Il 23 novembre del 1947, al Comunale di Olbia arriva il Pontedera in maglia granata.
È la prima volta che accade, siamo in serie C alla quarta di campionato. In quella serie C, l’Olbia del presidente Gesuino Sardo fece grandi sforzi finanziari, sia nell’allestimento della squadra che nel sostenere i costi di una campionato nazionale.
Tutta la squadra fu riveduta quasi ex novo, rispetto all’Olbia del ’46-’47 che aveva disputato la Prima Divisione Sarda, perché in rapporto ad essa tre soli elementi restarono validamente sulla breccia nella nuova formazione tipo per la Serie C: Il centromediano Mario Mantovani, l’attaccante Vasco Bianchi, anziano, ma sempre utilissimo agli effetti del rendimento complessivo, ed il coriaceo mediano Giovannino Secchi. quest’ultimo affermatosi decisamente come una rivelazione.
Col Pontedera vinciamo noi con un gol proprio della nostra ala destra Vasco Bianchi, il 36enne toscano di Pistoia, marinaio di stanza ad Olbia che, al momento della riconferma, dette una garanzia limitata di disputare solo le gare casalinghe, in quanto non sempre, per via del suo lavoro, avrebbe potuto affrontare le trasferte.
C’è da dire che l’Olbia di quella prima C del dopoguerra proprio in casa vinse 13 gare su 15.
Ne pareggiammo una con Grosseto (1-1) e perdemmo solo con Massa per 1-2, con Bianchi che segnò anche quel nostro gol nel tentativo di rimontare lo 0-2.
13 vittorie casalinghe, condite da sole 8 reti subite e 31 segnate, anche se nel totale figurano le 2 della vittoria a tavolino con Ponsacco che non si presentò al Comunale.
Al ritorno fuori casa, pur con Bianchi, in campo perdemmo per 2-0 con reti di Desideri ed un rigore di Farnese Masoni, ventenne di Pisa, cresciuto nella giovanile del Pontedera che conoscerà la serie A col Napoli di Monzeglio.
Per completare il discorso sulla nostra stagione in quel Campionato di C, va ricordato che, con precisione millimetrica, al contrario della gare casalinghe, noi perdemmo esattamente 13 gare su 15 in trasferta, pareggiandone appena 2 a Follonica (0-0) e Cecina (2-2), vincendo… Mai e collezionando uno score di 42 reti al passivo e appena 13 per noi.
Vasco Bianchi concluse la sua esperienza calciatore con la maglia bianca disputando 55 partite con 14 gol all’attivo.
Da quei ricordi di 74 anni fa, tante altre volte Olbia e Pontedera di sono affrontate. Per l’esattezza, 36 volte.
Considerando come per noi, questo attuale sia l’80° campionato nazionale in cui ci misuriamo con gli avversari, si può matematicamente affermare che, una intera annata di questi 80 anni di sfide, riguardi solo noi due: Olbia e Pontedera.
I numeri dicono che loro sono in vantaggio, soprattutto per via delle ultime 5 stagioni in serie C, dove dal 2016 ad oggi nelle 10 sfide complessive abbiamo perso 5 volte, di cui una in casa lo scorso anno, pareggiato 3 volte, di cui 2 in casa, e due vittorie per noi sempre casalinghe.
Negli altri 26 confronti, quasi sempre tra serie D e C2, abbiamo vinto 8 volte, di cui 1 a Pontedera, pareggiato in altrettante 8 occasioni e perso 10 partite, di cui due in casa.
Ovviamente anche gli incroci di “protagonisti” con le due maglie non sono mancati.
Il “nome” più importante per noi è di sicuro quello di Giuseppe Leggieri, nella foto con Giuseppe La Rosa.
Leggieri è stato difensore di vaglia nonché olbiese Docg, che con la maglia bianca ha rivestito il ruolo di giovanissima promessa esordendo in Seri C nella gara pareggiata a reti inviolate al Rastrello di Siena il 15 novembre 1979, quando lui ha 16 anni 4 mesi e 15 giorni.
Quella era l’Olbia dell’ultima stagione in serie C del presidente Elio Pintus, nella quale arrivammo ultimi e retrocedemmo in serie D.
In panchina c’era Luigi Bodi, sostituito nelle ultime gare dal vice Renato Caocci che, proprio per la complicata condizione di classifica, suggerì prima e decise dopo, l’impiego o esordio di tanti nostri giovani (Lucio Iodice in porta, Giuseppe La Rosa, Ambrogio Muresu, Anselmo Nieddu, Mario Appeddu) ed appunto Giuseppe Leggieri che, nell’Olbia da giocatore timbrerà 63 presenze ed un gol.
E Leggieri gioca anche 2 stagioni con il Pontedera, tra il 1990/92, collezionando 57 presenze ed 1 gol.
A “sponsorizzare” l’arrivo del nostro calciatore sulle rive dell’Era fu, anche, Claudio Di Francesco, nostro capitano nei primi anni ottanta (118 presenze e 14 maglia Bianca) che proprio al Nespoli, dopo aver giocato contro il Pontedera con la nostra maglia i 4 incontri tra il 1983/1985, si accasò con il Pontedera.
E proprio con i granata Toscani, fu Lui il protagonista dell’Olbia-Pontedera al Nespoli conclusosi con la vittoria degli ospiti e rete di Claudio Di Francesco che, alla fine, collezionerà 8 di questi 36 “derby” tra noi ed il Pontedera, 4 con noi e 4 in maglia granata.
Proprio gli ultimi due incontri tra noi del secolo scorso, quelli della stagione 1990-1991, furono gli unici in cui giocò anche Giuseppe Leggieri, ma con la maglia granata.
Idilio Cei, Roberto Franzon, Alessio De Petrillo, Luigi Milan sono alcuni dei “protagonisti” in comune nel rettangolo di gioco o in panchina. Ci sono anche Giuliano Niccolai, Marco Moro e Cristiano Bacci.
Per quanto riguarda l’Oggi, ricordate le due sconfitte dello scorso anno con i gol di Udoh, Milani e Magrassi nel 2-1 di Pontedera e quella del Nespoli per 0-1 con gol di Catanese, va detto che anche gli 11 che si incontreranno sabato al Nespoli avranno alcuni protagonisti habitué della sfida tra le due squadre.
Se tra i marcatori della scorsa stagione mancheranno Magrassi (ingaggiato dall’Entella) e Milani perché squalificato, ci sarà senz’altro Catanese per loro ed Udoh per noi.
Va detto che, rispetto a questo ultimo quinquennio della C, noi oltre a Udoh possiamo contare su Ragatzu (3 gol al Pontedera in tre sfide differenti), Biancu e La Rosa in gol in altre due sfide, mentre loro, tra i marcatori già acquisiti oltre a Catanese, potranno disporre solo di Andrea Caponi che, non va dimenticato, con 262 presenze e 19 gol in maglia granata è un vero monumento di quantità e qualità per la sua squadra.
Tore Zappadu