No, mi dispiace No
Non condivido
Non è così che ti vorrei
Senza più entusiasmo
La VITTORIA è una bella donna
che la conquista
Soltanto chi la cercherà
Con più OTTIMISMO

OLBIA-TERAMO 0-0
Olbia (3-4-1-2): Ciocci; Brignani, Boccia, Emerson (85’ Manca); Pisano, La Rosa, Lella, Pinna S.,; Biancu (69’ Chierico); Udoh (69’ Mancini), Ragatzu; a disp.: Van der Want, Sanna, Giandonato, Perseu, Belloni, Occhioni, Finocchi, Renault , Saira. All.: Canzi
Teramo (3-4-3): Perucchini; Soprano, Codronaz, Iacoponi; Lombardo (90’ Hadziosmanovic), Arrigoni, Fiorani (79’ Forgione), Mordini; Malotti (46’ De Grazia), D’Andrea, Rosso (46’ Bernardotto>79’ Rossetti); a disp.: D’Egidio, Agostino, Furlan, Viero, Papassero, Cisco. All.: Guidi
Arbitro: Enrico Gemelli di Messina
Note: angoli 3-3; amm.: La Rosa (diffidato salta Pontedera) Udoh (diffidato salta Pontedera), Pisano;  rec.: 0+3’.

Altro pareggio senza colore, per  un’Olbia formato 2022 assolutamente mediocre: 13 punti nelle 14 gare del nuovo anno. Due sole vittorie (con Lucchese ed a Modena) 5 sconfitte (di cui 4 in casa. Ancona, Cesena, Reggiana e Pescara) e 7 pareggi, abbiamo segnato 10 gol, subendone 15.
Insomma, si procede a vista con la logica del… «tutto va ben madama la marchesa».
Ed ancora una volta, dopo l’ennesimo deprimente risultato sentiremo parlare di prestazioni discrete se non persino buone, sfortunatamente (?) non in sintonia con il risultato.
L’Olbia di oggi, anzi, l’Olbia di questo “duemila ventidue” è semplicemente una squadra… triste e demoralizzata. Sempre sull’orlo del “vorrei ma non posso”, quando non anche della “cazzata” difensiva che, immancabile in ogni partita, ci può costare carissima. Mano mano che andiamo a finire questa “deludentissima” stagione, si staccano, uno alla volta, i petali della speranza di raddrizzare la sorte per mantener fede agli obiettivi prefissati ad inizio campionato.
Il penoso primo tempo con Teramo, dove non azzeccavamo un passaggio decente, restando impacciati, disordinati e confusi, buttando al vento diecimila palle delle ripartenze, porta sui taccuini semplicemente il tentativo di Ragatzu (il Giovanni Battista che predica nel deserto) che impegna Perrucchini in volo plastico e smanacciata in corner.
Poveri Noi, ma scarsi, molto scarsi anche i nostri dirimpettai, arrivati ad Olbia con l’unico intento di chiudere a doppia mandata il loro portone difensivo, sperando magari di sfruttare il nostro “immancabile” svarione difensivo.
Eh sì, di questi “svarioni-cazzate” ne abbiamo confezionati due:
-al 82’ quando Di Grazia scorrazza nel pascolo brado, lasciato scoperto dai nostri tre centrali, con il pallone perfetto per una coltellata alla “Macedonia”… il suo sinistro da dimenticare, visto che non ha niente a che vedere con la stilettata di Trajkoviski;
-al 91’ Luca “Gladiator” La Rosa inciampa sul pallone e col pensiero e regala un assist all’inserimento di D’Andrea che, prima di arrivare in area, viene fermato, fortunatamente e con precisione millimetrica da Brignani, il miglior Bianco splendente in questo brutto pomeriggio primaverile.

Oddio, per le chiacchiere da bar, qualche occasione l’abbiamo avuta per passare.
Anche in questo caso, quelle rimaste nella memoria del notes sono due sortite:

-al 72’ Mancini con il mancino a mezza altezza, controlla bene un traversone di Emerson, si libera della marcatura di Soprano ma, a due passi, dal lungagnone Perrucchini si mangia l’occasione della vita, calciando fuori;
-al 78’ Pisano dalla destra azzecca la palombella per il destro di Pinna che tutta solo spiazza a supera Perucchini, ma incoccia il palo lontano e non schioda il risultato.
Adesso, con quattro “petali”, del fiore della speranza, a disposizione in due gare fuori (Pontedera e Fermana) e due al Nespoli (Pesaro e Grosseto), ci giochiamo semplicemente la… Salvezza.
All’andata con queste 4 squadre, a campi invertiti, con 2 vittorie un pari ed una sconfitta nel finale a Pesaro, abbiamo conquistato 7 dei 12 punti a disposizione.
Se dovessimo, per un felice caso della sorte, ripeterci a quel livello, arriveremo a 45 punti che, comunque, ci liberano dall’angoscia dei playout.
Ma, sarà complicato che questo avvenga, perché quella Olbia di dicembre era diversa, molto diversa da quella di oggi.
Come ho scritto all’inizio richiamando i versi (riveduti per l’occasione) de L’Ultima Poesia di Gianni Bella, senza Voglia di Divertirsi giocando… non andiamo da nessuna parte.
Ad Majora Ragazzi… sprigionate, dunque il vostro Sorriso, apritevi all’Ottismo, ritrovate l’Entusiasmo in questa ultima decisiva sfida per la sopravvivenza della categoria…. Sapendo che “se ti chiudi fugge via….
Anche l’ultima poesia”
…. IN CULO ALLA BALENA,
Tore Zappadu