Olbia-Arzachena 2-1
Olbia: Aresti, Pinna, Leverbe, Iotti, Cotali, Vallocchia, Muroni, Feola, Murgia (67’ Biancu), Ragatzu (86’ Choe), Senesi (75’ Silenzi). A disp.: Van der Want, Manca, Dametto, Pisano, Vasco Oliveira, Pennington, Geroni. All.: Bernardo Mereu.
Arzachena: Ruzittu, Arboleda (88’ Peana), Sbardella, Piroli, Trillò (88’ Musto), Nuvoli, La Rosa (59’ Bertoldi), Casini (65’ Lisai), Curcio, Vano, Sanna. A disp.: Cancelli, Maestrelli, Peana, Esposito, Cardore, Aiana, Taufer, Varricchio. All.: Mauro Giorico.
Arbitro: Alberto Santoro (Messina).
Reti: 36’ Senesi, 42’ Ragatzu, 67’ Curcio
Note: corner 7-4 per Ol; Espulso: 94’ Vano per aver dato una gomitata a Vallocchia. Amm: Murgia, La Rosa, Pinna, Muroni, Ragatzu, Van der Want, Arboleda, Nuvoli. Spettatori: 2200. Recupero: 2’ pt, 5’ st.

Primo Gol di Senesi Secondo gol di Ragatzu

Per stare in pace con te stesso e col resto, puoi provare a Volare, lasciando a terra te stesso. Umili, quanto basta, bravi quanto serve: prossimi alla agognata meta (la Salvezza), belli da morire (nel primo tempo), bravi da ammirare (nella ripresa).
Il derby numero Dodici con Arzachena, si chiude con una splendida e meritata vittoria dei nostri “ciuanotti” in maglia bianca.
Ciuanotti sì, perché questa è anche la vittoria della… primavera.
Giusto per la cronaca, questa l’età media messa in campo dalle due “cugine” smeraldine: 22,5 anni l’Olbia, 27,1 l’Arzachena. E che gli anni di onorata militanza contino (e tanto) lo si è visto nella ripresa, quando l’ardore e la grinta (talvolta anche ruvida) dei verdi di Giorico, hanno rischiato di interrompere il sogno della nostra “vendetta” atteso da cinque mesi. Troppo bruciante quello 0-3 dell’andata, quando una prestazione. insipida e “nullafacente” dei nostri ragazzi fece crollare molte della nostre “giovanili” certezze, visto che inaugurò un periodo buio di “trasferte” tutte di “nero” vestite.

Gol di Curcio

Gol annullato-Fuorigioco di Sanna-

Secondo Gol annullato-Offside di Vano-

Quella lezione ci è stata di monito e stavolta, i Mereu Boys, hanno saputo stringere i denti nelle difficoltà ed hanno concesso il meno possibile ad un attacco che, durante questo torneo ha mostrato tutto il suo valore. Alla fine, davanti ad Aresti erano sempre non meno di quattro, ma l’Olbia attuale ha trovato una più accettabile caratura difensiva proprio negli ultimi tempi; dopo il rocambolesco 4-3 (per noi) con Gavorrano, abbiamo disputato 7 gare, vincendone 2, pareggiandone 3 e perdendo altrettante, ma tutte con il minimo scarto: 1-0 a Piacenza, Pontedera e Siena. Meglio non dimenticare che, contro la scatenata Carrarese di questi tempi (11 gol nelle ultime 4 partite), Aresti venne battuto solo al 94’ per un pareggio che, comunque, probabilmente ci andò troppo stretto.
Probabilmente è proprio questa tranquillità difensiva, facilitata da una impermeabilità di un centrocampo tra i migliori del girone, che ci ha consentito, come dicevamo, di arrivare vicinissima alla meta. Con ancora 8 gare da disputare (recupero con Arezzo compreso) e 5 gare in casa, non è utopia sognare una meritatissima e potenziale salvezza. La classifica è oggettivamente molto corta, ma nonostante il confuso calendario, nel quale difettano ben 8 partite ancora da recuperare, è una certezza il fatto che la 16ma squadra (l’ultima da invischiare per i playout) è più lontana da quota 30 di quanto noi lo siamo da quota 40, livello probabilmente già sufficiente per la salvezza matematica.

Comunque, visto che le ambasce per il futuro prossimo, sono più diradate, torniamo a parlare di questo bel derby.
Sono stati tutti davvero molto bravi.
Tra i tanti stavolta ne scelgo due che mi hanno colpito tantissimo. Il primo è Cotali. La sua crescita esponenziale lo ha portato a diventare pressoché insuperabile in quella zona del campo. Non uno che uno, dei cross insidiosi degli ospiti è stato calciato dalla sua area di competenza. Ed in sovrappiù, il suo contributo alla fase offensiva non è mai mancato per tutti i 97’. Davvero il Concesiano Matteo, settantaquattro partite tutte (eccetto una) da titolare, è ormai un roccaforta indiscutibile del nostro scacchiere.

L’altro talento che mi ha impressionato è Vallocchia. In campo, oltre ad una classe cristallina, mette in mostra un sinistro avvolgente con il quale dimostra di saper fare qualsiasi cosa. È stato bistrattato per tutto l’incontro, subendo di fatto la metà di tutti i falli che sono stati fischiati nella gara, fino all’ultimo secondo di gara con la gomitata di un iper- eccitato Vano punita giustamente con l’espulsione. Lui, nostro motorino, non ha sembrato mai in affanno, ha sempre tenuto botta e, soprattutto nei primi 45’ ha fatto lo “splendido”. Davvero divino il suo mancino al 29’: servizio a mezzaria in spaccata laterale, a Feola che di testa spediva di poco alto una delle nostre prime occasioni da rete.
Questa con Arzachena era, calcisticamente parlando, l’insidia più grande che dovevamo superare da qui alla fine. Perché una cosa sono le partite, altra cosa i Derby. Paradossalmente lo ammettono anche i fortissimi tifosi bianchi nel loro striscione catartico esposto durante questa meravigliosa festa di sport, quando per “snobbare” i cugini raccontano una piccola bugia: “i Derby sono altri..”.
No, no i derby sono questi, anche questi, giocati contro un degnissimo avversario, imbottito di nostri “amati” ex, e di un figlio di Olbia e dell’Olbia come Luca La Rosa che, fortunatamente per noi, non era nella sua “serata” migliore. Insomma lo schiaffo dell’andata è stato, sportivamente parlando, ridimensionato. Ed ora la classifica ed il nostro domani si fanno più leggeri ed esuberanti. Poco importa se ci attendono prove di fuoco come Alessandria, Livorno o Viterbese.

Per noi, ADESSO, è tutto oro quel che luccicherà. Perché quando si è giovani e bravi, nessun ostacolo è invalicabile. E se il nostro giovane e simpatico Presidente parla già di playoff, nessuno scandalo. In fondo è pur vero che Noi, piaccia o no agli “altri”, saremo Sempre Giovani come Stanotte.
Ad Majora ragazzi, et nunc et semper OléOlbiaOlé,
Simprie