OLBIA-CARRARESE 4-1
Olbia (4-3-1-2): Ciocci; Pisano (59’ Pinna S.), Brignani, Emerson, Travaglini; Lella (82’ Demarcus), Giandonato (59’ La Rosa), Chierico (46’ Palesi); Biancu (76’ Occhioni); Ragatzu, Mancini. A disp: Barone, Van Der Want, Renault, Boccia, Belloni,. All: Max Canzi.
Carrarese (4-3-1-2): Vettorel; Grassini, Kalaj, Khailoti, Semprini; Pasciuti, Luci (46’ Tunjov), Battistella (71’ Mazzarani); D’Auria (46’ Bramante); Energe (78’ Figoli), Doumbia (60’ Giannetti). A disp: Mazzini, Capponi, Imperiale, Girgi, Rota, Bertipagani. All: Antonio Di Natale.
Arbitro: Domenico Mirabella di Napoli
Reti: 15’ e 39’ Lella; 48’ Emerson (autogol); 56’ Mancini; 68’ Brignani.
Note: angoli 3-3; amm.: Giandonato, Kalaj, Mazzarani; al 62’ esce per un infortunio alla testa e conseguente sanguinamento del naso, rientra dopo 5 minuto con una vistosa fasciatura al setto nasale; espulso Pasciuti al 77’ per un fallaccio abbastanza pericolo su Lella; rec.: 0+5’.

Quanta Grazia… San Simplicio!
Cinque gol, al Nespoli, l’Olbia del secondo millennio li aveva fatti solo la stagione scorsa, che poi era di fatto il 24 febbraio scorso, con la Prosesto. Ma in quella occasione tutte e cinque le nostre reti finirono alle spalle del portiere avversario, in quella gara era Alessandro Livieri.
In questa circostanza, la “perla” di Emerson una svirgolata del suo eccelso mancino, è servita a “beffare” il suo giovane compagno portiere, Giuseppe Ciocci che, stavolta, avrebbe davvero meritato di chiudere senza prendere reti, perché ogni volta che se l’è vista con in pur bravi avversari ha sempre saputo opporsi con maestria ed attenzione.
Peccato… questo svarione difensivo è l’unica pecca di una partita giudiziosa e finalmente “delineata” in ogni reparto con il cuore, i polmoni e, perché no, la classe del gruppo. Poche le sbavature, molte le eccellenze soprattutto di alcuni singoli baciati dal timido sole del primo tempo e persino “benedetti” dalla pioggia di inizio ripresa.
Era una sfida che nessuna delle due squadre doveva perdere, né pareggiare. Entrambe hanno giocato per vincere, a viso aperto mettendo in mostra, a vario titolo, pregi e difetti dell’organico.
Un inizio scoppiettante della Carrarese che, con un D’Auria ispirato ed Energe pericolo costante per Brignani e Ciocci, sembrava in grado di imporre ritmo e regole a lei più congeniali. Pasciuti, D’Auria due volte ed in fine Semprini provavano a percuotere l’amor proprio di Ciocci. Da parte nostra una sola bella azione insistita al 4′ che, con Lella dall’altezza del dischetto un tantino “fuori” tempo, calciava sul portiere sprecando una buona occasione.
Un po’ poco per noi, ma era appena un’avvisaglia di quel che stava per accadere..
Già dal primo quarto d’ora, il caracollare del “Divin Esteta di Quartu” da una parte all’altra del fronte offensivo era premonizione di una giornata da dimenticare per i temuti ospiti. Con un Danielinho in così grande spolvero, sarebbe stato difficile per qualsiasi difesa, figuriamoci per i giovani millennials (pur bravi, anche se abbastanza sbadati) di Antonio Di Natale.
È vero che, per l’assenza di Arboleda e la utilissima attenzione di Bombetta Pisano alla fase di copertura, la nostra fascia destra avanzata è stata pressoché inutilizzata, ma dal un lato le transumanze di Ragatzu anche in quella zona, e dall’altro la straordinaria vena di Christian Travaglini sulla sinistra, hanno fatto pendere la bilancia dell’incontro a nostro vantaggio.
Non a caso tutti i “fastidi” per la resistenza degli azzurri sono arrivati da quella parte del rettangolo di gioco. E al 15′ quando il mancino calibrato dell’ex Caronnese, si poggia sulla testina dorata (oggi le ha prese tutte LUI) del “Nunzio di Santeramo” anche le campane anche della cattedrale Sant’Erasmo in colle, hanno suonato a festa: 1-0
Perché quando Lella è in vena, non ce né per nessuno. Significativa l’espulsione di un Pasciuti che in depressione assoluta, per averlo perso di vista durante il suo costante caracollare verso Vettorel, proprio su un palleggio areo dal ragguardevole tasso tecnico, ha pensato di fermarlo con un brutto fallo rischiando davvero di fargli male.
Bello anche il «beau geste» di Canzi che, così come  avvenne per la doppietta con il Como ad aprile scorso, anche oggi lo ha “ceduto” alla ovazione del “tutti in piedi” pochi minuti prima della fine.
Dopo l’inzuccata del “murgiano di steppa” la gara ha preso una direzione precisa, con l’Olbia che non guarda gli avversari, ma si fa… guardare.
Al 20’ Ragatzu imbecca ancora Lella in area, stavolta il tiro è forte ma di poco fuori.
La partita si fa interessante, fioccano azioni per l’una e l’altra squadra.
E tutto avviene in alternanza: Com’è naturale si sbaglia anche:
-24’ bel piazzato conquistato da Ragatzu, falciato ai limiti dell’out sinistro dell’area da Kalaj, ammonito, ma il suo interno destro verso il sette, è troppo alto;
-25’rovesciamento di fronte e stavolta è D’Auria a mandare alto un piazzato molto simile a quello a favor dei Bianchi;
-29’ Doumbia di testa azzecca la capocciata, ma sbaglia la mira della prima occasionissima per la Carrarese;
-32’ Va in scena l’arte del Divin Esteta, Danielinho entra in area piccola, balzella tra uno e tanti difensori, sempre con la palla incollata ora al destro ora al sinistro, tutti aspettiamo tiro, prima il destr, poi il sinistro (per lui pari sono), tutto bello, troppo bello per essere vero… infatti è proprio sul più bello che il fantasista perde l’attimo o. meglio, gli attimi per calciare ed è così che la più bella azione di tutta la gara… scema come l’incompiuta di Chopin;
-33’ Stavolta è Energe che di testa manda fuori e non sfrutta un buon periodo di pressione dei suoi.
39’ Finalmente entrano in scena, tutti assieme i tre dominus di questa fida del Nespoli: la percussione è tutta di Travaglini che supera due avversari e seppur con il passo allungato, sempre di mancino, impegna pericolosamente Vettorel che respinge, sulla ribattuta è lesto Ragatzu che raccoglie la sfera e la posizione in diagonale verso l’accorrente Lella che sempre di testa firma la sua seconda doppietta in maglia Bianca. 2-0
45’ La Carrarese ha il merito di non mollare e continua, nonostante il doppio handicap, a pressare e premere verso l’area di Ciocci. Accade così che Energe si trovi sul piede una palla “sbucciata” da Brignani, in una posizione splendida, e senza nessuna opposizione, insomma un vero “rigore in movimento”, il giovane attaccante napoletano ha troppa fretta e cicca incredibilmente l’occasione più nitida di tutta la gara per la Carrarese.
La ripresa non delude, anche perché a “rimettere tutto in discussione” ci pensano i cambi della panchina (Bramante per i marmiferi è il più pimpante) e la “cappellata” di sua Signoria Ramos Borges, conosciuto Emerson che proprio su un tiro di Bramante azzarda un rinvio ad effetto che ottiene esattamente l’unico effetto da lui e da noi indesiderato: autogol 2-1 e palla al centro.
Ed a tratti sembra anche che persino la partita sia tornata in dubbio. La pressione ospite sembra sempre dietro l’angolo, alcuni dei Biancos (su tutti Giandonato) sbagliano troppi palloni. Poi per 5 minuti siamo in deficit di La Rosa per le cure e loro… premono.
Ma al 55’ O Senhor Borges, conosciuto Emerson, non ci sta a far la parte del guastafeste e riconcilia il mancino al suo indiscutibile talento e si inventa un lancio di 70 metri a scalare che, nunc et semper, Ragatzu addomestica in acrobazia e scarica su Vettorel che salva rifuggiandosi in corner. 56′ Dall’angolo Giandonato chiama lo schema lungo e appoggia la parabola al di sopra del mucchio a “s’afferra afferra” in area piccola, verso la testa di un isolatissimo Pisano che appoggia bena a Mancini che, sempre di testa, gonfia la rete. 3-1
La partita di fatto finisce qui, almeno per la Carrarese, demoralizzata e spossata dalla dabbenaggine di Pasciuti per il fallo di cui sopra, lasciando in 10 i suoi.
Qualcuno, per esempio il conosciuto Emerson, continua a rimestare parte del fiele per l’autogol e al 68’ dalla zona sinistra del centrocampo assesta un piazzato invitante sul quale Brignani in tuffo realizza, oltre al poker per i suoi, anche la sua prima meritata soddisfazione in maglia bianca. Evidentemente al bravo 23enne difensore lombardo, il Nespoli porta fortuna, visto che questo è il suo secondo gol in 82 partite in Serie C, il primo sempre di testa lo segnò (purtroppo) contro di noi quando militava nel Pisa, conquistando all’ultimo minuto anche  la vittoria per i neroazzurri. 4-1.
C’è tempo anche per vedere respinta dalla traversa una bella stangata di Figoli al 95’.

Poi tutti a casa, chi a gioire chi a meditare…
Grazie Ragazzi, è proprio vero che quando si Vince e si vince bene: Domenica è Sempre Domenica!
Ad Maiora, ora e sempre OlèOlbiaOlè,

Simprie.