Alessandria “monouso” quella di Maurizio Lauro chiamato da poco più di un mese a rimediare una stagione davvero problematica per i Grigi, nel loro 111° anniversario dalla fondazione.
Indipendentemente dagli uomini utilizzati o dal modulo dichiarato, di fatto nelle 7 prestazioni sotto la sua guida, la squadra pur migliorando le prestazioni ed ancor di più i risultati (7 punti, una vittoria, 2 sconfitte e 4 pari) ha assunto prevalentemente un atteggiamento “dimesso” e poco propositivo, sia gare in trasferta che in casa, allo stato dei fatti, non viene apprezzato dallo stesso allenatore .
Lo ha detto chiaramente alla fine della gara pareggiata in casa con Fiorenzuola (grazie soprattutto alle prodezze di Liverani): “Se pensi di giocare basso ma gli attaccanti e gli esterni non raddoppiano e non fanno contrasti, allora c’è un problema e tanto vale rimanere alti e mettere sotto pressione gli avversari.”
Ed in effetti i Grigi, di sicuro preoccupati per la classifica più che deficitaria, in ogni confronto sembrano attendere la proposta di gioco degli avversari e subire l’iniziativa e le fin troppe finalizzazioni verso la propria porta.
A comprova delle dinamiche attendiste oltre al numero dei “tentativi” a rete contro Fiorenzuola: 4 in totale, di cui 2 fuori misura ed 1 gol per i padroni di casa; ben 10, di cui 6 dentro lo specchio della porta compreso il rigore sventato da Liverani ed 1 gol per Fiorenzuola.
Una sola volta sulle 7 prestazioni made-Lauro, i grigi hanno provato a fare la gara e a far registrare il sopravento nelle finalizzazioni ed occasioni da rete.
E’ successo, sempre in casa con Lucchese, in una gara in cui all’inizio entrambe le squadre praticano la pressione alta che, quantomeno all’inizio sembra bloccare la gara e limitare le occasioni.
Al 39’ i toscani mettono in cassaforte il vantaggio, con una splendida iniziativa di Rizzo Pinna, tiro in corsa dentro l’area imparabile per Liverani.
Al rientro dagli spogliatoi Lauro inserisce Lamesta e propone un 4-2 4 n cui proprio il giovane e brillante attaccante torinese diventa il protagonista principale, come ispiratore delle trame offensive che, pur non concretizzandosi nel pari, mettono in affanno gli avversari ed avrebbero meritato miglior sorte.
Ci provano tutti: Cori di testa, Mionic in più occasioni ed in una, sfortunatissimo, al 39’ della ripresa quando la sua “sciagattata” viene smanacciata dal portiere Cucchietti e finisce fuori dopo aver scheggiato la traversa.
In quella gara persa, Alessandria ha usufruito di 9 calci d’angolo a favore e 2 contrari.
Meglio ricordarci che dei 28 gol finora realizzati dai grigi 6 sono stati realizzati su corner (Sini assist man per 5 volte) ed altri 4 con rigori tutti realizzati.
Per completare il ragionamento sugli angoli, detto dello strapotere alessandrino in quell’unica gara (Lucchese) sempre in salita e sempre in attacco; nelle altre sei a gestione Lauro i corner battuti dai suoi ragazzi sono stati appena 11, quelli degli avversari 34, con Liverani, quasi sempre migliore in campo.
Sta di fatto che ad Olbia mister Lauro è intenzionato a cambiar musica ed ha catechizzato per tutta la settimana i suoi ragazzi su questo aspetto.
Il modulo, almeno in partenza dovrebbe essere sempre quello ad Albero di Natale: 4-3-2-1.
Oltre Liverani, quasi scontato il quartetto difensivo:
con Checchi e Sini sicuri centrali, Baldi a destra in ballottaggio con Sabbione e Nunzella a sinistra; i tre di centrocampo con Rota, Nichetti e Speranza con Mionic possibile outsider.
In avanti La Mesta, dopo le difficoltà fisiche dell’ultimo periodo e la bella prestazione contro Fiorenzuola, dovrebbe partire titolare(nella fascia destra) da piede opposto.
Per gli altri due posti in avanscoperta, dovrebbero esserci i metri e il fisico di Sylla, davanti a tutti e la duttilità e la fantasia di Martignago.
Buona partita a Tutti e sempre e solo OlèOlbiaOlè.
Tore Zappadu.
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L’ARBITRO
Costanza
di Agrigento
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Per lui è la prima volta che arbitra ad Olbia anche se, in serie C, lo abbiamo “battezzato” proprio Noi. Fu infatti quell’8 settembre del 2019 che il signor Antonino Costanza di Agrigento fischiettò la sua prima in assoluto in serie C. Eravamo a Pontedera, per lui la gara fu una passeggiata di serenità appena due ammoniti Biancu per noi e Risaliti per loro che, però, nel beccò una in più (e quindi espulsione) all’80’. Per la verità noi beccammo anche un’espulsione, ma dalla panchina, mandando via mister Filippi che, quella volta ( e non solo) si incazzò più del solito forse perché, anche quella volta aveva sbagliato qualche pedina nella formazione. Sta di fatto che perdemmo per 3-2 con due gol loro direttamente da calcio d’angolo: un nostro eurogol di Biancu su punizione da 25 metri ad inizio gara ed una “legnata” di Pennington nel nostro raddoppio. Di quella squadra noi abbiamo “conservato” ancora Biancu, La Rosa e VdW.
Costanza ha arbitrato anche i grigi, ma solo in coppa Italia, in quella stessa stagione, appena un mese dopo di noi in un derby Novara-Alessandria vinto per 1-0 dai grigi, gol di Akammadu allora allenati da Cristiano Scazzola. Di quella Alessandria non è rimasta nessuna traccia in quella attuale. Anche in quella gara, tutto facile 3 ammoniti (2 per Alessandria). Ma tra noi e Costanza c’è stato un altro, ben più piacevole rendez-vous, giusto di questi tempi… a Reggio il 10 dicembre scorso, davanti a 5.600 spettatori, quando strappammo un meritatissimo pareggio in casa delle prima della classe. Anche lì, tutto facile, seppur con qualche curiosità. Infatti all’unico Reggiano ammonito, Cremonesi per fallo ripetuto, si aggiunsero i nostri due diffidati (Incerti per fallo e TRavagkli per aver allontanato il pallone). Nel finale oltre al giallo per fallo tattico a Christophe Renault (a proposito oggi sarà in lista con i Grigi, assieme al gemello Guillaume ed all’altro nostro ex il giovane Perseu) e l’arbitro ammonì anche Maaarten Van der Want che era in panchina per…perdita di tempo. |