Con Cesena, non abbiamo alcuno storico negli scontri diretti, eccezione fatta di quello sfortunato dell’andata, quando l’espulsione di Brignani al 74’ ed il tacco “assassino” di Caturano al 94’ ci hanno “consegnato” la prima sconfitta casalinga al Nespoli (0-1). Se manca un passato di confronti, più che importanti sono gli intrecci tra i protagonisti nel rettangolo di gioco nelle due squadre..

GLI ALFIERI TRE LE MAGLIE

Luigi Buglioni (nella foto sotto con il Cesena promosso in serie B), di professione attaccante nasce nel 1938 a San Romano, frazione di Montopoli e San Miniato, in provincia di Pisa. I suoi esordi calcistici sono ad Ancona, a 19 anni, dove per due annate dal 1957 al ‘59, è protagonista della promozione in serie C con 26 gare e 16 reti, risultando il più prolifico anche nella stagione successiva timbrando con lo stesso numero di gare 26, ma con un gol in più. Nella sua dignitosissima  carriera Buglioni disputerà 233 partite, segnando 37 reti, conoscendo anche i fasti della serie A (16 presenze, 4 gol) con il Bari.

Quando De Petrillo arriva sulla panchina dell’Olbia, si ritrova con una rosa ridotta all’osso, sono andate via alcune colonne storiche della stagione precedente (Dessì, Cancellieri, Bernardi, Favilli, il goleador Fazzi, Bruni, Merlo), oltre ai due giovani più “promettenti” (Pinuccio Petta e Michele Moro) lanciati da zio Palleddu, anche Misani che, di fatto, giocherà appena 3 gare è alla fine della sua lunga carriera.  
De Petrillo ha un manipolo risicato di titolari (Bettella, Frenati, Giuntini, Selleri e Caccia) Il mister chiamerà a raccolta alcuni  giocatori fidati, come il difensore Bruno Romanini trentenne, suo compagno nel Pisa con cui ha giocato per 95 gare ed 1 gol, tra serie B e serie C; Walter Noccioli stopper rocciosissimo che lui ha già allenato a Signe  e, dopo una partenza ad handicap (una sola vittoria, un pari e 4 sconfitte nelle prime 6), chiama proprio Buglioni da lui incontrato da avversario nei derby del 1963-64 tra Livorno (con cui giocava la punta) e il Pisa dove invece militava il difensore De Petrillo.
In quell’Olbia Buglioni giocherà 30 gare segnando 3 gol. Indimenticabile la sua doppietta nel 2-0 contro l’Ascoli allenato da Carletto Mazzone. Quell’ Olbia segnava poco (24 reti in 38 gare), ma subiva anche meno di 1 gol per partita (28 in totale) con Bettella che per 17 volte uscì immacolato dal rettangolo di Gioco.
Ci siamo dilungati su quella stagione Storica (quella del Caocci-Olbia 1-0) perché Buglioni è anche il primo incrocio di Maglie della Storia tra Cesena ed Olbia, visto che con la squadra bianconera tra il 1967-68 in serie C e il 1968-69 in B aveva archiviato 32 gare segnando 16 reti.
Il secondo intreccio di cui scriviamo è quello di Battista Scugugia, olbiese di Enas, uno dei migliori talenti che il Calcio nostrano abbia saputo esprimere. A 17anni, 3 mesi e 17 giorni esordisce nel calcio professionistico  nel pareggio a reti inviolate di Siena, subentrando (curiosa circostanza) al centrocampista Marcello Gamberini, nato a Cesena cresciuto nelle giovanili del Bologna, ma che nonostante la sua carriera longeva con 24 stagioni nel rettangolo di gioco, ed il girovagare soprattutto in compagini emiliane e romagnole dal Bologna in Serie A (12 partite) al Riccione in C2 e Sassuolo in D, non ha mai indossato la maglia della sua città natale.
Scugugia con la Sua Olbia giocherà solo in quella stagione, disputando 4 partite da titolare e due ingressi dalla panchina, ma nel suo lungo e proficuo girovagare sarà in grado di promozionare al meglio e con prestigio la bontà del calcio olbiese su tutti i campi di tutte le categorie calcistiche, disputando oltre 630 partite tra Campionato e Coppe Italia, mettendo a segno, lui difensore, anche 37 reti.
Con il Cesena tra Serie A e Serie B ha collezionato 119 presenze e 7 gol, una dedizione e una perseveranza seconda soltanto alla Sangiovannese con cui tra C1 e C2 ha messo insieme 159 gare e “condite” da 12 gol e, dove, ha avuto l’onore di essere allenato da Maurizio Sarri, un allenatore che lui stima tantissimo e di cui conserva bellissimi ricordi.

Alcuni bravi e importanti estremi difensori hanno “scritto” pagine di storia per entrambe le squadre. In primis Roberto Aliboni che nel 1988-89 col Cesena di Bigon in Serie A, fece da secondo a Sebastiano Rossi, con la soddisfazione di giocare da titolare per i bianconeri nella sentitissima trasferta di Bologna  che  finì 2-2.
Aliboni che ad Olbia ha maturato due buonissime stagioni, quella della “risalita” dalla serie D nella stagione 1974-75, promozione con Feliciano Orazi in panchina, in cui divise il ruolo con il Sassarese Cesare Planetta e, l’anno successivo in C2 fu alterno a Giorgio Salvatici, ha difeso la nostra porta in 28 gare con 25 reti subite. Nel complesso Aliboni ha “parato” per 18 anni, disputando poco meno di 450 partite, di cui più di un quarto (98) fra A, B, C e Coppa, Italia nelle quali ha subito 100 reti, mantenendo comunque intonsa per 43 volte su 98, la propria porta.
Altro portiere, altra storia: Gianluca Berti che nella sua straordinaria carriera fatta di 510 partite (tra A,B,C più Coppa Italia e Coppa Uefa (7 gare), con 537 gol subiti e 180 clean sheet, dopo l’esordio a 19 anni in C1 con il Prato, arriva ad Olbia per disputare il suo primo e completo campionato tra i professionisti che sarà anche l’unico da lui giocato in serie C2.
Con i guantoni terranoesi si prende la soddisfazione di subire appena 15 reti (delle quali 5 su rigore e 1 autorete di Morucci) in 38 partite e ben 22 clean sheet.
Quindici reti, che di fatto sono il record assoluto di impermeabilità difensiva di  tutti i campionati disputati dall’Olbia dalla serie D in sù, mentre le 22 gare senza subire reti sono record assoluto nell’Olbia in tutte le categorie ed anche record assoluto di Berti nella sua eccellente carriera. Solo una volta, nel torneo di Promozione del 1963-64 incassammo di meno, 13 reti con 26 “zero-reti” in 36 gare, nelle quali però si alternarono due Portieri Danilo Poggi (11 gare, 3 gol subiti, 8 c.s.) e Pinuccio Pisciottu (25 presenze, 10 reti a sfavore e 17 c.s.).
Per Berti, in serie B, nella sua unica stagione col Cesena (2007-08) non andò così bene.
Retrocesse con la sua squadra che si piazzò all’ultimo posto con 66 gol subiti. In panchina si alternarono Fabrizio Castori e Giovanni Vavassori, così come in porta si “praticò” una sorta di staffetta 4X42, con quattro diversi portieri a “contendersi” le 42 gare della stagione.
A conti fatti Berti  che disputò 11 gare, prendendo 18 reti se la cavò un po’ meglio del titolare brasiliano Artur Moraes che fece registrare 29 reti subite in 18 prestazioni.
Giordano Meloni attaccante, un ’83 romano, a 19  anni arriva al professionismo con la maglia del Cesena, dove però completerà 7 timide apparizioni senza grandi risultati, mentre da noi in C2  nel 2006-07, ad Olbia  mette in fila 32 gare condite da 5 gol, regalando ricordi piacevoli alla nostra platea. 
Andrea Sussi giocò 48 gare con 1 gol all’attivo, col Cesena, giusto in coppia con Battista Scugugia, nelle due stagioni intermedie (dal ’93 al ’95)  del quadriennio completato dal nostro alfiere. Questo grandissimo mancino  tornante di fascia che nella sua ultima stagione (2007-08) tra i professionisti ci deliziò in maglia Bianca, con 26 prestazioni di altissimo livello, collezionando qualcosa come una dozzina di cross a partita, con una quindicina di assist buoni per alcune delle 44 reti segnate da Palumbo, Volpe, Bordacconi e compagni.
Riccardo Cazzola nel 2014-15 giocò 5 partite in serie A con la maglia del Cesena, arrivando in Romagna nel gennaio del 2014 dall’Atalanta dove in due anni e mezzo, aveva firmato 40 presenze, prolungando così il suo prestigioso triennio in serie A. Ricki lo “sradicatore” di palloni nella parte centrale del campo da gioco, è stato e rimane una leggenda per i tifosi bianchi: 32 gare, 3 gol e centinaia di palloni recuperati, “sradicati” dai piedi degli avversari sono l’eredità che il grande Cazzola ci ha regalato nella stagione del compianto presidente Franco Rusconi.
Nella “quinta dimensione” della Nostra C, cioè a dire la presente Era di Alessandro Marino, altri scambi di maglia hanno coinvolto le due società. Per esempio Andrea Cocco, a Cesena nel 2016-17 chiude con 17 presenze e 5 gol, con noi nell’ultima stagione e mezza ci ha salutato dopo 43 ticket e 7 reti segnate.
Nel 2018-19 tra i pali dell’Olbia fa il suo esordio Leonardo Marson, un classe ’98 di Udine che, dividendo le sue “parate” con Van Der Want e Crosta, chiude la sua stagione con 18 gare, 27 reti al passivo e  2 c.s.. L’anno successivo è a Cesena con cui mette in cantina 14 gare, 21 reti al passivo e 4 “novanta” senza reti.
Gli ultimi “traslochi” riguardano, giocatori ancora in organico nella presente stagione.
Uno è il nostro Manuel Giandonato che nella stagione 2013-14 in B a Cesena colleziona 13 tagliandi, 2 assist e 543’ giocati; con noi da due stagioni ha raggiunto le 50 presenze, 2 gol  tra cui quello importantissimo e bellissimo dei playout su corner con Giana Erminio ed 8 assist.
Come dimenticare quello storico ed esaltante scontro salvezza del giugno 2020.
In quella eroica Olbia militava anche Antonio Candela, il duemila nativo di La Spezia arrivò ad Olbia dal Trapani nel febbraio del 2020, e nonostante la concorrenza di un collaudato Mattia Pitzalis a fine stagione si conquistò meritatamente il posto in squadra, giocando le ultime sei gare della stagione, compresi i due playout, da autentico protagonista.
Lo scorso anno completò la sua maturazione alla Pergolettese, 30 gare da titolare con un rendimento sempre importante.
Adesso veste la casa del “Cavalluccio Marino” ed è diventato un perno dello schieramento di  mister William Viali; ha perso per un infortunio muscolare alla coscia 9 appuntamenti di calendario, ma dalla tredicesima giornata in poi ha ripreso la sua posizione nello scacchiere cesenate dove ha collezionato 12 presenze su 21, segnando 2 gol decisivi per il loro 2-1 a Lucca ed in casa nell’1-0 contro il Siena.
All’andata al Nespoli dette forfait per via dell’infortunio. Domenica ci sarà e, ovviamente, la stretta sorveglianza del numero 2, sarà uno dei problemi più seri che i nostri ragazzi dovranno risolvere.

Tore Zappadu