Tanti ostacoli,
un solo risultato
In una delle stagioni più stravaganti degli ultimi anni la Carrarese, dalla 14ª giornata, pareggio per 1-1 in casa con l’Entella, infila una media di 1,43 punti a partita, con 14 risultati positivi di fila, filotto comprensivo anche del 3-1 casalingo rifilato al Siena, nel recupero della 22ª giornata, giocato il 24 febbraio.
Quattordici gare utili, con uno score di 11 pareggi e 3 vittorie, con un bottino di 20 punti che equivale al quasi al 53% dei 38 conquistati nelle 31 gare disputate.
In quel lasso di tempo, durato, da metà novembre a metà febbraio, la squadra di Di Natale ha anche segnato 14 reti, subendone 6. Questo invidiabile e proficuo periodo, è iniziato come detto dalla 14ª di campionato, esattamente dopo la pesantissima sconfitta di Olbia per 4-1; quattro reti pesantissime al Nespoli (tutte con colpi di testa: 2 Lella, una Mancini ed una Brignani), alle quali seguirono appena 6 nelle successive 14 gare.
Fin qui i sorrisi, perché il rovescio della medaglia dice che: nelle ultime 4, tutto è sembrato tornare com’era cominciato: Una sola vittoria casalinga e di misura col Gubbio e 3 sconfitte durissime (0-3 in entrambe) a Pistoia e a Chiavari, con l’aggiunta del 2-3 subito in casa con la capolista Modena, quest’ultimo sabato. Insomma 3 punti in 4 gare, 9 gol subiti e 3 segnati. Una brutta inversione di tendenza, cui Di Natale e i suoi intendono interrompere.
Meglio non illudersi, perché in questo cammino a singhiozzo dei giallazzurri, c’è un solo fattore indiscutibilmente positivo e metodico della stagione: la solidità tra le mura amiche.
Se la Carrarese con 38 punti occupa la undicesima piazza in classifica, ad un solo punto dai playoff, nella specifica graduatoria della sole gare interne, la squadra è all’ottavo posto con 7 vittorie, 6 pareggi e due sole sconfitte, nella prima casalinga contro il Pescara per 1-2 e nell’ultimo 2-3 contro il Modena.
Nessun altro è riuscito a vincere.
Nelle gare casalinghe con 23 gol all’attivo, hanno l’8° attacco in graduatoria a, pari merito con Pontedera; e con 13 gol al passivo occupano la sesta posizione tra le squadre meno perforate.
Se ad Olbia, con 4 gol al passivo, segnarono solo con una nostra autorete (Emerson), in casa hanno segnato 2 gol a partita in 14 delle 15 gare disputate, rimanendo a secco solo nello 0-0 con Imolese alla 27ª giornata, di sicuro la partita più “stregata” affrontata dai toscani allo stadio dei Marmi, visto che pur giocando dal 42’ del primo con l’uomo in più per l’espulsione di Rinaldi, pur collezionando il record di occasioni (11) ed un possesso palla totale, hanno difettato in precisione e, nel finale, uno strepitoso Santopadre si supera evitando di capitolare sui ripetuti assalti di D’Auria, Energe, Doumbia e Petrelli.
Analizzando le prestazioni è come se si trattasse di due squadre diverse, quella delle trasferte (dove occupano il terzultimo posto in questa Classifica) e la Carrarese che dovremmo affrontare allo stadio dei Marmi 72 occasioni da rete (tra cui un rigore sbagliato da Infantino), 4,8 a partita oltre i 23 gol all’attivo; 45 (compreso un rigore parato da Vettorel), 3 in ogni gara e 13 i gol subiti (compreso un rigore segnato da Sereni dell’Ancona).
L’ULTIMO INCONTRO CASALINGO
Nella sconfitta (2-3) con la capolista Modena, la Carrarese fa davvero tutto da sola, all’8° un’uscita a vuoto del giovane portiere Vettorel su un piazzato di Gerli, consente a Silvestri di mandare subito in vantaggio il Modena.
La Carrarese non si arrende e mantiene sempre il predominio del gioco, ispirata da un Tunjov, stavolta spostato nella fascia destra, in giornata di grazia che crea un serie infinita di occasioni e di pericoli per gli ospiti: al 14’ su una immensa serpentina vincente il giocatore estone serve Bramante che a botta sicura batte Gagno, ma sulla traiettoria è il corpo del suo compagno Semprini a evitare il pareggio.
Nella ripresa al 50’ su un altro piazzato di Gerli, stavolta dalla bandierina, Minesso anticipa tutti e di testa infila il 2-0. Nonostante il gran premere e le numerose palle gol, al 56’ ci provano con un piazzato “speculare” a quello subito all’inizio della gara sul primo gol: il pallone di D’Auria pesca in area ancora Bramante bravo a calciare bene, ma stavolta un Gagno, va incontro al pallone col piede ed sventa la minaccia.
Gli innesti di Battistella e Marino, cambiano volo e ritmo nella gara della Carrarese e così, su l’ennesima punizione a favore D’Auria cambia indirizzo e trova la testa di Marino per il gol che dimezza lo svantaggio.
La Carrarese ci crede, con Battistella al 66’ e Azzi al 71’ mancano di poco il bersaglio grosso. Al 73’ proprio l’autore del gol marmifero, commette un erroraccio che nel solito fraseggio difensivo passa letteralmente il pallone ad Azzi che si incunea nell’area e nel mentre Semprini cerca l’interdizione, serve l’accorrente Minesso che ringrazia battendo facile Vettorel.
Sullo 1-3 la Carrarese o, meglio, Battistella non si arrende. Davvero incredibile i minuti finali giocati dal giovane friulano, per tre volte fa tremare i polsi di Gango e la sua rete che, arriva, anch’essa su palla ferma che dall’angolo destro arriva nella parte opposta dell’area avversario dove Bramante è lesto a servire Battistella per il tapin del 2-3 finale.
Ad ogni racconto una morale adeguata: con Cinismo il Modena ha sfruttato tutte le occasioni che la gara gli ha offerto…
Complicato fare altrettanto. Giusto dirlo… Ma Anche NO!!!
Oggi, La Nespolina, la dedichiamo ad un altro talento Biancolbiese a denominazione di origine controllata.
Parliamo di Mario Giua, classe 1963 che a 19 anni e 19 giorni, il 24 ottobre del 1982, esordisce in maglia bianca al 70’ della ripresa nel derby (1-1) col Tempio, quando mister Giagnoni lo manda in campo per sostituire Renato Petta, assieme al terzino sinistro Giuseppe La Rosa che rileva Giancarlo Carboni.
Quella fu la stagione di un’Olbia fortissima, guidata da Piero Giagnoni in panchina, in cui i Bianchi dominarono la stagione (una sola sconfitta su 30 gare) e ripresero la C2.
Con l’Olbia, Giua chiuderà con 84 presenze e 9 gol, una carriera nella quale per due stagioni e mezza indosserà anche la maglia della Carrarese che lo acquistò dal Como, neo promosso in serie A, con cui il nostro alfiere disputò la prima parte della Coppa Italia.
In carriera Giua disputerà oltre 350 partite, con una quarantina di gol tra i quali ama ricordarne due. Il primo in assoluto, segnato nel Derby contro il Sennori, alla sua seconda apparizione con la maglia bianca, che fruttò la vittoria all’Olbia.
Era entrato al 69’ a sostituire Salvatore “Ruggine” Spano, e proprio all’ultimo minuto gonfiò la rete difesa da Lorenzo Galanti.
L’altra rete che fece “storia” fu quella che segnò quando, militando nel Castelsardo gli capitò, nella stagione 1995-96, di segnare il primo gol del 3-0 che i Castelllanesi inflissero al Borgosesia.
Quel gol che, in quell’occasione, sembrò solo uno dei tanti, con tempo è diventato un fiore all’occhiello nella lunga stagione calcistica di Mario: il portiere era infatti Christian Abbiati, oltre 450 partite 3 scudetti col Milan, 1 Coppa Italia, Una Champions, 2 Supercoppe italiane ed 1 europea Nazionali di ogni livello, Argento agli europei U21 nel 2000, Nazionale Olimpica, Argento con l’Under21 nel 2000… insomma non proprio un portiere qualsiasi.
Mario Giua oltre alla Promozione con l’Olbia, fu anche tra i protagonisti della promozione in C1 con l’Ischia Verde nella stagione ’90-91.
Tra una mezza dozzina di incroci (Ricci, Vinazzani, Cianchetti, Aliboni, Giampaolo Pinna, Pastine, Falco, Varone) tra le nostre maglie Mario Giua è l’unico Olbiese, mentre di Carrarini che hanno vestito le due maglie sono Claudio Vinazzani e Luca Pastine.
Buona Partita a Tutti,
Tore Zappadu.