Gli “incroci” tra l’Olbia e Pesaro sono appena 4 e molto lontani nel tempo. Quantomeno per quel che riguarda i confronti tra le nostre squadre.
La prima volta accadde il 15 settembre 1968.
Noi eravamo in serie C per il primo anno del biennio di zio Palleddu Degortes, loro erano rientrati in terza serie due anni prima ed erano allenati da Angelo Becchetti nato a Roma, ma decano degli allenatori Vissini, a cui legherà il suo nome per 6 stagioni, ed alla stessa città di Pesaro dove, proprio negli anni sessanta si era trasferito è dove è deceduto il 21 gennaio di questo 2021, all’età di 92 anni.
Quattro incontri in cui non siamo mai riusciti a vincere, visto che quella prima partita del settembre 1968, finì 1-1 con rete iniziale di Vincenzo Morganelli (nella foto accanto), 35 gare e 13 reti in quella stagione, con pareggio del nostro «Ugo» Misani.
Il nostro indimenticabile “gigante buono”, pur avendo da tempo abbandonato il suo ruolo di attaccante, diventando Libero a tutti gli effetti, in quella stagione si tolse la soddisfazione di segnare quel primo gol della SUA Olbia in serie C, perché quella con Vis Pesaro era proprio la prima gara di quella lunga stagione in serie C (9 annate pressoché consecutive).
In quel ’68-’69, di reti Misani (nella foto sotto con Frenati), ormai stabilmente nel ruolo di Libero, in 32 partite ne segnò solo un’altra prendendosi, però la soddisfazione, con la sua proverbiale stangata del suo destro “dinamite”, di battere anche uno dei tanti Buffon (Armando) che in quella stagione difendeva il Del Duca Ascoli, dove calciava gli ultimi calci al pallone anche un certo Carletto “Sor Magara” Mazzone.
Al ritorno a febbraio del ’69 finì 0-0 al Benelli, lo stadio di Pesaro, dedicato a Tonino, il più piccolo dei tanti Benelli della “famiglia motoristica” della eterna “genia” di talenti in Motocicletta (Valentino Rossi) di quel territorio marchigiano.
L’anno successivo andò molto peggio per noi.
Perdemmo le due sfide di campionato e, con entrambe sempre in lotta per non retrocedere, affrontammo la gara del Nespoli alla 12ª giornata. La Vis di Becchetti, arrivava al Nespoli, con appena tre punti in classifica e, con tre pareggi per 0-0 ed 8 sconfitte, 2 soli i gol fatti e 15 subiti, era ultima in classifica.
Per parte nostra, fino a quel punto noi di punti ne avevamo racimolati 7, con una sola vittoria su Entella con rete di Gino Merlo, 5 pareggi e 6 pesantissime sconfitte, con 19 gol al passivo e 8 reti segnate.
Loro che, dalla 9ª avevano cambiato mister Becchetti con Ezio Pascutti, mitica ala sinistra del Bologna, al suo primo incarico come allenatore, vinsero per 2-1 con reti di Compagno ed Eusebi che in 3 minuti, tra il 35’ ed il 38’ del primo tempo, misero al sicuro il risultato.
Quello fu uno-due in cui anche il nostro estremo difensore, Nullo Fiaccadori, ebbe qualche defaillance, portando il nostro “arcigno” Palleddu, a sostituirlo poco dopo il secondo gol con Bettella. La rete, del fallito tentativo di recupero in quella gara, la segnò Roberto Frenati (nella foto con il compagno ed amico Misani), su calcio di Rigore.
Al ritorno, sempre con Fiaccadori, perdemmo nettamente per 2-0 con una doppietta di Aldo Piccoli (66 gare e 4 gol con la Vis in due stagioni), ma a fine campionato i conti per quella Vis, non tornarono.
Visto che, nonostante il ritorno in panchina di Becchetti, la Vis retrocesse. Noi, grazie anche agli “arrivi”, in sostegno dal Cagliari, di Riccardo Dessì e Michele Moro, quest’ultimo di ritorno dal Catanzaro, sistemammo meglio la nostra fase difensiva, Ennio Giuntini in mediana (con esperienza in B a Livorno) e la conferma di un attaccante come Beppe Fazzi, un ’47 di Massa, in stato di grazia con 11 in 38 gare (unico sempre presente), centrammo l’ultimo posto (17°) a disposizione per la salvezza.
I PROTAGONISTI DEGLI “INCROCI:
Davide FALCIONI- portiere, arriva ad Olbia dal Fano, quando ha da poco compiuti i 20 anni. Nella stagione con noi disputa 33 gare, subendo 27 gol. La stagione seguente passa addirittura alla Juve che, lo aveva osservato nella stagione precedente. in pratica con la Juve è il terzo portiere dietro Angelo Peruzzi e Michelangelo Rampulla; giocherà comunque una gara contro la Lazio che, gli consentirà di fregiarsi dell’ennesimo scudetto vinto dalla Signora Bianconera. A fine carriera, nell’annata 2007-2008, sarà guardiano della porta del Vis Pesaro, finito nell’Eccellenza con 21 presenze e 19 reti subite.
Mario GIUA (nella foto a fianco), è stato l’unico atleta olbiese a vestire i colori biancorossi della VIS. Arriva a dopo gli esordi, a 19 anni con la maglia bianca e le migrazioni in C1, con Carrarese ( 2 stagioni, 57 gare, 5 gol), Campobasso (un anno, 32 presenze e 3 gol), quando di anni ne ha 25, gioca in pratica una stagione e mezza (complice un infortunio) disputando 32 gare e 3 gol. Importante per lui fu per lui la successiva “tappa” ad Ischia Isolaverde dove fu uno dei protagonisti (39 e 3 gol in due stagioni) della promozione in C1 nella squadra campana nel 1991. Poi il rientro ad Olbia (84 i ticket, 9 i gol in totale) per concludere i suoi tre lustri di carriera tra Castelsardo ed Arzachena, con un interessante e dignitosissimo “palmares” di 331 partite e 39 gol fatti.
Riccardo SECCI centrocampista fiorentino, arriva ad Olbia nella stagione 1990.91, direttamente dalla Vis Pesaro, dove l’anno prima ha giocato per 20 volte, dopo aver fatto altrettanto (20 presenze) nella C2 a Sassuolo nella stagione 1989-90, quando di anni ne aveva 19. Secci da noi resterà per 3 anni (59 gare e 2 gol, uno a Novara nel ’92, uno al Nespoli per l’1-0 al Cittadella nella prima del campionato 1993-94).
Giovanni Longobardi statuario attaccante di Castellamare di Stabia, passato alla VIS nella stagione 2004 (9 partite) al girone di andata prima di passare alla Massese (6 ticket ed 1 gol)… All’Olbia in C2 nel 2008-09 (11 presenze due sole volte da titolare, ebbe problemi caratteriali con il mister Puccica, da gennaio andò alla Turris dove disputò 18 gare segnando 16 reti. Longobardi fu protagonista assoluto della storica vittoria in trasferta contro la Valenzana, il 5 ottobre del 2008, quando dopo le espulsioni di Giglio al 25′ e Palumbo al 40′, l’Olbia resta in 9 contro 11 e alla fine del primo tempo è ancora sullo 0-0. Ad inizio ripresa, vista la pressione spasmodica degli “orafi”, Puccica pensa di togliere un centrocampista (Masciantonio) per sostituirlo con Collacchioni un ulteriore centrale difensivo, ma le pressioni motivate di capitan Zeoli lo convincono a metter in campo Longobardi che, è bravissimo a fare reparto da solo e mantener palla. Ma al 77′ una meravigliosa discesa di Girardi sulla destra, offre il destro all’attaccante campano che segna un gol capolavoro che porterà i bianchi a vincere una gara che, alla fine, risulterà decisiva per la conquista dei playoff per l’unica volta nella storia della nostra C2.
Claudio LABRIOLA, centrale difensivo di spessore coni con noi per 2 stagioni tra il 2003 e 2005, con 36 presenze 3 reti. Due stagioni anche a Pesaro tra il 2014/16 con 52 presenze e 3 gol.
Con Labriola a Pesaro, nella prima stagione del 2014-15, giocò un altro nostro bravissimo ex:
Marco GRANAIOLA, un mediano incontrista di Pietrasanta, arrivò e giocò all’Olbia a 19 anni, nell’ultima stagione dell’era Rusconi 2009-10, disputando 24 gare e collezionando 2 gol, quando in panchina esordì Carmine Gautieri che fu bravo a scommettere nel futuro inserendo tra i titolari tanti giovani, tra i quali davvero positivo fu proprio il 19enne toscano.
L’ultimo degli “incroci” è Marco MANETTA, perno della attuale Rosa di stagione nella VIS di mister Banchini, che ad oggi, ha totalizzato 10 presenze di cui 9 da titolare, con all’attivo un gol (nella vittoria in quel di Lucca) ed un assist col Pontedera nel primo dei due gol di Tonso, segnati in questa stagione.
Manetta è un centrale difensivo di buonissimo spessore, arrivò ad Olbia a stagione inoltrata nel gennaio 2014 in serie D, giocò poco, solo 4 gare, di cui due da titolare, anche perché aveva a che fare con la concorrenza di gente come Peana, Farina, Di Gennaro.
Con noi fu anche particolarmente sfortunato quando, alla 27ª giornata, a Roma contro la Lupa, ci giocavamo le ultime chance per la lotta al primato. Al 90’ eravamo ancora sullo 0-0, quando restiamo in 10: espulso Alessandro Farina, per doppia ammonizione. Biagioni corre ai ripari e sostituisce il bomber Pozzebon con Manetta, per chiudere meglio i varchi. Ma il giovane Marco, al 93’ inciampa sul pallone colpito di testa da Crescenzo ed insacca la più brutta autorete della sua giovane ed ancora lunga carriera.
Tore Zappadu