CESENA-OLBIA 3-0
Cesena (4-3-2-1): Nardi; Candela, Gonnelli, Ciofi, Favale ( 67’ Calderoni); Steffé, Rigoni (74’ Missiroli), Ilari (82’ Allievi; Caturano, Pierini (74’ Berti); Pittarello (67’ Tonin). A disp.: Pollini, Benedettini, Pogliano, Lepri, Brambilla, Shpendi. All.: William Viali. 
Olbia (3-4-1-2): Ciocci; Arboleda, Pisano (35’ Giandonato), Boccia, Travaglini; La Rosa (69’ Chierico), Lella ( 84’ Perseu), Pinna (46’ Renault); Biancu; Ragatzu, Udoh (84’ Saira). A disp.: Barone, Van der Want, Sanna, Mancini.  All.: Max Canzi.Arbitro: Maria Sole Ferrieri Caputi di Livorno.
Reti: 2’ e 32’ Pierini,78’ Calderoli.
Note: corner 6-8 per Olbia; amm. Favale, Gonnelli, Arboleda; rec. +1’+3’.

No si ni boca acciola!
Complicato far peggio di così. Sarà pur vero che il Cesena  è forte, soprattutto in casa, e che ha un’ossatura di squadra che, neppure con 8 indisponibili, viene scalfita, ma certo che noi abbiamo fatto tutto quello che gli serviva per apparecchiargli la pietanza succulenta della 7ª vittoria casalinga regalatagli dopo appena 1 minuto e 15 secondi.
Probabilmente, la posizione di Pierini sul filtrate di Candela, era offside (nella foto il momento dell’assist di Candela), ma la nostra incapacità di reazione e una “interpretazione” nei 94’ piuttosto fiacca, hanno facilitato il compito degli uomini di Viali.
Anche i sordi avevano sentito parlare delle sortite di Candela e della sua incontenibile forza d’urto sulla fascia destra, figuriamoci noi che lo abbiamo avuto in dote per una mezza stagione appena lo scorso campionato. Pinna, a sinistra non è credibile, ma tutta quella libertà di manovra uno con la sua esperienza e velocità non doveva assolutamente concedergliela. Un primo e 15 secondi: palla al centro e prestazione compromessa. Con l’ingresso di Renault, il “cavalluccio marino” ha smesso di saltellare su quella fascia.
In semi rodaggio Arboleda nell’opposto quarto di campo, che è solo un antico ricordo delle “discese ardite” sulla fascia e mai nessuna “risalita” dalla retroguardia in cui a turno Favale e Pierini e, nel finale, Calderoni lo hanno circoscritto in una sorta di permanente calvario che ne ha limitato la sua proverbiale verve agonistica.
Con timidezza e approssimazione, ci abbiamo anche provato, ma loro hanno sempre mantenuto le redini del gioco e il copione dell’incontro sul piano più congeniale alle loro caratteristiche. Senza Brignani, Noi siamo una “mezza difesa”. E se nella fascia sinistra, abbiamo subito toppato, e sulla destra penato in ogni occasione, al centro siamo andati ancora peggio: poco e male il rendimento di Capitan Pisano, peggio ancora Boccia su Caturano.
A centro campo: solo loro creavano gioco finalizzato alla ricerca della; mentre il nostro giro palla al meglio finiva in calcio d’angolo. Una volta il Danielinho, il nostro predicatore nel deserto (Udoh non pervenuto) ha provato a far male, ma la traversa amica dei romagnoli gli ha impedito di festeggiare la sua 150 maglia bianca con la 55ª marcatura in terza serie.
Comunque sia… è andata come è andata la… sfortuna di incontrarla ancora (2 incontri nella nostra storia, 2 sconfitte)… ma non abbiamo il tempo di piangerci addosso.
Mercoledì ritroviamo l’Ancona. All’andata gli regalammo le due reti, in quel “periodo cupo e buco” della nostra retroguardia… Adesso basta con gli scherzi, raccogliamo i cocci, recuperiamo il feeling e riproviamo a “ritarare” la nostra linea maginot difensiva, con le persone giuste al posto giusto.
Siami sani, ad Majora come sempre, OlèOlbia Olè,
Tore Zappadu