ENNESIMA PRESTAZIONE DA
DIMENTICARE
Monza-Olbia 3-0
Monza: Liverani, Caverzasi, Negro (73’ Trainotti), Riva, Origlio, Giudici, Guidetti, Perini (61’ Galli), D’Errico (91’ Tomaselli), Mendicino (61’ Cogliati), Cori. A disp.: Del Frate, Carissoni, Palesi, Forte, Padula, Ponsat, Adorni. All.: Zaffaroni.
Olbia: Aresti, Pinna, Leverbe, Iotti, Pisano (51’ Manca), Pennington (51’ Geroni), Muroni, Feola, Biancu (46’ Vallocchia), Ragatzu, Silenzi (76’ Senesi). A disp.: Van der Want, Cotali, Vasco Oliveira, Murgia, Choe, Mossa. All.: Mereu
Arbitro: Paolo Bitonti (Bologna).
Reti: 20’ Guidetti, 50’ D’Errico, 77’ Trainotti
Note: corner 3-7; Amm.: Vallocchia; Recupero: 1’, 3’. Spettatori 1200 circa di cui 562 abbonati.
Buone Vacanze, Ragazzi.
È da un po’, che ve le siete prese.
È da un po’, che ve le abbiamo augurate.
Epperò, e nonostante tutto, mai ci saremmo aspettati un finale così travolgentemente… deludente.
Lo scorso anno terminammo alla grande, chiudendo con enfasi e prestigio, un campionato complesso, iniziato stupendamente, contornato da una viacrucis intermedia e concluso come e meglio dell’inizio. Lo scorso anno, di questi tempi salutammo tutti l’arrivo profetico di Mastro Bernardo, autore principale della nostra rivoluzione copernicana.
Ed Oggi?
Lacrime ed amarezza.
Abbiamo solcato il Brianteo con l’ennesima prestazione da “oggi le comiche”. Una difesa colabrodo, dove sui piazzati nessuno marca nessuno e dove, con una leggerezza suicida regaliamo persino un gol unico (rigore ad “undici”, da tre metri di distanza) che, nessuno, vede più manco nei film di cineteca.
Vestiamo la maglia bianca, ieri, forse per l’occasione, del tutto nera (ed è la prima volta che ne sono felice), e abbiamo la nostra piccola grande storia; sappiamo di non essere il Real, ma, a modo nostro, ci siamo sempre sentiti anche noi delle “meringhe”. Perché da queste parti amiamo giocare bene, vedere i nostri ragazzi che si e ci divertono, dando tutto se stessi e dimostrando di sapere vincere o perdere, sempre con la stessa dignità.
Stavolta non è andata esattamente così.
Questa volta, non siamo neppure in grado di godere per una salvezza, comunque, meritatamente conquistata.
La somma finale delle prestazioni è pesantemente negativa.
Con 52 reti subite abbiamo la quartultima difesa del campionato (la peggior settima di tutti i gironi della serie C), con 39 reti all’attivo abbiamo il quintultimo attacco del nostro girone, pur disponendo di uno dei più fantasiosi e imprevedibili goleador. E, pur dovendo registrare non poche attenuanti (quella di Ogunseye è stata, oggettivamente, gigantesca), non si può tralasciare il fatto che per 17 giornate abbiamo messo in campo il peggio di noi.
Siami sani, e proviamo a smaltire la bile.
Ma prima ancora che alle ferie, dobbiamo pensare al futuro.
E, onestamente, mi auguro che questa pausa (di riflessione e di ristrutturazione) estiva si concluda meglio di quella dello scorso anno.
Proviamo a ricordare, com’è andata.
Venduti: Alessandro Capello al Padova (33 presenze, 12 gol all’attivo goleador principe sui 43 complessivi della squadra e promozione in serie B); Daniel Kouko all’Albinoleffe (29 presenze, goleador principe con 5 gol sui 34 complessivi della sua squadra, arrivata ottava con ingresso nei playoff).
Arrivi: in estate Davide Arras (12 presenze, 210 minuti giocati, zero gol); Christian Silenzi, arrivato a gennaio (14 presenze, 743 minuti, 1 gol all’attivo).
C’è, ad onor del vero, prima di ogni altra cosa, la decisione da prendere sul timoniere.
Mastro Bernardo da Triei ha fatto per intero il suo dovere, con tutti i pregi e tutti i difetti che gli si possono riconoscere. Sono e resto convinto che se l’Olbia, vuole continuare anche nella prossima stagione questo andamento da “montagne russe”, Mereu possa ancora essere il candidato più adatto ad attutire i colpi e prendersi per intero tutte le responsabilità. È un signore della panchina ed un “governativo” convinto, visto come ha gestito la rosa da “ricchi e poveri” che gli è stata messa a disposizione.
Se invece, il nostro 114° anno di vita, la nostra stagione numero 37 in serie C la ipotizzassimo con un tantino di “brio” in più, forse (anzi) senza forse avremmo bisogno di un condottiero che abbia la stessa fame, la identica necessità e la stessa voglia dei suoi giovani di affermarsi e di vincere.
Oddio, la mia è solo un’idea e, a dirla, non si paga pegno.
Forsanche per questo, nella roulette russa dei prossimi playoff di serie C, mi piace tifare Pisa, visto il non irrilevante marchio olbiese sulla sua panchina.
Ad Majora Ragazzi, nunc et semper OléOlbiaOlé,