“Stiamo attraversando un periodo difficile, ma abbiamo già dimostrato di saperci tirare fuori dai momenti di crisi, dobbiamo compattarci e lavorare. Dall’interno, vedo una squadra che non è certo morta, che si allena con entusiasmo per raggiungere l’obiettivo. Di sicuro non andiamo in campo per perdere, abbiamo 17 punti e non sono arrivati a caso, ma li abbiamo conquistati con lavoro e sacrificio, senza dimenticare che siamo gli unici ad aver battuto il Cesena. Ieri, col mister, ci siamo detti che bisogna lavorare ancora di più e noi giocatori ci assumiamo le responsabilità per gli ultimi risultati negativi. Dobbiamo uscirne noi, insieme alla nostra gente e mi sento di dire che noi giocatori ci assumiamo la responsabilità di questi ultimi risultati e che faremo di tutto per migliorare. L’impegno sarà il triplo del solito”.
Daniele Dessena lancia la sfida al futuro e, come scrive Paolo Ardovino sulle colonne della Nuova, “ci mette la faccia” per garantire che la squadra, questa squadra “non è morta”.
Sabato pomeriggio abbiamo l’occasione a Ferrara contro la Spal, abbiamo ci “giochiamo” la prima chance di questa splendida dichiarazione di intenti. Da navigato e grandissimo giocatore qual è Dessena, rilancia la carica e riassesta l’umore di un “andazzo” che, probabilmente, neppure lo stesso spogliatoio sa spiegarsi fino in fondo.
Difficile ipotizzare una “immediata” resurrezione dal poco o niente di questi ultimi tempi, ma è pur vero, come ricorda anche il grande Daniele, che questa è la stessa OLBIA che ha battuto, e con pieno merito, il Cesena capolista ed è stata finora l’unica in grado di farlo in tutto il girone di andata.
Per questo tutti noi confidiamo nella ritrovata compattezza del gruppo manifestata dal nostro indiscutibile alfiere.
La SPAL che, ci ritroviamo di fronte sabato, è una nostra “nostalgica” conoscenza dei tempi che furono, 10 incontri negli anni della C di Elio Pintus, il patron del sorriso, 1 sola vittoria, 3 pareggi e 6 sconfitte.
Era quella la Spal del mitico Paolo Mazza, con cui LOLBIA intrattenne sempre buonissimi rapporti, visti i non episodici scambi di giocatori (Giuntini, Marongiu, Croci, Beccati) e con cui, come ricordato, abbiamo “consolidato” un ben magro “bottino” segnando 2 sole reti subendone una “marea” di 18.
L’ultima volta visita nell’allora Stadio Comunale del rione Giardino, fu una “disfatta” secco 6-0 con una doppietta Gibellini e Fasolato e, manco a dirlo, 2 nostre autoreti di Stefano Del Nero e Piero Giagnoni.
Curiosa e, scaramanticamente perversa, circostanza, quel giorno era il 22 dicembre 1977, insomma come oggi alla viglia del Natale.
Ma quella Spal allenata da Mario Caciagli, vinse il campionato, noi avevamo in panchina Uzzecchini che era stato riconfermato dopo la buona stagione dell’anno precedente quando arrivammo decimi in classifica, ma venne esonerato e sostituito da Angelo Domenghini che da giocatore-allenatore non poté davvero far molto per rimediare una situazione troppo compromessa.
A fine campionato retrocedemmo, subimmo 67 gol (il peggior risultato di tutte le nostre partecipazioni in serie C) vincemmo solo 6 volte (record negativo in coabitazione con la stagione “monca” del Covid, in cui si interruppe il campionato alla 27ª giornata.
Tornando alla Spal, ci piace ricordare i nostri 2 gol furono segnati proprio da Domingo nell’ultima sfida del ’78 pareggiata al Nespoli per 1-1 e da Eliseo Croci nell’unica vittoria al Nespoli il 30 aprile del ’72.
C’è comunque una significativa circostanza che spiega il “legame” storico tra le due squadre, visto che tra i 18 gol subiti, oltre alle “nostre” due autoreti, si sono anche la doppietta di Franco Pelè Marongiu (nella foto con la maglia della Spal al Nespoli, marca a vista Bruno Selleri) nella prima sconfitta di Ferrara, ottobre del 1969, 4-0 il risultato finale e la firma di Ermanno Beccati nella prima (0-1) delle due vittorie ferraresi al Nespoli nell’ottobre del 1970.
Insomma con l’antica Spal abbiamo lasciato troppo spesso le penne sul rettangolo di gioco, domani dopo 46 anni riallacciamo le fila di un “confronto nuovo” che ci trova claudicanti ed in grande difficoltà su entrambe le sponde.
Loro non vincono una partita dal 26 ottobre (1-0 al Sestri con una efficace punizione di Marco Bertini al 68’) da allora un significativo pareggio a Sassari (1-1) 3 sconfitte di fila tutte di misura ( 0-1 con Rimini, Pontedera, Carrarese) e 4 pareggi, 2 in casa con Ancona (2-2) ed Entella (0-0) e due in trasferta (0-0 a Gubbio e 1-1 col Pineto).
Alla sesta giornata di campionato, quando dopo la terza sconfitta in 6 partite sulla panchina dei biancazzurri arriva Leonardo Colucci al posto dell’esonerato Domenico di Carlo, la Spal aveva 6 punti, 2 punti meno di noi. Oggi i punti di differenza tra loro, penultimi, e noi terzultimi si sono dimezzati: siamo mani e piedi nella palude della che odora di “serie D”.
I prossimi 90’ più recuperi dovranno chiarirci meglio chi tra le due “malassultate” è più pronta a venir fuori dalla sabbie mobili della mediocrità.
Buona Partita a Tutti e “Ki deus la focìa…”
OlèOlBiAOlè, Tore Zappadu.