Vigilia tormentata dai dubbi, dalle certezze negative e da cattivi presagi.
La 32ª di campionato, in trasferta a Montevarchi per giocarci la più importante sfida salvezza della stagione, si apre sotto una cattiva stella. Cominciamo dall’inizio, visto che il Giudice sportivo ha, come previsto, squalificato Brignani, Emerson e Ragatzu e quindi andiamo a giocarcela senza tre titolari di peso specificio oggettivamente molto, ma molto importante.
Mancano due centrali difensivi e, con molta probabilità assente anche Travaglini che non si è ripreso dalla brutta botta alla spalla.
Probabilmente Occhiuzzi utilizzerà Sperotto al posto di Emerson, visto che, in carriera, ha giocato spesso in quel ruolo, a sinistra al suo posto potrebbe giocare Fabbri.
Sarà comunque complicato mantenere domani lo schieramento a 3 in difesa, vista la carenza di alternative.
Così come con tutta probabilità rinunceremo al tridente offensivo, schierando solo le due punte Nanni e Contini, rinforzando il centrocampo con La Rosa e Incerti dall’inizio.
Comunque sia non sarà una partita semplice.
Va ricordato comunque che in questa stagione, già in un’altra occasione, giocammo senza Danielinho, per un malanno fisico.
E l’avversario non era certo dei più abbordabili, visto che si trattava dell’Entella a Chiavari.
Per fortuita coincidenza in quella gara era assente anche Brignani, fuori per tre giornate causa infortunio.
Si giocava l’8ª di ritorno e noi, come amalgama, condizione e risultati, eravamo in un’altra dimensione, quella del “poco o niente”.
Occhiuzzi scelse il modulo a rombo con:
(4) Travaglini, Emerson, Bellodi, Renault
(3) Biancu, Minala, La Rosa

(1) Boganini 
(2) Sueva e Nanni.
Perdemmo 2-1, giocammo piuttosto male, nel primo tempo inguardabili noi, loro sempre in possesso palla, ma davvero molto poco produttivo.
Il primo tempo finisce 1-0 perché Zamparo al 36’ spolvera il sette di Gelmi assolutamente immobile e stordito.
Nella ripresa inseriamo Babbi per Nanni ed Occhioni per Boganini, miglioriamo soprattutto nell’approccio propositivo e da una mini sequela di corner Bellodi di testa pareggia grazie al solito magistrale angolo di Emerson.
Non basta, perché Minala (vi ricordate?) in un’incursione dentro l’area procura un rigore che potrebbe rappresentare il miracolo di un sorpasso incredibile.
Dal dischetto Biancu (il brutto Biancu del girone di andata) incespica sul pallone, lo scalcia alto verso l’ignoto, e ci rispedisce all’inferno.
Il finale del 2-1 fu soltanto un conseguenza logica della nostra strabiliante bravura a rianimare gli avversari anche nelle loro peggiori giornate.
Questo allora, oggi l’avversario è alla nostra portata, niente di più niente di meno.
Una difesa con Arboleda-Bellodi-Sperotto-Fabbri potrebbe reggere l’urto di un attacco che vale quanto il nostro quando c’è Ragatzu.
Tanto più con la protezione nella mediana di gente come La Rosa e Dessena.
Per il resto molto dipenderà dalla vena di Biancu (quello di oggi rientrato nell’atmosfera umana del talento innato) e il quarto di centrocampo, Incerti per coprire, Zanchetta o Boganini per colpire; con Contini a provare ad imitar Ragatzu e Nanni adibito al duro lavoro sporco dell’uomo d’area.
A scriverlo sembra facile, ma vedremo domani.
Piuttosto non è di sicuro un buon auspicio la direzione di affidata all’arbitro Davide Gandino di Alessandria. Non perché ci sia qualche problema tra l’Olbia e Lui, visto che ad oggi non ci siamo mai incontrati con il suo fischietto.
L’evento, puramente scaramantico, è che proprio Gambino è stato l’arbitro di San Donato-Montichiari del 30 novembre scorso alla 16ª di andata, un derby nel derby perché anche il San Donato gioca nel Brilli di Montichiari.
Quella è stata l’Unica vittoria casalinga del Tavarnelle fino ad oggi, e fu un netto 3-1 con reti di Ubaldi, Russo e Galligani per i gialloblu di Buzzegoli.
Certo la Can avrebbe potuto fare una scelta terza tra le tante a disposizione, ma così è anche se non ci… pare.
A far gli scongiuri si perde tempo, ma ogni tanto se di tempo ce ne avanza un po’ tanto vale sprecarne qualcuno collettivo e che si di buon effetto.
Ad Majora Ragatzi, restituiteci il SOGNO,
Tore Zappadu