I BIANCHI NELL’OTTO VOLANTE DEI PLAYOFF
OLBIA-PALESTRINA 2-1
Olbia: Saraò; Ravot, Peana (70′ Ortega), Miceli, De Cicco; Doddo, Steri, Franzese (91′ Mamadou); Giuseppe Mastinu, Molino (76′ Moro), Budroni. A disp: Deiana; Varrucciu, Malesa, Falasca, Capuano, Negrean. All. Serreri.
Palestrina: Palombo; Capuano, Ross (68′ Bezziccheri), Lepore, Paz (91′ Tajani); Pralini, Della Penna, Ceccarelli S. (46′ Tuninetti), Ceccarelli F.; Bosi. A disp.: Pavic. Refice; Massimi. All: Cangiano.
Arbitro: Di Giovanni di Brescia
Reti: 1′, 46′ Mastinu (O), 80′ Ceccarelli F. (P)
Espulso:74′ Bosi per somma di ammonizioni
Amm.: Pralini (P), Peana (O), Bosi (P), Budroni (O), Molino (O), Ravot (O).
Note: Rec.: 1′ pt, 4′ st. 250 spettatori circa
Non saranno come quelle di Beethoven, ma anche le sinfonie Bianche fanno il loro splendido e benefico effetto. Ottavo risultato utile consecutivo, quinta vittoria di fila, doppietta di Mastinu: Olbia, magic moment.
Al Bruno Nespoli c’è il Palestrina. La formazione laziale terzultima in campionato e quindi pronta a conquistare più punti possibili in questo finale di stagione, lo fa benissimo in casa, molto meno bene gli riesce fuori dallo Sbardella. A fare da contorno alla sfida è un cielo plumbeo che ha regalato una leggera pioggia ante match.
L’Olbia si presenta in completo bianco, gli ospiti sfoggiano invece un’inusuale divisa verde con calzettoni rossi.
Sulla panchina olbiese siede Pippo Serreri, vista l’ennesima squalifica di Oberdan Biagioni, che lo costringerà ad assistere dalla tribuna anche sabato prossimo.
Pronti via e Mastinu ci prova con un tiro dalla distanza troppo debole per impensierire Palombo. Ma il “mastino di Monte Lepre” ci riprova dai 20 metri: conclusione che appare ancora fin troppo velleitaria, Palombo stoppa ancora, ma stavolta non trattiene, tunnel fin troppo buio per il ventenne pipelet ciociaro, palla sotto le gambe e Giuseppe Mastinu in alto nel cielo del Nespoli che, d’incanto, ridiventa sempre più blu!
Gol! Per almeno altri dieci minuti l’Olbia è in completo controllo, ancora l’esterno bianco prima e Molino poi su punizione, si presentano di fronte al portiere avversario senza però trovar la stessa buona sorte di prima. Alla mezz’ora Bosi, ammonito in precedenza, si accentra e una volta in area cade, il contrasto però non c’è e la sceneggiata vale il secondo giallo con espulsione. Il fato sembra dunque aver snobbato il Palestrina, e sorridere a piena bocca ai quattromori vestiti di bianco. Almeno nel primo tempo.
Ma la ripresa parte come fotocopia del primo avvio di gara.
Le sinfonie per diventare arte hanno bisogno di ritmo, tempo, genialità e fantasia, ma anche di pathos. E’ così che esattamente come al primo tempo, calibrato quasi al millesimo il diapason del Mastino turritano suona un altro attacco. Ancora Luiiii, ancora letale, ancora si accentra e ancora il mancino, stavolta dal limite dell’area e con maggiore potenza, ed è ancora buio pesto per portier Palombo. 2-0 e il pentagramma “divino” pare tutto scritto….
Nel dopo-partita il talento sassarese confesserà di aver sognato la tripletta, e per poco non porta a casa anche tutto il pallone. Succede infatti che al 55′, Molino traversa da sinistra, Mastinu si tuffa in area e colpisce di testa, ma stavolta addosso a Palombo che, forse, para d’istinto, forse controvoglia, ma un gol di testa della “maschera di ferro” sarebbe stato il coup del theatre che, neppure il miglior Ludwig Beethoven sarebbe stato in grado di fantasticare. Sette minuti più tardi ancora i due attaccanti bianchi protagonisti di un triangolo “a due” concluso con il tacco del capitano per il compagno che, dalla trequarti, tira magnificamente, stavolta si grida tutti al gol. Ma la palla impatta sulla traversa.
Resta 2-0 col paradosso di aver siglato, forse, le reti meno belle di quelle fallite per un soffio di vento.
Questa però è l’ultima occasione dei padroni di casa degna di nota, i giocatori di Serreri sembrano paghi e forti del doppio vantaggio quasi addormentano la partita. Succede così che tocca a Saraò farsi trovare reattivo tra i pali e meritarsi il rimborso per la prestazione d’opera: prima blocca la punizione di Pralini (67′), poi sugli sviluppi di un corner respinge il tiro di Tuninetti (72′).
Ma, alla fine, per completare l’opera, risorge il Palestrina e nel modo, per noi meno “doloroso”: a dieci minuti dal novantesimo trova fortuna Fabio Ceccarelli – figlio d’arte e d’amore per la maglia bianca (papà Giancarlo è ancora nei cuori dei tifosi olbiesi)- che da 25 metri lascia andare la sassata. E quella dispettosa sorte che ogni tanto sfida l’arte portierista stavolta sbeffeggia Saraò che si fa trovare impreparato e, dopo un primo stop, la palla salta le spalle e rotola, rotola, rotola, in fondo alla rete: 2-1.
Il tempo di riposizionarsi e parte anche la forte pioggia. Il brutto tempo rischia di diventare il nuovo scenario perfetto per l’incubo della rimonta.
Ma stavolta resta solo un incubo incompiuto. Negli ultimi minuti gli avversari provano infatti a pareggiare, ma il bunker-Olbia fa il suo dovere e al 94esimo termina la gara ed E’ VVVittoriaaaa!
Da segnalare l’episodio che ha visto Peana ammonito nel primo tempo per proteste. Dalla tribuna qualche sostenitore – o pseudo tale – si è lasciato andare tra insulti ed improbabili minacce nei confronti del difensore bianco, che non l’ha certo presa bene. Anche in occasione della sostituzione con Ortega (70′) sono volati alcuni fischi, sormontati subito da più numerosi applausi.
Circostanze, queste, sulle quali ha voluto dire la sua, a fine gara, proprio Pino Scanu in persona. Questo il suo pensiero: “La vittoria è dedicata agli ultras, bravissimi come sempre a sostener la squadra pure sotto la pioggia, sono invece arrabbiato per alcune persone che dalla tribuna hanno criticato troppo. Siamo in un buon momento e abbiamo giocato bene, eppure ogni minimo errore è stato punito. Di queste persone non ce ne facciamo nulla”.
Sulla stessa falsariga Pippo Serreri, che poco prima aveva anche detto: “In casa abbiamo ancora troppo timore, siamo troppo condizionati e talvolta vi sono critiche ingiuste. Sono fiducioso per il derby con la Nuorese, in trasferta giochiamo bene”.
Alla prossima dunque. Sabato 28 marzo, l’Olbia è attesa a Nuoro contro i cugini della Nuorese in una sfida che promette tante emozioni, gli olbiesi saranno anche senza Molino e Peana, entrambi sotto diffida ed entrambi ammoniti. Ma il derby è derby e, con loro o senza, delle sinfonie c’è da scrivere ancora la Nona che, poi a dirla tutta, è pur sempre la migliore.
Paolo Ardovino