PRO VERCELLI-OLBIA 0-0
Pro Vercelli (3-4-3): Saro; Parodi, Masi, Auriletto; Clemente (55’ Gatto), Awua (55’ Nielse), Emmanuello, Iezzi (75’ Mezzoni); Zerbin, Comi (65’ Costantino), Rolando (62’ Della Morte); a disp.: Tintori, Romairone, Esposito, Erradi, Merio, Secondo; all.: Francesco Modesto.
Olbia (4-3-1-2): Tornaghi; La Rosa, Altare, Emerson, Cadili; Lella (86’ Belloni), Biancu, Pennington (75’ Doratiotto); Giandonato; Ragatzu (86’ Cocco), Udoh; a disp. Van Der Want, Cabras, , Demarcus, Marigosu, Secci; all.: Max Canzi.
Arbitro: Enrico Maggio di Lodi
Note: angoli 4-5 per Olbia; amm. Parodi, Auriletto, Iezzi; Pennington (diffidato salta la Pro Sesto); La Rosa, Udoh (diffidato salta la Pro Sesto); Cocco.
Mai risultato fu così ben accetto. L’Olbia incerottata, ferita e in palese “anoressia” da risultati, conquista meritatamente un importantissimo pari contro una delle squadre più forti e più in forma del girone. Cuore, grinta, sacrificio, volontà di non mollare la presa: stavolta davvero tutti giganti in un collettivo che non ha concesso una che una palla gol agli avversari. Avversari che dispongono di un attacco che in 26 gare soltanto in 7 occasioni hanno fatto cilecca e, due di queste volte, sono rimasti a secco proprio con la nostra piccola Olbiabella.
Un piccolo passo per uscire fuori dal baratro in cui le ultime gare ci avevano portato. Un punto stravoluto e, come detto, strameritato.
Nei 96’ di gara abbiamo contato appena sette/otto tentativi da fuori dei vari Emmanuello, Awua, Costantino, Gatto, Della Morte, Nielsen, tutti fuori misura e privi di qualsiasi pericolosità. Di fatto una sola volta, al 26’, Tornaghi ha dovuto arrangiarsi al meglio per sventare un fendente violento di Emmanuello.
Più pericoloso e complicato, al 53’, il lavoro di Saro che, aiutato dal palo, per sventare in angolo un tiro ravvicinato di Udoh, si è davvero superato. Occasioni scarse e scarne, da una parte e dall’altra, ma, quel che conta è che, stavolta, non abbiamo avuto alcuna sbavatura difensiva.
Per la prima volta, dopo 7 partite in cui siamo stati costantemente infilzati almeno una volta, recuperando con Tornaghi per 14 volte il pallone dalla nostra rete, stavolta abbiamo chiuso tutti i varchi. E, forse non è un caso se dalla loro parte sinistra (quella del Zerbin pericolo fisso), non ci abbiano mai preoccupato. La prima gara intera di La Rosa (dopo un esilio forzato di 12 turni) è stata davvero superlativa e, a ben vedere, anche Altare con lui a fianco è tornato quel gran baluardo che tutti noi abbiamo spesso ammirato.
Primo non prenderle, questo il comandamento calcistico che, in casi di così oggettiva emergenza, dobbiamo rispettare per la nostra… salvezza possibile.
Ma anche gli altri, dal centrocampo in su, sono stati davvero bravi, e mai in affanno. Biancu, a tratti è stato straripante, ma lui può e deve convincersi che può fare e dare ancora di più, perché ne ha i numeri ed il talento. Come quando al 49’, per un’inezia il suo calcio a scendere sul sette di Saro ha mancato l’obiettivo del gol.
Mercoledì dovremmo fare a meno di Pennington e di Udoh e, soprattutto, per la forma e l’acquista importanza tattica del nostro moro di Reggio Emilia, si tratta di assenze pesantissime. Ma, con questa grinta e questo cuore, niente può esserci precluso.
La speranza di ritornare alla conquista dei 3 punti è più legittima.
La Pro Sesto, l’avversaria del nostro recupero di mercoledì, oggi al 95’ ha gettato al vento una vittoria, facendosi raggiungere all’ultimo minuto dalla Pistoiese, dopo aver persino mandato alle ortiche un rigore che avrebbe probabilmente chiuso risultato e incontro. Sta di fatto che nonostante il forzato riposo di 2 settimane, causa Covid, i lombardi allenati da Parravicini hanno mostrato di non risentire affatto della inattività e, quindi, per vincere dobbiamo mettere in campo la migliore prestazione possibile. Come oggi, con qualcosina in … più.
Ad Majora Ragazzi, nunc et semper: OlèOlbiaOlè
Simprie