quindi rimediamo una nuova pesantissima sconfitta.
Ma, va detto, che sarebbe troppo semplice cavarsela con il destino di episodi “cinici e bari”. Perché, in uno spettacolo calcistico brutto, come è stata questa bruttissima partita, non si possono chiudere i 96’ senza “azzeccare” un solo tiro in porta. Davanti siamo stati talmente inesistenti che, nel taccuino rimangono a mala pena i 4 o 5 tentativi di colpi di testa di Giorgio Altare, verso la porta di Mangano, seppur tutti fuori misura.
E che dire del divin esteta di Quartu, disperatamente disperso lì davanti, senza alcun riferimento valido di un compagno d’attacco almeno sufficiente, in migliaia di dribbling contro uno-due-tre quattro avversari che gli saltano addosso appena prende palla.
Danielinho, ad oggi, ha sempre fatto la sua parte di realizzazioni, 5 gol, ma non ha mai segnato su azione.
Gioca in un ruolo, da attaccante unico, imbrigliato in una posizione statica e limitata del rettangolo di gioco, che non sente suo, e per di più non ha alcun riferimento valido lì davanti. E Udoh che, nelle ultime gare, aveva dato la sensazione di “esserci”, è stato lasciato in panchina.
Le cose non vanno bene neanche in difesa se, la Pro Patria in giornata più che no anch’essa, è riuscita a far tremare, sempre con mira sbagliata, in troppe occasioni la porta di Tornaghi. Otto corner a sfavore sono il sintomo oggettivo di un predominio offensivo più consistente di quando non dica il nostro possesso palla lezioso e sterile sempre concluso con un nulla di fatto.
Adesso ci si è messo anche l’infortunio, speriamo non grande, per un fallaccio su capitan Pisano che, quest’arbitro in giornata storta (per noi), ha fatto finta di non vedere.
Un signor Mele, anch’egli vittima  degli episodi, che comunque comincia a diventare una costante pericolosa per le nostre sorti future che, la classifica docet, non sono per niente rosee.
Cadili non gioca domenica per squalifica.. ma che dire…?
Siami sani e vediamo la prossima… Ad Majora

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