Questo è il 5° confronto tra Olbia e Modena, dei precedenti raccontiamo alla fine perché questa undicesima puntata di un campionato agguerritissimo ha avuto finora, per l’Olbia, una sola unica costante quella di “incontrare” le avversarie di turno nel loro momento di miglior spolvero.
Quel che ha saputo fare questo Modena a Pescara, squadra di pari lignaggio, martedì scorso è stato davvero impressionante.
Ha vinto, meritatamente, una gara che non è mai stata in discussione vista la superiorità dei Canarini.
In vantaggio dai primi minuti, grazie ad una “fiammata” del nostro ex RobertONE che, con una sgroppata sulla sinistra lacera la difesa del Pescara e, appena entrato in area, regala a Mosti un pallone che, il trequartista toscano, deposita tranquillamente in rete.
Sia a Pescara che a Viterbo, nella giornata precedente, si sono evidenziate forza e consistenza di un organico che, dopo i 20 acquisti del calciomercato, può contare su alternative di grande valore in ogni ruolo e per ogni reparto.
Ha un’età media di 27,2 anni, la terzultima come anzianità.
Finora ha utilizzato 25 giocatori, riuscendo di volta in volta a sopperire ad assenze importantissime come quelle di Ogunseye per le 3 giornate di squalifica, Marotta (altro nostro ex agli esordi tra i professionisti) fermo per infortunio, anche lui da tre giornate, poi ancora Bonfanti, il capocannoniere della squadra con 3 gol, Ingegneri e Duca per diverse indisponibilità.
Martedì a Pescara, per la prima volta da titolare ha schierato, accanto ad Ogunseye, l’attaccante Romeo Giovannini, lo scorso anno al Carpi (37 presenze, 5 gol e sei assist), in sintesi: un 2000, l’unico schierato tra gli 11 a Pescara, un vero talento emergente e corteggiatissimo nel Calciomercato, che è stato davvero una spina nel fianco della difesa abruzzese, procurandosi anche il rigore decisivo per i 3 punti.
Il Modena gioca in maniera speculare (4-3-1-2) al rombo dell’Olbia.
Hanno 3 soli giocatori sempre presenti: Gagno (24 anni) in porta, Pregreffi (33 anni) al centro della difesa e Gerli (24 anni) nel ruolo di play e metronomo, davanti alla difesa.
Un po’ come i nostri 3 punti fissi di Ciocci, Emerson e Chierico.
Hanno segnato 15 volte, oltre ai 3 di Bonfanti, hanno 5 atleti (Marotta, Minesso, Mosti, Ogunseye, Scarsella) con 2 gol e due giocatori (Armellino e Ingegneri) con una rete.
In sintesi 8 marcatori, rispetto ai 7 nostri autori dei 16 gol.
Loro hanno usufruito di 4 rigori: 3 a segno, di cui due, quelli siglati da Ogunseye e Marotta, decisivi per i 3 punti con Pescara e Lucchese, e gli altri 2 (uno trasformato da Mosti, l’altro sbagliato da Tremolada) entrambi nella vittoria casalinga (2-0) con la Viterbese.
Subiscono poco (con 8 reti al passivo, sono di fatto la quinta miglior difesa del campionato, hanno completato anche 4 clean sheet).
Nella loro rete sono finiti 2 dei 3 rigori al passivo.
Strana “analogia” con il nostro cammino: i due gol della sconfitta con Montevarchi, sono arrivati per madornali errori tecnici di Ciofani ed Azzi che, entrambi di testa, hanno confezionato due veri e propri assist per Mercati e Jellow, dopo che i canarini erano passati in vantaggio.
Questa sconfitta con Montevarchi, ha infatti una straordinaria similitudine (una specie di fotocopia) con la nostra a Lucca.
Comunque, ancora più clamorosa la papera di Pergreffi nell’altra prima sconfitta della stagione con Entella. L’esperto difensore bergamasco, in fase di impostazione dal basso, serve invece l’accorrente Magrassi che si invola tutto solo e batte Gagno assolutamente incolpevole..
Insomma, 5 gol su 8 erano proprio evitabilissimi e le due uniche sconfitte finora subite, il Modena se l’è proprio cercate.
Oltre i 3 rigori, nei loro 12 gol siglati su azione, ben 7 arrivano da incursioni sulla fascia destra (Azzi e Mosti i più produttivi).
Per esempio lo 0-4 di Fermo è maturato con: un gol di testa con Scarsella cross di Azzi, un servizio di Mosti che dà l’assist per il gol di Minesso nell’area piccola, un corner di Di Paola per la testa di Ingegneri ed infine, un ultimo tocco di Giovannini, dopo un’azione corale, che consente al destro di Armellino, di battere il portiere per il 4-0 finale.
Mosti ha collezionato 3 assist, propiziando anche il terzo gol stagionale di Bonfanti, che ha avuto gioco facile a cacciare in rete il pallone respinto dal portiere della Viterbese sulla bomba dal limite calciata dal trequartista toscano.
Nelle 8 gare con segnature, in 6 occasioni il Modena ha segnato per prima vincendone 4, pareggiando con Reggiana e perdendo con Montevarchi; invece nelle due gare in cui è andata in svantaggio ha perso con Entella e vinto con Cesena.
Buona partita a Tutti.
Tore Zappadu
AMARCORD
“La nostra Prima Volta è stata Tragica… ricordo quella volta era domenica…” ed un certo Signor Turpin di Trieste che mai prima di allora e, fortunatamente, mai neppure dopo ebbe ad incrociare il suo fischietto in una nostra partita, ci confezionò un “presente” speciale: 3 rigori contro nell’arco 27 minuti; una Tragedia, più che un record.
Alla fine: sconfitti per 4-1.
Era l’8 ottobre del 1972, eravamo appena alla 4ª giornata del terzo anno dell’era De Petrillo. Quella fu anche l’ultima stagione con l’indimenticabile allenatore pisano, ma anche la meno prodiga di soddisfazioni: finimmo al 15° posto in classifica con 32 punti in 38 gare, il minimo di quel, comunque, magico triennio.
Nelle prime tre gare, avevamo perso con il minimo scarto (0-1) a La Spezia, vinto in casa con Viterbese (2-0) e pareggiato (0-0) ad Empoli.
In settimana avevamo dovuto fare a meno dell’apporto di Mario Casini arrivato dal Parma nel mercato estivo, per sostituire un insostituibile Eliso Croci. Oltre a Croci, da quell’Olbia dei record della stagione 1971-72, quando finimmo al 9° posto in classifica (un record: mai così in alto in tutta la C unica), avevamo perso anche un fortissimo terzino sinistro Ceccotti e, su tutti, il nostro compianto Idolo Angelo “fedale” Caocci.
Comunque sia, a Modena per quel primo storico incontro, eravamo in emergenza, e per sostituire l’assenza di Casini, De Petrillo si affidò ad un esordiente Francesco Specchia, di fatto una meteora (due sole presenze e 110’ giocati in totale) nella nostra storia calcistica.
I tre rigori, tutti nei primi 45’, li calciò tutti dentro la rete di Bruno Orazi, Giuliano Boscolo, attaccante veronese, arrivato in quella stagione dal Padova con cui aveva segnato 13 gol.
Boscolo anche il quarto gol ad inizio ripresa, subito dopo che “Piccione” Guspini aveva provato a riaprire la sfida, con il suo mancino che, comunque, ci regalò quantomeno il gol della bandiera.
Ricordo che Guspini, al rientro ad Olbia, più che parlarmi del suo gol, si soffermò molto sulle… “gesta” dell’arbitro triestino.
Al ritorno del Nespoli, pareggiammo 1-1 con il vantaggio di Marongiu al 53’ ed il pareggio di Silvano Colusso al 72’.
Gli altri due incontri finora disputati, nela campionato successivo, si svolsero prima al Nespoli, alla 8ª giornata il 4 novembre del 1973, e il ritorno a Modena il 31 marzo 1974.
Una vittoria ciascuno, per noi fu un 2-1 con reti di Ermanno Beccati e l’immancabile Franco “Pelè” Marongiu (nella foto a fianco) per noi e per i canarini segnò Mauro Melotti.
Al ritorno fu un secco 2-0 per loro con doppietta di Maurizio Pagliacci.
A fine stagione, in quel giugno del 1974 noi retrocedemmo (alla guida in panchina prima Antonio Colomban poi Luigi Milan), mentre il Modena, curiosamente, concluse quel campionato al 7° posto con 41 punti in 38 gare: tutto esattamente come l’anno precedente.