GUBBIO-OLBIA 1-1
GUBBIO (4-3-1-2): Ghidotti; Formiconi, Redolfi, Migliorini, Bonini; Sainz-Maza (77’ Francofonte), Malaccari, Bulevardi (55’ Cittadino); Arena; Sarao (55’ Mangni), Spalluto. A disp.:Meneghetti, Tazzer, Lamanna, Di Noia, Righetti. All.:Vincenzo Torrente

OLBIA (3-5-2): Ciocci; Pisano, Brignani, Travaglini; Arboleda, Lella, Chierico (76’ Ladinetti), S. Pinna, Biancu (76’ Occhioni); Ragatzu, Udoh (84’ Mancini). A disp.: Van Der Want, Giandonato, Perseu, Belloni, Sanna, Saira, Manca. All.: Max Canzi
Arbitro: Giuseppe Mucera di Palermo
Reti: 52’ Ragatzu; 60’ Spalluto.
Note: angoli 7-0 per Gubbio; amm: Biancu (va in diffida), Brignani (diffidato salta la Reggiana), Migliorini. Rec.0+3’.

Chi si accontenta… rode.
Davvero un’occasione sprecata. Avere a disposizione, in maglia bianca, uno come Ragatzu, un campione  di questo livello (4 reti, più l’assist a Lella nell’unica vittoria con Lucchese, nelle ultime 5 gare) e rimediare oltre al quell’unica scarna vittoria contro i toscani, tre sconfitte tre, ed un punticino qui a Gubbio, è abbastanza deprimente.
La chiave di quest’altra delusione è tutta in quei 10’ minuti della prima parte del secondo tempo.

  • 52’- Ragatzu riceve un filtrante come si deve da Biancu e defilato al punto giusto sulla destra dell’area piccola batte Ghidotti con un “passante” da vero campione.
  • 60’- Arena sulla sinistra pennella un cross morbido verso l’area piccola, per la testa di Spalluto che scavalca Ciocci assolutamente immobile sulla linea di porta.
  • 62’ Udoh ha sul collo piede sinistro il colpo del K.O., Ghidotti non è Ciocci ed in uscita perfetta per coraggio e tempo, rinvia la palla che avrebbe potuto regalarci un sorriso a 32 denti.

Tutto qui, il senso di una gara dove nel primo tempo, abbiamo giocato a “mosca cieca”, nascondendoci al pallone ed alle ripartenze.
Lanci lunghi e pedalare, qualche guizzo dei suoi per Danielinho, l’unico capace di impensierire (a tutto campo) la sua ex squadra.
A centrocampo Chierico, giocava ogni palla con non meno di 4 tocchi, Biancu sempre all’ombra, sembrava caracollare nervosamente senza meta; Lella correva, correva, ma a parte qualche buona interdizione, lì davanti noj combinava granché.
Fortuna che loro, come previsto, provavano con i tiri da lontano, ma in assenza di Cittadino (in panchina in quanto ancora “convalescente”) , quasi tutti fuori misura e velleitari.
Una sola volta al 19’ Ciocci doveva superarsi su fendente di Malaccari. Alla fin-fine, tanto fumo e il poco arrosto di 6 angoli nei primi 45’ su cui le testate di Redolfi, Spalluto e Migliorini erano sempre fuori misura. Oddio 6 angoli per loro e nessuno per noi, qualcosa vorrà pur dire, sulle condizioni del nostro stress difensivo nei primi 45′.
Nella ripresa, cambio di marcia e di gioco. Ladinetti, ma anche motorino Occhioni, danno caparbietà alla nostra manovra, movimento e pressione costante ed efficace sugli avversari.
Noi ci siamo e, loro seppur in difficoltà, rispondono colpo su colpo. Noi passiamo in vantaggio con il divin esteta di Quartu, ma dura poco (purtroppo è la decima volta che capita) perché alla prima vera sortita in area ci castigano come… SEMPRE.
Come detto siamo noi ad avere le occasioni giuste, ma Udoh ne spreca un’altra. Al 72’ poco prima di uscire, ad un passo dalla linea del portiere cincischia invece di tirare con coraggio e, sceglie un improbabile assist al centro, preda facile di una difesa apparsa più che in affanno.
L’1-1 non cambia molto lo scenario del nostro balbettare verso il traguardo minimo (i Playoff) che ad ogni giornata che si aggiunge alle altre, rischia di diventare una illusione chimerica.
Giovedì riceviamo sua Altezza la Reggiana.
Serve un’impresa e, se giocassimo come sappiamo fare nei “pomeriggi” di gala, questa impresa potremo costruircela, anche per dare un segnale forte alla stagione ed al nostro campionato.
Ma serve davvero un’Olbia più forte e sicura di sé in difesa, in tutti i ruoli del reparto arretrato. E, manco a dirlo, giovedì mancherà Brignani squalificato che, sulle palle alte è l’unico vero gigante che abbiamo a disposizione, per cui o qualcuno la dietro decide di diventare padrone coraggioso dell’area piccola oppure… vivremo nel timore di veder i sorci verdi anche contro gli.. amaranto.
Ad Majora Ragatzi!
No, non è un errore ho scritto proprio Ragatzi perché, vi vogliamo tutti come Lui che, oltre al dono divino di una classe senza uguali, ha anche un cuore e due polmoni che lo sorreggono per tutti i 90’.
Lui è il Nostro… Profeta del calcio di Bianco Vestito.
Nunc et semper OlèOlbiaOlè,
Tore Zappadu.