GUBBIO-OLBIA 0-1
Gubbio (4-3-3):
Di Gennaro; Corsinelli (45’ Tazzer), Redolfi (46’ Dutu), Nicolao, Portanova; Bulevardi, Bontà (65’ Toscano), Rosaia; Spina (68’ Arras), Arena, Vazquez (68’ Di Stefano). A disp.: Greco, Meneghetti, Semeraro, Vitale, Battellini. All.: Piero Braglia.

OLBIA (3-4-3): Sposito; Brignani, Bellodi, Emerson; Arboleda, Dessena ( 78’ Incerti), Zanchetta (66’ La Rosa), Travaglini (25’ Sperotto); Contini (78’ Babbi), Nanni (66’ Corti), Ragatzu. A disp.: Van der Want, Fabbri, Secci, Occhioni, Boganini, Sueva. All.: Roberto Occhiuzzi.
Arbitro: Lorenzo Maccarini di Arezzo
Rete: 60’ (rig) Danielinho Ragatzu
Note: Emerson (va in diffida), Dessena (va in diffida), Corti, Vazquez; rec. +5’+5’

È TUTTO VERO, il sogno continua anche da svegli…
SIAMO UNA SQUADRA FORTISSIMI

E quanto abbiamo ed ho aspettato questo momento!
Stasera poco importa quanto ci abbiamo impiegato per esserlo, FORTISSIMI,  sta di fatto che d’ora in poi possiamo anche guardare AVANTI senza più voltarci DIETRO di noi.
Prima ancora che giochino tutte le altre squadre, con questo MERITATISSIMO en plein a Gubbio (prima vittoria storica nei 5 confronti disputati fino ad oggi), siamo balzati piuttosto avanti nella graduatoria del girone di Ritorno.
Eh sì, guardate un po’ che effetto fa la classifica virtuale delle prime squadre nella zona verde dei playoff…
Sembra una favola, ma è TUTTO VERO: se la stagione fosse cominciata “alla rovescia”, partendo dalla prima di ritorno saremmo MANI e PIEDI dentro i Playoff.
Per essere più precisi, prima di cominciare la “battaglia” di Gubbio, in questa graduatoria virtuale, eravamo saldamente al 10° con 13 punti, con i 3 punti conquistati, abbiamo affiancato la Fermana che però anche se dovesse perdere è prima di noi, per la differenza reti.
Le altre 3 (Carrarese, Tavernelle e Vis Pesaro per superarci debbono assolutamente vincere  rispettivamente contro (Rimini, Siena e Reggiana).
Beh, dopo questo “pistolotto” sulla “Squadra Fortissimi, fatta di Gente Fantastici”, parliamo anche di come è maturata questa sesta vittoria di campionato, la terza in trasferta, sempre per 0-1, in un campo che finora non ci aveva mai fatto “sorridere”.
Il successo ha diversi padri putativi.
Il primo si chiama Roberto Occhiuzzi al quale, per il troppo tempo vissuto nel tunnel della mediocrità, non ho certo lesinato critiche e moccoli di disappunto per il “baratro” su cui stavamo pascolando…
MA OGGI, con la prestazione intelligente e cinica più adatta alla importantissima occasione, non ha sbagliato niente.
Persino quando, nella presentazione della gara, ha rinnovato l’assoluta ammirazione per il suo “mentore” Braglia, l’allenatore oggi avversario che, in pratica lo ha svezzato nella prima panchina (Crotone) da professionista che, ha descritto come: “Un allenatore che, a livello tecnico, stimo tantissimo. È un vincente, il migliore della categoria.”
Beh, se è così bravo perché oggi non ha capito niente della gara?
Senza intuire che, per oltrepassare il muro (finalmente) insuperabile dell’Olbia, necessitava di ben altro ritmo, di verticalizzazioni, padronanza sulle fasce e tentativi dalla lunga distanza.
In pratica, a parte l’inzuccata di Bulevardi al 21’ su cross di Arena, appena sopra il 7 della porta di Sposito, i suoi ragazzi hanno giocato solo a far ballonzolare la palla, in fraseggi sterili e senza alcun costrutto.
Comunque sia, sarà pure il migliore allenatore della C, ma il suo Gubbio in quella classifica del Ritorno è all’ultimo posto con 6 punti, persino uno in meno di noi che, alla 11ª di andata ne avevamo racimolati 7.
Occhiuzzi ha messo in campo la formazione più opportuna possibile, per via della assenza di Biancu (squalifica) che, pur apprezzando il grandissimo lavoro del giovane Zanchetta, nel suo ruolo è comunque insostituibile.
La gara l’abbiamo vinta perché abbiamo messo in campo tutta la sagacia nella “difesa” del nostro “fortino” grazie anche alla generosissima prestazione del trio degli avanti (Ragatzu, Nanni, Contini) anche in fase di copertura, degli interni di centrocampo (Dessena e Zanchetta) e dei laterali di fascia (Arboleda e Travaglini/Sperotto)
.
Un discorso a parte per i tre centrali di difesa ed il portiere.
Scarsa in verità la prestazione di Sposito che, senza colpe, in pratica non ha toccato palla; diverso il discorso sul BRI-BELL-EME:
-BRIgnani che, oltre a risultare invalicabile, ha creato l’occasione del penalty,
BELLodi che ha annullato i Vazquez, gli Spina & C. che passavano di lì…
EMErson che sia con la tecnica indiscutibile che con l’esperienza di gran capitano, ha “sopito” le velleità degli avversari ed “esaltato” la solidità e coesione del gruppo.
Eccellenti anche i cambi, soprattutto di Sperotto, La Rosa, Incerti e, bravi, anche Corti e Babbi che hanno svolto alla perfezione il compito di tenere alta la linea d’attacco della squadra, una tattica che ha consentito a Sposito di far da… spettatore.
Per la prima volta scrivo del Nostro Divin Esteta soltanto in fondo alla pagina…
Cosa aggiungere del Ragatzu diventato Maturo per l’Olimpo del calcio?
Quel Rigore (nella foto sotto), così importante, così decisivo, dopo quello sbagliato contro Entella, avrebbe fatto tremare qualsiasi altro interprete.
Gli ultimi palloni dal dischetto li aveva sempre chiusi verso il palo alla destra del portiere, stavolta ha aspettato quel tanto giusto, per capire se Di Gennaro si sarebbe mosso come Borra che, al Nespoli, gli aveva comunque intuito il rigore, finito di poco fuori misura.
Ha lasciato al portiere la prima mossa e lo ha spiazzato con un piattone aperto che ha condito la succulenta pietanza di un “orgasmo” giovanile per quella “meravigliosa ventina” di giovani tifosi presenti al Barbetti, e perché no anche per tutti Noi che, Giovani o Vecchi che fossimo, l’abbiamo  “accompagnato” con il sostegno del nostro Cuore, nonché con i più diversi riti scaramantici a nostra conoscenza.
Danielinho è a quota 14 gol nella graduatoria stagionale, a 74 in maglia Bianca, nei campionati di serie C in 197 presenze in serie C, con 16.347’ giocati, vale a dire 181,6 partite effettive, che ci raccontano di una media di 1 gol ogni 2,5 gare.
E quel che è stupendamente affascinante è che quel “piattone” odierno non sarà né l’unico, né l’ultimo piatto che, “IL Più GRANDE, INDISCUTIBILE e FORTISSIMO RAGATZU di TUTTA la serie C” saprà “servire” nella Tavola imbandita per la Salvezza e, perché No, magari anche  per qualcosa di più appetitoso…
GRAZIE & SEMPRE AD MAJORA RAGATZI, avanti così anche al prossimo ostacolo,
Tore ZAPPADU