ANCONA-OLBIA 1-1
Ancona (4-3-3): 
Perrucchini; Mezzoni, Mondonico,  Camigliano, Brogni (69’ Martina); Simonetti, Gatto (69’ Paolucci), Basso (61′ Prezioso), Petrella (61’ Spagnoli), Melchiorri, Moretti (82’ Lombardi); a disp.: Vitali, Perri, Pecci, Barnabà, Mattioli. All.: Colavitto.

Olbia (3-4-1-2): Sposito, Brignani, Bellodi, Emerson; Arboleda, Dessena (87’ Incerti), Biancu, Sperotto (87’ Travaglini); Contini (61’ La Rosa), Ragatzu (76’ Sueva), Nanni (61’ Corti); a disp.: Van Der Want, Fabbri, Zanchetta, Babbi, Boganini. All. Occhiuzzi.
Arbitro: Dario Di Francesco di Ostia Lido
Reti: 41’ Danielinho Ragatzu; 84’ Simonetti
Note: angoli 4-3; amm.: Brignani (va in diffida) Corti, Simonetti, Arboleda; Mondonico; rec.: +3’+3’.
Sarà pur vero che 1 punto muove poco, ma da Ancona torniamo con una sporta carica di sensazioni fortissime che ci regalano la forza di smuovere anche le … montagne della Classifica.
Ma adesso possiamo guardare in faccia il Sole, senza rimanerne accecati.
Abbiamo giocato meglio dell’Ancona, nel primo tempo loro non sono esistiti, noi ancora prima del capolavoro di Danielinho il divin esteta di Quartu, abbiamo sfiorato il vantaggio con Contini e Nanni, nella ripresa abbiamo evitato fino all’ultimo il loro pressing e le insidie verso Sposito; poi senza troppo strafare una buona palla di Melchiorri per la testa di Simonetti ci ha raffreddato la gioia, lasciandoci intatto il morale su quel che ci attende da adesso in poi.
Un altro dato significativo di questa “sfida maledetta” (quantomeno fino a stasera) è che FINALMENTE non siamo caduti nel tranello delle “cadute plateali”, delle consuete sceneggiate e delle insistenti e continue proteste ancor più chiassose, che tante rogne ci hanno procurato nelle precedenti occasioni: per la prima volta usciamo indenni, in questo specifico capitolo delle sfide di questi ultimi anni, perché ne veniamo fuori senza “morti” (espulsioni) e senza “ferite” (giornate di squalifica).
A dire il vero ho tremato quando all’8’ Brignani si è fatto irretire da Moretti, il più “furbetto” di tutti in questa pratica, ed oltre ad un pericoloso piazzato si è preso subito l’ammonizione, ma per fortuna tutto il dopo è stata solo una partita di Calcio.
Siamo, assieme al Montevarchi, pur sempre la squadra che, con appena 4 successi, vinciamo meno di tutti nel girone, in tutta la serie ci “batte” solo la Fidelis Andria che di gare ne ha vinto solo 3, ma è fuori discussione che (a parte la batosta e figuraccia con Fermana al Nespoli) quello che l’Olbia di queste ultime uscite ha saputo trasmetterci ci fa sognare un orizzonte meno buio e tetro di quel che per due terzi di stagione avevamo dovuto constatare.
La compattezza messa in mostra dal gruppo questa sera, con le eccellenze di Arboleda e Sperotto sulle fasce, la regia sagace ed esperta di Dossena e Biancu al centro e la danza sontuosa del nostro profeta Daniele, questa volta supportato da un mobilissimo Contini ed un tosto, ma sempre efficace Nanni, ci regalano sicurezza e certezze fino ad oggi mai così bene esplicitate.
E tutto questo contro una delle squadre più in forma del girone che, in casa nelle ultime occasioni, Lucchese e Reggiana, in cui si era trovata in svantaggio aveva finito per ribaltare il risultato ottenendo i 3 punti e che, mai come oggi si è trovata un muro difensivo così invalicabile, contro il terzo attacco più forte del girone (43 gol).
Tra le notazioni statistiche c’è anche da annotare la curiosità che anche la Torres a fine novembre è incappata nella stessa nostra sorte (vantaggio con Scappini nel primo tempo e recupero dei dorici nel finale su Rigore con Spagnoli).
E, manco a dirlo, domenica al Nespoli abbiamo come ospite proprio la squadra di Dametto e compagni.
Una Torres che, vincendo di misura su Alessandria  ci ha consentito di riagguantare proprio i grigi nella quartultima posizione, a pari punti ma che, di fatto, ci spetta per la miglior differenza reti.
Quel che è accaduto oggi, al Vanni Sanna di Sassari ed al Del Conero di Ancona è il miglior biglietto da visita per la 111ª recita di uno spettacolo che per storia e antagonismo sportivo, da solo, vale un campionato.
In ultimo un doveroso omaggio per quel prestigioso miracolo balistico che Danielinho ci ha regalato in maniera cosi straordinaria.

Non ci sono più aggettivi per descrivere quel che il Ragatzu sta facendo per l’Olbia e quel che Olbia ambiente ha regalato a Ragatzu.
Mai, mai nelle altre stagioni e nelle altre squadre, che si chiamassero Cagliari, Gubbio, Rimini, Lanciano, Verona, Pro Vercelli, ripeto Mai e sottolineo il MAI, in nessun tempo e nessun luogo, è nata questa splendida alchimia che ha consentito ad un indiscutibile e grandissimo talento calcistico di essere riconosciuto ed ammirato anche dagli avversari nei campi della immensa provincia italica.
Non avviene tutti i giorni che anche tutto il pubblico di parte avversa, lo abbia applaudito con calore ed ammirazione al momento della sua sostituzione.
Di sicuro per quel riguarda la storia dei nostri ultimi 118 anni, LUI è in assoluto e indiscutibilmente il PIU’ GRANDE di tutti.
Grazie Ragatzi, ad Majora et… nunc et semper OlèOlbiaOlè,
Tore Zappadu