GIANA ERMINIO-OLBIA 0-0
Giana Erminio (3-5-2): Zanellati; Perico, Bonalumi, Montesano; Barazzetta (67’ Priola), Rossini (46’ Corti), Pinto, Palazzolo (67’ Capano), Zugaro (80’ De Maria); Maltese (67’ Dalla Bona), Perna. A disp.: Acerbis, Finardi, Marchetti, D’Aniello, Benatti, D’Ausilio, Marcandalli. All.: O. Brevi.
Olbia: Tornaghi; Pisano (70’ Arboleda), Altare, Emerson, Cadili; Lella (46’ Biancu), Ladinetti (70’ Cocco), Pennington, Giandonato (77’ La Rosa), Ragatzu, Udoh. A disp: Van der Want, Dalla Bernardina, Demarcus, Pitzalis, Occhioni, Secci. All. M. Canzi.
Arbitro: Fabio Pirrotta di Barcellona Pozzo di Gotto
Note: corner  4-3 per Giana; rec. 0’+4’; amm. Bonalumi (G), Lella, Altare, Ladinetti (O); espulso Montesano (G) al 54’. 54’: Calcio di rigore parato a Ragatzu dal giovane portiere Zanellati.

Erano in 10 contro 11 e l’occasione più ghiotta per raggranellare i due punti l’hanno avuto proprio loro, i ragazzi di mister Brevi all’87’ quando Corti insiste nel tackle, con un Altare distratto, e arrivato solo davanti a Tornaghi cincischia malamente perdendo un’occasione grande come una casa.
Inutile girarci intorno: è la seconda volta che in superiorità numerica, non siamo in grado di chiudere la partita a nostro vantaggio, per la semplice ragione che non riusciamo ad imbastire una sola azione che una, per superare gli avversari. E, in sovrappiù, in entrambe le occasioni abbiamo fallito persino il rigore decisivo, prima la imperizia di Udoh contro il Como, oggi la cattiva giornata di Ragatzu che, alla fin dei conti, ci sono costati 4 stramaledetti punti.
La lettura di questo deludentissimo girone di andata ha probabilmente due tipi di interpretazione. Visto che su 16 gare ne abbiamo impattato 9, record assoluto in coabitazione con la Virtus Verona in tutta la serie C, siamo una delle squadre che perde di meno, perché nel girone, occupiamo la sesta piazza in questo speciale spezzone di classifica, seppur ex-aequo con Alessandria, Lecco, Pro Patria e Grosseto. E questa è, obiettivamente, la “serenata” che ci viene propiziata ad ogni fine gara, visto che pur essendo un’eterna incompiuta, a parte alcune clamorose “imbarcate” (Alessandria-Pergolettese-Carrarese: 11 contro 2 i gol a nostro sfavore), abbiamo consumato soltanto due altre sconfitte di misura (contro Pontedera e Pro Patria, giusto nelle due prima di stagione).
Ma il controcanto della graduatoria ci dice anche che siamo purtroppo una squadra che non vince quasi mai, due sole volte in un coacervo di confronti sempre da “perenni finali playout” sono, il miglior viatico per la… retrocessione. La gara con la Giana ha confermato tutti i dubbi sulla nostra credibilità. Ogni volta che usciamo dal campo, il conto delle cose che non vanno supera quello delle risultanze positive. Soprattutto se si tiene conto della reale forza dei nostri avversari di turno. Che ci manchino le punte è indiscutibile, tanto che basta una giornata sorta di Ragatzu per farci finire nella disperazione. Ma questa non è l’unica nota stonata del nostro cammino. Che fine hanno fatto, il morale e le condizioni di atleti, fino alla stagione scorsa assolutamente importanti come Lella, Biancu o La Rosa? Ne vogliamo parlare? O siamo davvero convinti che il Giandonato trequartista sia lo stesso che, davanti alla difesa, ci fece fare il salto di qualità incredibile che ci permise di salvare l’intera stagione? A fine gara ci ha colpito l’abbraccio di Brevi con alcuni dei “suoi” ex ragazzi della “sua” Olbia. Il più insistito tra questi convenevoli è stato quello con Luca La Rosa.

Voci di corridoio lo danno molto più vicino alla Giana di quanto non ci faccia piacere…
Il La Rosa che sverna in panchina, per  scelte tecniche, personalmente, ci fa solo tristezza; la sua eventuale partenza per l’ennesimo nostro avversario di turno ci lascerebbe davvero interdetti.
Mercoledì al Nespoli, per la terzultima gara del girone arriva il Lecco che, nonostante non pochi problemi societari, con il 2-0 al Vercelli ha messo nel carniere il terzo posto del girone.
La speranza per noi è che non si tratti di un’altra ennesima attesa, prima della… ennesima delusione.

Ad Majora, sempre e comunque OléOlbiaOlè
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