OLBIA-GELBISON 3-3
Olbia: Di Chiara; Arboleda (50’ Diallo), Pani, Buschiazzo, Petrone; De Grazia (50’ Luzayadio), Maspero, Biancu (85’ Massouema), Rizzo; Costanzo (85’ Furtado), Ragatzu; a disp.: Ascioti, Della Salandra, Yanovskyy, Cabrera, Islam. All. Zé Maria
Gelbison: Tartaro, Casella, Aprile, Viscomi (62’ Kosovan); Fontanella (46’ Croce), Marcelli, Gallo, De Pasquale (C), Setola; Liurni (62’ Dambros), Golfo (85’ Sognog); a disp.: Colella, Apsits, Accetta, Gigliotti. All. Domenico Giampà
Arbitro: Giovanni Gianni di Reggio Emilia
Reti: 5’ Pani; 35’ Golfo; 37’ Ragatzu, 39’ Costanzo, 49’ Croce; 61’ Liurni (rig).
Note: angoli 5-3; Amm. Di Chiara; rec. +2’/0’

Chi fa da sé fa..TRE per 3.
Diversi mugugni, qualche fischio dagli spalti… Tutto comprensibile e, in qualche modo scontato, ma prendere questo “strabenedetto” punto era più importante di qualsiasi valutazione tecnico agonistica per una partita che, di fatto si è chiusa con il tocco di mano di Buschiazzo e il rigore di Liurni per un “salomonico” pareggio che, alla fin fine, ha fatto comodo anche alla Gelbison.
I Campani, seconda forza del campionato, all’andata ci dettero una sonora nonché indimenticabile lezione.
Finì 3-2 per loro ma la mole di gioco e palloni calciati verso Di Chiara (miglior in campo per noi) furono una caterva.
Sbagliarono persino un rigore.
Ed è più che probabile che mister Zé Maria e i suoi ragazzi abbiano pensato a quella scoppola dell’andata, soprattutto dopo l’ingresso in campo di Croce, l’attaccante che all’andata ci tramortì dopo soli 23 secondi di gara.
Allora fu proprio lui a calciare alle stelle il penalty del 4 gol potenziale. Stavolta ci ha messo qualche minuto in più per segnare il secondo gol della rimonta e, quando si è trattato di calciare il rigore del pareggio ha lasciato l’incombenza a Liurni che oltre a battere Di Chiara, ha risvegliato gli incubi dell’andata nei confronti di Ragatzu e compagni.
Quel che conta è che non abbiamo mancato la salvezza diretta che, non più tardi di 8 giornate fa sembrava una complicatissima utopia.
Rimane il rammarico di aver mollato la 9ª posizione della graduatoria, mentre non sembri fuori luogo l’importanza di chiudere al primo posto del manipolo di compagini 4 mori che, piaccia o no, ci consentono di mantenere, ob torto collo, dopo il Cagliari e la Torres, la terza piazza nell’Isola non solo per tradizione e storia più che centenaria, ma anche per gli attuali valori del calcio isolano.
Un’altra consolazione è quella di aver portato un attaccante (Pasquale Costanzo) in doppia cifra, dieci gol così come un altro giovane talento del vivaio Biancolbiese il pattadese Antonio Demarcus che, nonostante la retrocessione del suo dell’Atletico Uri, in questa sua terza stagione con i giallorossi ha dimostrato il suo indubbio valore.
A proposito di attaccanti e di talenti non può passare sotto silenzio il traguardo delle 91 reti nei campionati biancolbiesi disputati da Daniele Ragatzu.
Non so davvero se lui, scegliendo quel significativo numero di maglia, avesse in mente proprio questo importante traguardo.

Sta di fatto che, oltre all’indubbio apporto messo a disposizione della SUA squadra, con tecnica, classe, personalità e amore per i nostri colori, per il raggiungimento della salvezza, non ha perso il “vizio” del gol, un vizio peraltro, sempre condito da quella inimitabile magia realizzativa che lo rende unico nel suo genere.
Daniele con i suoi 91 gol in campionato, i 2 in coppa Italia ha rinforzato la sua seconda posizione nella graduatoria dei goleador di tutti i tempi dell’Olbiacalcio, dietro l’indimenticabile Gianluca Siazzu che vanta 96 gol in campionato (compresi i 2 della finale scudetto contro l’Aglianese di Massimiliano Allegri) e 2 reti in Coppa Italia.
Sia per Siazzu a cui, a suo tempo venne anche assegnata la maglia numero 100 in omaggio a quel traguardo che, purtroppo, neanche lui ha raggiunto, sia per Ragatzu, qualcuno anticipa i tempi confondendo i numeri.
Persino qualche collega parla del traguardo dei 100 gol raggiunti da Ragatzu. Non è così e non perché lo dico io, ma perché a raccontare la verità sono i numeri che, giusto per completezza, riporto nella sintesi della “Nespolina” delle 8 stagioni disputate in maglia bianca.
Per arrivare a 100 non manca molto e, ce lo auguriamo con tutto il cuore, se non lo lasciamo andare via e ce lo teniamo caro per la prossima stagione, potremmo festeggiare con lui questo traguardo e possibilmente anche qualcos’altro per la squadra che non sia una sofferta e risicata salvezza dell’ultimo minuto come quest’anno.

Ad majora Ragatzi
E come sempre OlèOlbiaOLè
Tore Zappadu