OLBIA-MODENA 0-3
Olbia (4-3-1-2): Ciocci, Pisano (62’ Pinna), Brignani, Emerson, Travaglini; Palesi (71’ Demarcus), Chierico, Lella (62’ Occhioni); Biancu (78’ La Rosa); Ragatzu (78’ Mancini), Udoh. A disp.: Barone, Van der Want, Renault, Boccia, Giandonato, Sanna. All. Canzi
Modena (4-3-1-2): Gagno; Ciofani, Silvestri, Pergreffi 78’ Maggioni), Azzi; Scarsella (33’ Rabiu), Gerli, Armellino; Mosti (62’ Tremolada); Ogunseye( 62’ Marotta), Giovannini (57’ Minesso). A disp.: Narciso, Leonardi, Ponsi, Renzetti, Maggioni, Baroni, Di Paola. All. Tesser
Arbitro: Enrico Gemelli di Messina
Reti: 9’ Gerli, 38’ Ogunseye (rg); 47’ Scarsella
Note: 3-12 per Modena; amm. Pergreffi, Gagno, al 26’ rosso diretto per Udoh che perde la testa, scalciando Pergreffi per l’ennesimo fallo subito, al 42’ Gagno atterra Ragatzu, c’è il rigore e solo l’ammonizione per il portiere, sul penalty di Ragatzu, Gagno intuisce e salva in angolo; rec.:+1’+3’.

Una Caporetto, umiliante e difficile da metabolizzare.
Ci hanno fatto a “zigottu”.
Non c’abbiamo capito NIENTE. Innanzi tutto in panchina, visto che Canzi nel presentare il match aveva sintetizzato la gara: “la nostra velocità, contro la loro tecnica”. Che loro avessero tecnica e spessore giusti era più che scontato, ma se l’aggressività e la velocità dell’Olbia è quella di questo pomeriggio, meglio alzare bandiera bianca e pensare a qualcos’altro.
In campo per tutti i 94’ minuti è esistita solo una squadra.
Ci hanno massacrato (sportivamente parlando). Questo pomeriggio, il vero miracolo i nostri ragazzi l’hanno fatto nel limitare il danno a sole tre “coccuzze”.
Hanno calciato verso di noi almeno Due dozzine di palle gol; una dozzina anche di angoli, un palo ed almeno quattro interventi decisivi di Ciocci, per salvare la pelle e l’onore.
Insomma nessuna Storia, nessuna attenuante.
Loro troppo forti, veloci, motivati, SEMPRE superiori in ogni centimetro del rettangolo di gioco.

Le nostre “pecorelle” smarrite, soprattutto, nella zona nevralgica del campo, sovrastate dal pentagono Gerli-Scarsella-Armellino-Mosti e Giovannini, hanno perso sempre la trebisonda, sofferto le folate di Azzi a sinistra e quelle di Ciofani a destra, senza mai riuscire a correggere il devastante “spartito” del nostro… Requiem.
Erano sempre in maggioranza numerica su ogni palla, raddoppiavano, triplicavano senza farci mai alzare la testa.
Un unico terminale offensivo, il nostro indimenticabile RobertONE, a fare da costante punto di riferimento per imbrigliare, in solitario, i nostri due centrali Brignani ed Emerson.
A questo sfracello si è aggiunta la balordaggine di Udoh King che si “regala” il meritatissimo rosso diretto che ci lascia, senza speranza, quando già stavamo sotto per 0-1.
EPPURE…
Questo mortificante quadro poteva essere rivoltato come un pedalino, quando subito dopo il secondo gol su rigore (fallo di Chierico su Giovannini) realizzato da Ogunseye,  se solo… Ragatzu avesse fatto quel che compete alla sua classe.
Tra il 41’ ed il 46’ abbiamo avuto un anelito di “vivacità”: Danielinho libera il suo estro nella zona destra dell’area avversaria, Gagno esce a caccia del pallone, ma prende i suoi piedi: Rigore e, nonostante qualche dubbio regolamentare, solo giallo per Gagno.
E così, il trevigiano di Montebelluna graziato da Gemelli, dà il suo concreto apporto all’impresa dei compagni, smanacciando in corner il tiro, comunque non irresistibile del divin esteta. Comunque in quei minuti finali del primo tempo, ci siamo riversati con la forza dei “nervi stressati” ed abbiamo anche colpito di testa una palla, verso la porta avversaria, di poco alta con Brignani.
Tutto qui!
Anzi no, perché giusto il tempo di rientrare in campo, che Biancu (Pallido, molto Pallido quest’oggi) perde l’ennesimo pallone per un’ipotesi di ripartenza, e Brignani deve arrangiarsi come può con Giovannini, strattonandolo per la maglia e per l’inevitabile fischio di Gemelli: sull’out di sinistra, piazzato di Mosti con mancino perfetto per la cabeza di Ogunseye che, in perfetta torsione, batte Ciocci ma nel “tragitto” verso la rete incoccia la zucca di Scarsella che, abbastanza fortunosamente, si vedrà riconosciuto questo gol.
Dalla panchina… qualche segnale di “risveglio” al 62’ quando, Canzi finalmente decide di aprire la cassettina del pronto soccoro e opera il primo cambio tra Pisano (grigia e impalpabile la sua prova) e Pinna più Occhioni per Lella (..non pervenuto, come tutti).
Dieci minuti dopo tocca a Demarcus per Palesi o, meglio, l’ombra di Palesi; all’incirca un’altra decina di minuti ed entrano anche Mancini e La Rosa.
I nuovi comunque, mettono un po’ di freschezza, grinta e ritmo, pur in inferiorità numerica, tanto da crearsi una bellissima palla gol con il “solito” Demarcus che però cicca il tiro e l’ennesima buona occasione procuratasi.
È la quarta volta che gli capita nei suoi 7 spezzoni e 60’ di gioco finora disputati. Segno evidente di un fiuto innato, ma anche di “miopia” in fase realizzativa che, può e deve essere corretta.
Adesso, la situazione si fa davvero straminchjosa, come usa dire, non certo a Buddusò, ma dalle nostre parti…
Con la peggior difesa(?) del torneo ed il record di espulsioni e squalifiche, andiamo ad affrontare il Pescara, un’altra delle corazzate in fila per la risalita in serie B…
Senza alcun intento profanatorio, ma una visitina… alla Madonnina di San Pantaleo. No?!?
Comunque, mai come oggi, ad Majora Ragazzi…. Perché peggio di così, è davvero impossibile,
Simprie